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I LOVE JANINE 17

14 febbraio 2013 di Alessandra Bianchi

Dieter Haller“Bene.”, disse Marcus. “Come vedi, tutto si è risolto per il meglio: il mio piano ha funzionato alla perfezione.”
In realtà, non era vero. Lo scopo di Marcus non era stato certo quello di far tornare assieme le due donne. Tuttavia, per il momento aveva fallito. Probabilmente la strategia che aveva messo in atto si era dimostrata eccessivamente complessa, e lui non aveva tenuto conto di alcuni fattori, non ultimo che le donne, anche se lesbiche, erano diverse dagli uomini. Proprio il giorno prima aveva letto su una rivista la ricostruzione della battaglia di Midway. Malgrado avessero un numero maggiore di navi, i giapponesi erano stati sconfitti perché avevano ideato un piano complicatissimo. La fortuna poi non li aveva aiutati, ma Marcus non credeva molto al concetto di fortuna: è l’uomo che diventa artefice dei suoi successi. Comunque fosse, non aveva alcuna intenzione di demordere.
Janine lo osservò, dubbiosa. In effetti era tornata con Sarah, però non credeva che il merito fosse di Marcus. Era ancora attratta da lui, sebbene quegli occhi gialli e freddi la inquietassero. in ogni caso, aveva deciso e la sua scelta era ricaduta su Sarah. Era stata una scelta ponderata, più razionale che emotiva. Marcus era pur sempre uno spacciatore; era difficile immaginare un futuro con lui. Sarah rappresentava la sicurezza. La cantante aveva ragione. Avevano sbagliato entrambe. Janine si era comportata in modo troppo impulsivo; Sarah aveva ecceduto in intransigenza. Però era giusto perdonarsi a vicenda.
Avrebbe preferito non incontrare Marcus, ma lui si era appostato sotto casa e l’aveva fermata quando lei era uscita.
Per il momento Sarah e Janine non erano tornate ad abitare assieme.
Pioveva. Il cielo era grigio e cupo, ma non faceva freddo. Marcus la invitò a bere una cioccolata.
“Mi devi un favore.”, disse quando si furono seduti.
“Perché?”, gli domandò lei, benché sapesse esattamente ciò che lui intendeva.
“Grazie a me, hai riconquistato Sarah Taverner.”
Janine gli rivolse uno sguardo ironico. “Vorresti farmi credere che sei venuto a letto con me solo perché questo accadesse? Ti sei sacrificato? Non è molto lusinghiero.” Non sapeva se essere indignata o divertita; alla fine, Sarah l’aveva convinta che si era trattata di una messinscena preparata da Marcus.
“No!”, ribatté lui. “Io ti desidero, però desidero anche la tua felicità e ho capito che soltanto Sarah può dartela. Per quello mi devi un favore.”
Janine lo scrutò, scettica. “Che genere di favore?”
“Ho bisogno di parlare con Sarah Taverner, in tua presenza. Le ho telefonato, ma lei si rifiuta di vedermi.”
“Vuoi venderle altra droga? Sarah ha smesso.”
Marcus scosse il capo. “Ti sbagli.”, affermò. “Io desidero parlare del disco… I love Janine.”
“Avresti potuto averlo già fatto.”
“Forse. Non ho saputo cogliere l’occasione. Vedi”, si protese verso di lei, “quando uscì Sgt. Pepper dei Beatles successe un fatto senza precedenti nella storia della musica.”
Janine lo fissò incuriosita. Cosa c’entravano i Beatles? Per quanto ne sapeva, erano un gruppo degli anni sessanta, che aveva goduto di vasta fama, ma che successivamente era stato superato da complessi più energici ed attuali. I Metallica, ad esempio, almeno fino al black album.
Janine era alquanto critica nei confronti della musica del passato; lo stesso discorso si applicava ai vecchi film e alle serie tv che venivano riproposte di continuo. Lei amava le novità. E a ben vedere anche i Metallica ormai erano sorpassati.
Marcus le sfiorò una mano.
“Stammi a sentire.”, disse.

