Mio padre mi ha insegnato ad amare l’oceano. Non ho mai avuto paura dell’acqua, ho imparato a nuotare da bambina e, crescendo, sono diventata una nuotatrice provetta, dotata di grande resistenza. I miei ricordi si spingono indietro nel tempo, ma c’è come uno steccato, un muro quasi sempre invalicabile che non mi consente di vedere il volto di mia madre. Solo in due o tre occasioni sono riuscita a ricostruire la dolcezza dei suoi lineamenti e a risentire il suo profumo, forse perfino a udire il suono della sua voce.
Noi viviamo da sempre in una specie di baracca, nella spiaggia sconfinata che si estende per miglia e miglia lungo il litorale; e la nostra dimora è lontana dal centro abitato più vicino, e anche dalle sdraio e dagli ombrelloni, dai ristorantini costruiti a ridosso dell’oceano, dai bar affollati di turisti affamati di sole e di vita. Da sempre i miei più fedeli amici sono i delfini, li ho conosciuti da piccola, e da allora, ogni giorno, prima di andare in fabbrica mi spingo fino alla barriera corallina per salutarli e, a volte, per giocare con loro. Attualmente non ho il moroso, ma sono una ragazza felice, sebbene mio padre stia invecchiando a vista d’occhio e ultimamente abbia perso un po’ di lucidità.
Ma questo è il corso naturale della vita. Io gli voglio tanto bene, e lo accudisco con grande amore.
Al sabato Cheryl andava a ballare. Generalmente frequentava lo stesso locale, una discoteca poco distante, che sembrava un vecchio ranch. Lì c’erano una quantità di divertimenti, fra cui un toro meccanico che l’aveva vista protagonista di molte sfide con i ragazzi del luogo.
Sfide dalle quali era quasi sempre uscita vincitrice.
Ma il suo divertimento più grande era ballare. Aveva la musica nel sangue, ed era capace di proseguire per ore finché diventava fradicia di sudore. Poi beveva una birra con Joe e con Mick, saliva sul vecchio pick-up tutto scassato e faceva ritorno alla spiaggia. L’indomani comunque si sarebbe svegliata presto, avrebbe preparato caffé e uova con pancetta per suo padre, e sarebbe andata a trovare i delfini. Loro la aspettavano. Non appena la vedevano arrivare incominciavano a sorridere nel modo ebete che gli è proprio, ma che in realtà nasconde l’intelligenza più viva del mondo animale. Avrebbero giocato, era possibile che le avrebbero fatto provare l’ebbrezza dello “sci nautico”, scarrozzandola gioiosamente nell’acqua rilucente che il vento increspava, sino a giungere al largo dove le onde erano alte come case.
Quel sabato Cheryl conobbe Jack. Non lo aveva mai notato prima d’ora. Era un bel ragazzo, con gli occhi verdi e profondi, e un fisico da schianto. “Ha il culo di Mel Gibson!”, disse ridendo Jane. Cheryl le sorrise. “Sei la solita.”, ribatté. “Io cerco qualcos’altro in un uomo.” Jane era la sua migliore amica, lavorava con lei alla fabbrica. Piccolina e mora, rappresentava il suo esatto opposto: Cheryl era alta e bionda, con le spalle larghe e le gambe forti. Non le interessava il sedere di Jack, ma era rimasta colpita dal suo sguardo, dalla fronte alta e spaziosa, dai modi cortesi non proprio frequenti da quelle parti, dal timbro della voce. Soprattutto dallo sguardo. C’era una luce particolare in quegli occhi, che rivelava intelligenza e sensibilità. E bontà d’animo, Cheryl ci avrebbe scommesso. Lui le offrì una seconda birra, lei accettò. Parlarono del più e del meno, e Cheryl si rese conto che erano molto simili. Anche Jack amava l’oceano, le albe solitarie, i tramonti incantati. E amava anche i delfini.
Fu naturale uscire insieme dal locale, salire sulla sua Ford e cercare un posto appartato. Era la prima volta che Cheryl si concedeva a una persona che quasi non conosceva; ma dentro di sé sapeva di non sbagliare, era certa che si trattava di una scelta giusta: probabilmente aveva trovato l’uomo della sua vita. Fino a quel giorno non lo aveva mai cercato, lo reputava inutile. Sarebbe arrivato all’improvviso, al momento stabilito dal destino, e quando questo sarebbe successo lei lo avrebbe riconosciuto immediatamente.
Rimase quindi sorpresa nel vedere un altro giovane che li aspettava, al limitare della spiaggia, quasi a un tiro di schioppo dalla baracca dove suo padre stava dormendo tranquillamente. E poi tutto fu troppo veloce. Un giro di giostra all’inferno. Il sapore del sangue. Il dolore violento nel corpo e nell’anima. Il disgusto, la paura, il terrore. Le strapparono i vestiti di dosso. La sodomizzarono. La picchiarono con furia bestiale. Jack le pisciò addosso. E infine se ne andarono, lasciandola pesta e sanguinante. Con una ferita che non si sarebbe mai rimarginata.
Cheryl torno a casa, camminando a quattro zampe. Lungo il percorso si fermò per vomitare.
A fatica entrò nella baracca per accarezzare il viso di suo padre.
Poi raggiunse il limitare della spiaggia e attese l’alba.
Mio padre mi ha insegnato ad amare l’oceano. Non ho mai avuto paura dell’acqua, ho imparato a nuotare da bambina e, crescendo, sono diventata una nuotatrice provetta, dotata di grande resistenza.
Ora sto andando dai miei amici delfini.
Sono molto stanca.
Non so se ce la farò a giocare ancora con loro.
Una storia verosimile, gli inglesi la chiamerebbero fiction, una simulazione della realtà. Quanto male ci può essere nell’umano vivere, e inimmaginabile è la profonda desolazione che assale chi è l’oggetto di tanta crudeltà. L’uomo, l’animale intelligente è anche capace di usare le sue preziose risorse intellettive per distruggere una vita! 😦
Un abbraccio <3<3 ❤
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@ CLE REVERIES questo, molto spesso, è l’uomo.
In tali casi, preferisco di gran lunga i delfini.
Due abbracci e grazie 😛
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Grazie per questo racconto da parte di una donna, madre ed “educatrice” molto apprensiva, che non smette mai di sentire come problema la troppa fiducia delle “piccole donne” che non hanno presente quanto sia pericolosa la eccessiva spontaneità e che le ferite arrecate alla propria dignità non guariscono mai 😦
E’ un sassolino, lo so ma ben vengano sassolini come questo! 😀
Ciao e buona giornata XXX
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@ CLE REVERIES condivido sul fatto del sassolino, ma sono io che ringrazio ed elogio te!
Buona serata, darling 😛
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Una storia angosciante ma bellissima.
Vale
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@ VALENTINA sì: è proprio angosciante.
Io spero che in qualche oscuro modo serva da monito.
Ti ringrazio, cara!
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Cose probabili ed incerte nello stesso tempo, un misto tra realtà ed immaginazione, come sempre ci abitui. Cose brutte per me, comprese. Saluti da Sar.
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@ SALVATORE RIZZI cose molto brutte!
Ma forse anche un racconto può servire.
Buona serata ^^
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Non ho parole..
Sono rimasta angosciata…
Bella ma molto struggente questa storia….
Ti abbraccio cara amica!
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA ha angosciato anche me, mentre la scrivevo.
Però, purtroppo, tali fatti accadono. E molto spesso, anche.
Un bacione, mia amica * ___________ *
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Notevole racconto che ha un finale amaro, perché la candida ingenuita di Cheryl, abituata con i suoi amici delfini, le fanno abbassare la guardia.
Le rimarrà un cicatrice dentro gli uomini ma un grande amore verso i delfini.
La consueta scrittura fluida e scorrevole fanno apprezzare con maggior precisione il tuo scritto.