Dieter consumò un’abbondante colazione, a base di salsicce, uova strapazzate, patatine e pomodori fritti. Bevve due tazze di caffè e un bicchiere di latte, quindi uscì dall’albergo.
Mentre camminava, diretto a Trafalgar Square, ripensò a Elke.
Si era stabilita nella casa nuova e aveva cominciato a lavorare come commessa.
Dolf l’aveva cercata, minacciandola. Esigeva che riprendesse immediatamente a battere. In caso contrario, avrebbe passato dei brutti guai. Benché fosse spaventata Elke aveva reagito con prontezza di spirito, fingendo di obbedirgli e promettendogli che quella sera avrebbe ricominciato.
Verso mezzanotte, Dolf era venuto a controllare che lei fosse lì.
Dieter lo stava aspettando.
In linea di principio, non avrebbe dovuto occuparsi di Dolf: esulava dai suoi compiti. Dieter era nella polizia criminale, perciò avrebbe dovuto mandare un collega della Sittenpolizei. Ma, quando era il caso, Dieter ignorava le regole.
“Cercavi Elke?”, chiese, sbucando dall’ombra.
“E tu chi saresti?”, lo apostrofò sgarbatamente Dolf. Era un uomo di media statura, con il torace carenato e spalle possenti. Corrispondeva perfettamente alla descrizione che gli aveva fatto Elke.
“Un suo amico.”, Dieter preferiva evitare di ricorrere al suo grado: quella era una questione personale.
“Perché non è venuta a lavorare?”, gli domandò Dolf.
“Perché ha smesso.”, rispose Dieter con calma.
“Oh, ma non può smettere!”
“Certo che può.”
Dolf scrutò Dieter, ma non c’era luce a sufficienza per vederlo bene in faccia; notò che era alto e che aveva un aspetto atletico: probabilmente era forte. Però Dolf aveva con sé la frusta e la sapeva usare con grande abilità.
“Farò conto di non aver sentito.”, disse. “Ma domani sera Elke dovrà essere qui, e così le sere successive.”
“Altrimenti?”, gli chiese in tono freddo Dieter.
Dolf fletté lo scudiscio. “Altrimenti la farò strillare. E’ già successo una volta, e devo dire che la ragazza ha una soglia del dolore piuttosto bassa. Ho mandato in ospedale Ingrid, ma con Elke non sarà necessario: basteranno quattro frustate per rimetterla in riga.”
“Davvero?” Dieter abbozzò un sorriso, che tuttavia non si estese agli occhi. “Ascoltami attentamente.”, disse. “Non sono un uomo molto paziente, perciò non mi ripeterò. Elke non tornerà mai più. Mai più, capisci? D’ora in avanti la lascerai in pace.”
“E chi sei tu per dirmi quello che devo fare?”
“Mi chiamo Dieter.”
“Bene, Dieter: adesso fila! Anch’io non sono un tipo paziente.”
Dieter mosse un passo avanti.
Dolf fece schioccare la frusta, quindi mirò al viso del poliziotto.
Dieter avrebbe potuto sparargli, ma questo avrebbe causato una quantità di problemi. Si spostò agilmente di lato ed evitò la scudisciata, poi afferrò Dolf per il polso torcendolo con violenza. L’uomo urlò e lasciò cadere a terra la frusta. Dieter lo colpì allo stomaco con un pugno, e quando lui si chinò lo colse alla mascella. Dolf finì a gambe levate.
“Se oserai torcere anche un solo capello alla mia amica, io verrò a cercarti e ti stanerò, ovunque tu ti nasconda. Sappi, però, che non mi limiterò a darti due pugni. Così scopriremo quanto è alta la tua soglia del dolore.”
Dolf cercò di rialzarsi, ma Dieter gli sferrò un calcio nei testicoli. “Penso di essere stato chiaro.” disse, e si voltò per andarsene.
Si trovò davanti a tre uomini.
Uno cingeva un coltello fra le mani, gli altri due erano muniti di spranghe di ferro.
Lo circondarono.
“Fate fuori quella carogna!”, biascicò Dolf da terra. Aveva la voce impastata, come quella di un ubriaco.
L’uomo armato di coltello si scagliò su Dieter. Il più grosso degli altri due gli piombò alle spalle calando con forza la spranga sulla schiena. Il terzo, per il momento, si limitava ad assistere.
Dieter agì senza riflettere, come una macchina: si chinò e centrò con una testata Coltello, quindi si girò di scatto e colpì di taglio Spranga. Gli prese il braccio e lo piegò fino a spezzarlo. Spiccò un balzo, raggiunse il terzo e con una presa di judo lo fece volare in aria. Quello atterrò pesantemente. Dieter gli affibbiò un calcio alla testa. Tutto si era svolto in meno di un minuto.
Il poliziotto lanciò un’occhiata a Spranga: rantolava, gemendo.
Dolf era ancora fuori combattimento.
Dieter si rilassò e si allontanò.
Fu un errore.
Coltello gli arrivò alle spalle e vibrò una pugnalata. Lo prese alla schiena.
Dieter barcollò.
Con un ghigno soddisfatto, Coltello si apprestò a finirlo; ma le poderose fasce muscolari di cui il poliziotto era provvisto avevano attutito l’entità del colpo, impedendo alla lama di penetrare a fondo. Dieter reagì con prontezza, sottraendosi a un nuovo assalto e subito dopo sferrando un micidiale diretto destro, che immediatamente doppiò con un sinistro.
Contemplò freddamente i quattro delinquenti, poi tornò alla Bmw.
Con un sorriso pensò che Elke avrebbe dovuto medicarlo per la seconda volta e che la prospettiva non gli dispiaceva affatto.
Risalì in macchina e partì.
Elke adesso poteva stare tranquilla. Dolf non l’avrebbe più molestata.
Dieter ignorava che il pericolo maggiore sarebbe giunto da un’altra direzione.

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Pubblicato su i love Janine | Contrassegnato da tag amore musica, intrighi | 42 commenti

42 Risposte

  1. su 14 febbraio 2013 a 21:47 Mari

    Ne ero certa, Dieter è un angelo! E Marcus un diavolo!
    Janine e Sarah dovrebbero essere solo lasciate in pace….
    Un bacione alla MIA bravissima strega!

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  2. su 14 febbraio 2013 a 22:35 newwhitebear

    Si cominciano a scoprire i vari personaggi. Prima Marcus, anche se non completamente, adesso Dieter che lasciamo con una frase sibillina. Chi sarà il pericolo per Elke? Il personaggio è ancora senza testa e avvolta nella nebbia del mistero.
    Ottima puntata costruita con la consueta abilità.
    Aspettiamo la prossima.
    Un grande abbraccio

    "Mi piace""Mi piace"


  3. su 14 febbraio 2013 a 22:42 Alessandra Bianchi

    @ MARI la TUA strega ti dice che hai ragione in entrambi i casi, ma purtroppo la gente è malvagia e i cattivi difficilmente demordono.
    Baci tanti a te!

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  4. su 14 febbraio 2013 a 22:45 Alessandra Bianchi

    @ NEWWHITEBEAR non posso rispondere, altrimenti comprometterei il seguito…
    Grazie mille e un caro abbraccio.

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  5. su 15 febbraio 2013 a 00:20 Cle Reveries

    Lodi, lodi, lodi.
    Hai reso il racconto un film d’azione, ed anche di ottima qualità.
    Nella seconda parte, ci hai fatto sentire e vedere tutto come se fossimo lì presenti nella gelida notte in un quartiere malfamato. Testimoni immobili capaci solo di sentire il rumore dei colpi, i lamenti e le imprecazioni che ci hanno fatto trepidare per la sorte dell’eroe e poi gioire per la vittoria che ha un senso nobilissimo.
    😀 Lo devo dire sempre: sei bravissima!
    Cosa hai in serbo per quei due nella prima parte? Mi sembra che ci racconterai, purtroppo, di qualcosa di spiacevole per Janine. 😉
    Aspetteremo la prossima puntata, come nei feuilletons!
    Un abbraccio

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  6. su 15 febbraio 2013 a 09:35 ombreflessuose

    Marcus, viscido serpente che non molla mai e Dieter, visto l’ arrivo degli altri energumeni doveva usare la pistola
    Sempre brava
    Baci
    Ombreflessuose

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  7. su 15 febbraio 2013 a 10:20 Dieter Haller

    Casalpusterlengo, Casalpusterlengo, Casalpusterlengo.