Un caro saluto
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@ NEWWHITEBEAR Cheryl è sicuramente ingenua, dato che crede in un mondo buono. Sappiamo tutti che non è così.
Grazie e un caro abbraccio!
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Fatico a trovare le parole, non ci sono parole, c’è solo un grande urlo, l’urlo di un dolore immenso….
Ti abbraccio forte
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@ MARI un grande urlo… un urlo immenso…
Vero!
La TUA strega ti augura una notte serena e ti abbraccia.
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…e in questo abbraccio mi stringo, mi consolo…. Grazie MIA strega!
Fai bei sogni….
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@ MARI tvb, Marina*
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Come quando si cade da cavallo, come quando tufffandosi succede di sentrsi mancare il respiro bisogna riprovarci, non farsi abbattere dalla paura: ‘fare come se’.
Il delfino è un animale sorridente, il mare la migliore occasione per lavare via ogni sozzura. Ritrovare l’innocenza rubata, ricostruirla.
sheraconsorellanzaprofonda
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Arrivato ai tre quarti del racconto ero ormai convinto che si sarebbe concluso serenamente… mi hai ingannato.
Mi hai fatto ricordare un racconto di Camilleri, particolarmente truculento e grandguignolesco, in cui poco prima della conclusione il commissario Montalbano si rivolge all’autore, protestando con veemenza.
Bisogna che dica io una parolina ai tuoi personaggi, che suggerisca loro di fondare un sindacato 🙂
Brava, come al solito.
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Nel silenzio del primo mattino, un abbraccio per augurarti un sereno giorno…
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Tutto passa. Tutto DEVE passare. La vita deve continuare. I delfini possono aiutare….
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Ecco, questo tuo ennessimo piccolo capolavoro è la riprova di come gli esseri
umani sono crudeli e ignobili.
L’ animale diventa cattivo solo per difendere sé stesso o la sua famiglia
Grazie Alessandra
Buona Pasqua
Mistral
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…”Era la prima volta che Cheryl si concedeva a una persona che quasi non conosceva; ma dentro di sé sapeva di non sbagliare, era certa che si trattava di una scelta giusta: probabilmente aveva trovato l’uomo della sua vita.”…
Quando mia figlia era adolescente, mi sono adoperato per insegnarle a non farsi incantare dalla melodia di certe sirene che poi si trasformano in fauni infernali.
TADS
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Esprimo solo la mia contrarietà alla violenza….Sar. Un saluto.
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Povera Cheryl! Com’è possibile sbagliarsi così?!?
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@ SHERAZADE magnifico commento. Grazie!
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@ VPINDARICO sei forte! 😛
Credo proprio che Monica Squire, Susan Cooper, Jane ed Helen Alliston, la suddetta Cheryl… e molti, molti altri aderirebbero con entusiasmo al tuo sindacato ^^
Non sapevo di Montalbano: lo trovo un episodio assai divertente.
Grazie per il “brava”!
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“Montalbano si rifiuta”, nella raccolta “Gli arancini di Montalbano”.
Buona Pasqua, feroce torturatrice di personaggi !
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Buona Pasqua a te, caro*
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@ MARI un forte abbraccio per la serata*
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@ BRUM vero e profondo. Il tuo commento piacerebbe molto a Wolfghost.
(Ed è piaciuto anche a me, beninteso).
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@ OMBREFLESSUOSE a Capiago Intimiano, IN QUESTI GIORNI, boschi e strade sono disseminati di BOCCONI AVVELENATI! Già diversi cani SONO MORTI! Pena capitale? Certo, ma a lente scudisciate.
Grazie e un abbraccio, cara Mistral.
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@ TADS amico mio, sei un ottimo padre!
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@ SALVATORE RIZZI approvo e concordo, Sar.
Però queste cose accadono e, secondo me, ogni denuncia – che sia reale o sotto forma di racconto – può aiutare.
Ciao ^^
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@ LILLO succede, cara… eccome se succede!