    Ops, mi è rimasto un braccio in mano!
    PS: Ma quali poderose fasce e fasce (muscolari). Se non fosse stato per le due pancere, sai per la linea, e il “telaccio” antiproiettile, sarei stato massacrato.
    Vabbé, stavolta è andata così.
    Bella figura eh?

    Per piacere, non mi sfiancare così tanto la prossima volta. M’é venuto un dolorino qui che …

    Vado.

    Dieter

    PS: Io usare la pistola? E il botto dove lo mettiamo? Fa male alle orecchie!

    Raggiamentosità!

    PPS: Marcus non è poi così cattivo. E’ un tantino provato da una infanzia difficile!

    Luminosità

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    • su 16 febbraio 2013 a 17:09 Alessandra Bianchi

      @ DIETER HALLER ah, ah, ah 😛
      Ho capito soltanto adesso l’incipit del tuo commento!
      Come sono sveglia 😀

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  8. su 15 febbraio 2013 a 10:25 brumbru

    La descrizione della rissa è davvero superba. Complimenti.

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  9. su 15 febbraio 2013 a 18:10 lillopercaso

    Cheppalle ‘sti uomini!

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  10. su 15 febbraio 2013 a 18:11 lillopercaso

    😀 …escluso i tuoi ospiti, beninteso!!!!!!!!!!!!!!!!

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  11. su 15 febbraio 2013 a 18:22 Alessandra Bianchi

    @ CLE REVERIES ma grazie! Sei davvero troppo buona!
    Mmm… ci sarà qualcosa di spiacevole, quello sì, però…
    Un bacione grande ^^

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  12. su 15 febbraio 2013 a 18:25 Alessandra Bianchi

    @ OMBREFLESSUOSE Dieter ha preferito così. E’ un uomo particolare.
    Ti ringrazio e baci a te ^^

    "Mi piace""Mi piace"


  13. su 15 febbraio 2013 a 18:29 Alessandra Bianchi

    @ DIETER HALLER “il telaccio” ci sta anche. Il resto, suvvia!
    Sfiancarti? Uhm… aspetta e vedrai…
    Il PPS è fantastico 🙂
    Radiosità luminose.

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  14. su 15 febbraio 2013 a 18:31 Alessandra Bianchi

    @ BRUMBRU la tua opinione mi fa un grande piacere, caro Brumbrus!

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  15. su 15 febbraio 2013 a 18:33 Alessandra Bianchi

    @ LILLOPERCASO beh, anche Sarah e Janine non scherzano 😛

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    • su 19 febbraio 2013 a 12:34 lillopercaso

      Questi menano!

      "Mi piace""Mi piace"


      • su 19 febbraio 2013 a 18:22 Alessandra Bianchi

        @ LILLOPERCASO hai certamente ragione.

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  16. su 15 febbraio 2013 a 18:39 ventidiprimavera

    Mmm quel Marcus se non lo sopporto…
    Però in compenso si legge tutto d’un fiato
    e Tu sempre splendida nel narrare, qualsiasi cosa
    scrivi…
    Mah ci sono ancora molte sorprese se ricordo bene….
    Un abbraccio carissima!
    Michelle

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  17. su 15 febbraio 2013 a 19:43 Alessandra Bianchi

    @ VENTIDIPRIMAVERA ricordi bene, mia cara.
    Marcus è davvero detestabile. In compenso a me piace molto Dieter.
    Grazie, Michelle * _________ *
    Bisous.

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  18. su 15 febbraio 2013 a 23:14 Emilia Di Roccabruna

    Piccola Alessandra… direi che spettacolosa sei tu….
    Mi farò leggere le tue storie… In questi giorni, la mia vista è un pò peggiorata..

    Ti abbraccio

    La Berta ti saluta

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  19. su 15 febbraio 2013 a 23:59 Patrizia M.

    Marcus continua a tramare, non lascia il suo ruolo di “diavolo” che tesse trame per ottenere quello che vuole. Al contrario di Dieter che dimostra tutta la sua determinazione per aiutare Elke, la donna di cui si è innamorato veramente. Letto con immenso piacere, scivola che è una meraviglia e quando si arriva alla fine si pensa già a cosa succederà in seguito. Ci saranno sicuramente altre sorprese!! Bravissima Alessandra, bravissima!!
    Ciao, un abbraccio e sereno fine settimana
    Pat

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  20. su 16 febbraio 2013 a 10:35 maria d'ambra

    Molto meglio di un film! sembra proprio di sentirli addosso quei colpi… eccellenti le descrizioni e perfetta la tecnica di creare una pressante aspettativa alla fine del capitolo…
    en attendant Janine… un abbraccio

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  21. su 16 febbraio 2013 a 10:53 salvatore rizzi

    Un intreccio foriero di ciò che poi avviene, di positivo e di negativo, violenza compresa, da cui rifuggo, come sai. Etc..etc.. Sempre capace, anche se lo dico spesso. Saluti da Sar.

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  22. su 16 febbraio 2013 a 12:11 Alessandra Bianchi

    @ EMILIA DI ROCCABRUNA un abbraccio grande grande a te, cara!
    Ricambio i saluti.

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  23. su 16 febbraio 2013 a 12:14 Alessandra Bianchi

    @ PATRIZIA M. credo di poter dire che le sorprese non mancheranno…
    Grazie, Pat, e buona giornata ^^

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  24. su 16 febbraio 2013 a 12:16 Alessandra Bianchi

    @ MARIA D’AMBRA sono lusingata! Il tuo è uno dei complimenti più belli che si possano ricevere.
    en attendant Janine… un bacio.

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  25. su 16 febbraio 2013 a 12:18 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI purtroppo la violenza è insita in questo racconto…
    Grazie, Sar. Felice sabato!

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  26. su 16 febbraio 2013 a 14:56 salvatore rizzi

    Ricambio….Salvatore…detto…Sar…

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  27. su 16 febbraio 2013 a 17:10 Alessandra Bianchi

    @ SALVATORE RIZZI niente aperitivo, lo so.
    Allora buon appetito per dopo ^^

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  28. su 16 febbraio 2013 a 18:46 domenica luise

    Scrivi bene e per aggiunta in modo così diverso da me. Entrambe, tuttavia, rendiamo le scene concrete, come se avvenissero qui davanti, sul marciapiede sotto il balcone. Il tuo potrebbe anche sembrare uno stile maschile, almeno in questi racconti realistici o di spionaggio: dipende dalla mancanza di ripiegature sentimentalistiche. Molto bene davvero.

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  29. su 16 febbraio 2013 a 18:50 annamaria49

    Non c’è che dire una sequenza narrativa molto avvincente. L’energumeno nonostante i suoi scagnozzi non ha avuto la meglio sul poliziotto, Elke è in buone mani. Janine pare insicura e Marcus un filibustiere che sa il fatto suo. Bellissima puntata, come sempre.
    un caro abbraccio
    annamaria

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  30. su 16 febbraio 2013 a 19:28 Alessandra Bianchi

    @ DOMENICA LUISE dipende dai casi, mia cara amica: giustamente hai parlato di racconti realistici o di spionaggio, perché se tu leggessi “Danzerò per te” (un racconto singolo), poi avresti problemi con il livello di glicemia 😛
    Scherzi a parte, ti ringrazio molto!
    (E comunque, prima o poi, posterò di nuovo “Danzerò per te”… devo solo controllare se è già trascorso un anno dalla prima pubblicazione).
    Un abbraccio.

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  31. su 16 febbraio 2013 a 19:32 Alessandra Bianchi

    @ ANNAMARIA49 però c’è un pericolo, nell’ombra. E non riguarda Janine.
    Grazie, cara Isabel ^^
    Un bacione.

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  32. su 16 febbraio 2013 a 21:24 Mari

    La parola di strega, la TUA, per me vale ORO! Un grande abbraccio e un bacio grande…. 😀

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  33. su 16 febbraio 2013 a 22:32 Alessandra Bianchi

    @ MARI per me il tuo affetto vale oro.
    Un bacio ancora più grande dalla tua strega 🙂

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  34. su 18 febbraio 2013 a 01:02 cesare

    Qui mostri la tua abilità anche nel descrivere le varie fasi di un incontro di lotta plurimo. Sei forse abile anche tu nello judo o in qualche altra disciplina di difesa personale?
    A parte gli scherzi, sempre complimenti per la tua capacità descrittiva versatile in ogni situazione!