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Bé, io spero che comunque la ragazza non abbia deciso di farla finita; benché le parole in chiusura di post sembrerebbero lasciar presagire questo, in fondo il pensiero che suo padre ha bisogno di lei, oltre all’amicizia dei delfini, dovrebbe dissuaderla.
Certo, una cicatrice del genere non si può rimarginare mai del tutto, nemmeno dopo tanti anni dall’accaduto, ma un’anima così bella non si deve arrendere nemmeno di fronte a terribili traumi come questo…
In quanto hai bocconi avvelenati dei quali mi hai informato sul mio blog… manco sapevo dove fosse questo posto. Fatti del genere molti se li immaginano nel “profondo sud”, ma purtroppo sappiamo bene che la stupidità, la crudeltà e l’insensibilità non hanno patria né regione 😦
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST Capiago Intimiano, provincia di Como, estremo nord.
Che bello il tuo commento!
E’ Pasqua: facciamo che Cheryl si salvi 😛
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Oh, brava! 😛
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST non sempre sono cattiva 🙂
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Sei una strega senza pari
sei la MIA….che son la Mari!!!!!
Ahahah! Terribile! Non ho resistito!
BACI
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@ MARI ahahah: ti adoro!
Kiss*
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pROVINCIA DI cOMO? nON MI STUPISCO: PROFONDO NORD.
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@ LILLO è una cosa terribile!
Non ho parole!
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Un pò come riguardo al mare…:)
Soul.
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@ SOUL non mi è molto chiaro…
Felice serata.
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Sono passata a rileggere…
Già accadono questi fatti, purtroppo…
e poi per lasciarti un grandissimo abbraccio
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA un grandissimo abbraccio a te, cara Michelle*
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Ho finito in questo istante di leggere Alex Alliston. Un romanzo lungo, ma mai noioso sempre avvincente, sempre scorrevole. Alex è un uomo fantastico! Ribadisco che mi sarebbe piaciuto conoscere un uomo come lui….
É una grande opera, sei stata veramente brava….meriti tanto!
Un bacio, e i miei umili complimenti!
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@ MARI io umilmente ti ringrazio per le tue splendide parole!
Alex… beh, sì, lo amo ^^
Un caro abbraccio, Marina.
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Purtroppo sappiamo tutti che violenza e barbarie sono all’ordine del giorno e forse la cosa più terribile è che apprendiamo le notizie dal tg mentre pranziamo o ceniamo, indignandoci sempre sì, ma come se ormai fosse parte di una “normalità” che invece dovrebbe essere sempre avversata e causa di orrore, soprattutto per la sua futilità… già perché nella maggior parte dei casi si distruggono vite senza motivo…
è un’ottima cosa utilizzare i racconti per denunciare una società sempre più lontana dal rispetto e dalla tolleranza (anch’io avrei preferito i delfini!)
un abbraccio
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@ MARIA D’AMBRA nel mio piccolo faccio ciò che posso.
Concordo in pieno con te riguardo all’indifferenza che troppo spesso accompagna eventi tragici.
Grazie e un bacione!
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Pezzo di una semplicità e scorrevolezza soprendente a tratti. Un caro saluto.
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@ UNIVERS ti ringrazio.
Un caro saluto a te.
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Si legge con una facilità incredibile da tanto è scorrevole e in questa maniera vai parola dopo parola con la quasi certezza che questa ragazza che tanto amava i delfini avrebbe trovato anche un altro amore, quello della sua vita. E invece il colpo di scena, la barbarie, la violenza, il sentirsi annientare come persona e come donna. Amava tanto i delfini e suo padre, ma non riusciva a superare quello che le avevano fatto, l’avevano praticamente “uccisa”.
Dolce notte, Pat
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@ PATRIZIA M. a quanto pare, sei riuscita a commentare “Danzerò per te”. Io no, perché credo che siano trascorsi 120 o 150 giorni dalla pubblicazione (non ricordo bene), poi i commenti si chiudono. Mi fa davvero molto piacere ciò che hai scritto e il fatto che hai letto i miei vecchi post.
Un abbraccio, Pat, e grazie!
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