    Cesare

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  35. su 18 febbraio 2013 a 21:20 Alessandra Bianchi

    @ CESARE ho praticato un po’ di judo.
    E poi ho letto molto e visto molti film.
    Ti ringrazio, caro!

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  36. su 19 febbraio 2013 a 11:26 Univers

    Una certa perizia narrativa e semplicità con cui ci presenti soprattutto le scene d’azione e colluttazione e certe puntate decollano più di altre. Marcus è fin troppo delineato. Un saluto.

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  37. su 19 febbraio 2013 a 18:25 Alessandra Bianchi

    @ UNIVERS prendo atto con piacere delle tue critiche costruttive, segno di reale interesse. E’ effettivamente possibile che io abbia dipinto Marcus a tinte troppo nette.
    Ciao.

    "Mi piace""Mi piace"


  38. su 23 febbraio 2013 a 22:36 wolfghost

    ahahah poveri Beatles! Si rivolteranno nei… dischi di platino! 😀
    Puntata avvincente quella di Dieter! E quale sarà questo inaspettato pericolo? 😉

    http://www.wolfghost.com

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  39. su 23 febbraio 2013 a 23:05 Alessandra Bianchi

    @ WOLFGHOST lo sapremo a breve, caro lupo.
    Bella la battuta sui Beatles 😛

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I commenti sono chiusi.

  • CHI SONO

    Mi chiamo Alessandra Bianchi.
    Amo ballare, nuotare, il sole, il mare e il vento.

    Ho scritto un romanzo,"Lesbo è un'isola del Mar Egeo" (Borelli Editore, collana Pizzo Nero), che era reperibile nelle migliori librerie (Mondadori, Feltrinelli, etc.) e su vari portali (IBS, ad esempio); ma che adesso è esaurito.
    Il libro costava 12 euro.

    Il mio secondo libro si intitola "Sognate con me" ed è una raccolta di racconti, tratti dal mio blog. Costa 10 euro.

    "Alex Alliston" è il mio nuovo romanzo, pubblicato nel mese di febbraio del 2012.

    Il mio precedente blog su Splinder ha superato le 420.000 visite. Desidero ringraziare i molti amici che mi hanno seguita.

    SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 25 MARZO 2012, NEL SUPPLEMENTO CULTURALE “LETTURA”, IL MIGLIOR INCIPIT DI UN ROMANZO INEDITO (PAGINA 20):
    La barca – un vecchio dragone praticamente inaffondabile – virò di prua e fendendo i marosi imboccò lo stretto passaggio che conduceva alla piccola baia. Aleksandr ormeggiò lo scafo, lo disarmò e scese a terra. Lì il vento era meno intenso: l’insenatura era protetta dai numerosi scogli che affioravano dal mare, simili a denti aguzzi. Le onde si infrangevano su quella barriera e andavano a sfogare la loro collera altrove.
    ALESSANDRA BIANCHI “MATRIOSKA”

  • Dieci anni di blog: da Splinder a WordPress

    Più di duecento racconti Dodici "serie" (o romanzi) Oltre cinquecento post
  • Alex Alliston
  • Odio e Amo

    Odio
    la falsità, la cattiveria, il razzismo
    Amo
    scrivere al pc, scalza e con una bottiglia di acqua minerale Evian a portata di mano. Guardare le stelle di notte. Esplorare i boschi. Camminare a piedi nudi sulla sabbia
    La mia musica
    Jethro Tull, Led Zeppelin, Jefferson Airplane, Pink Floyd, Grateful Dead, Rolling Stones, Alanis Morissette, Kate Bush, Cranberries, Metallica, Crosby Stills Nash & Young, Doors
    I miei libri
    Mondo senza fine, Delitto e Castigo, Il Signore degli Anelli, Il Maestro e Margherita, Una Giornata di Ivan Denisovic, Il Vecchio e il Mare, L'Ombra del Vento, Il Pendolo di Foucault, La Collina dei Conigli, Il Potere della Spada, I Pilastri della Terra, L'Idiota, Tutti gli uomini di Smiley, La Variante di Luneburg

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