Padre Ramon pensò di fuggire.
Avrebbe potuto nascondersi nella cripta. Da lì sarebbe uscito a notte fonda, e forse avrebbe trovato un modo per far svanire le sue tracce. Dio mi ha chiamato a una missione, si disse, e non sarebbe giusto sacrificarmi invano. Ho ancora tante cose da fare, tante anime da salvare. Comunque, anche volendolo, non avrebbe potuto aiutare quei poveracci che avevano cercato un rifugio nella chiesa.
Ma poi si sovvenne di Thomas Becket. Thomas Becket era l’arcivescovo di Canterbury e il primate d’Inghilterra. Sebbene in passato fossero stati amici, da tempo era in contrasto con il re Enrico II. Un giorno, in un momento di malumore, il sovrano esclamò: “Nessuno mi libererà mai di questo prete?!” Era una frase dettata dalla rabbia; ma quattro cavalieri la presero alla lettera, si recarono a Canterbury, penetrarono nella cattedrale e uccisero l’arcivescovo. Si stava facendo buio; Becket avrebbe potuto rifugiarsi in qualche angolo oscuro, tuttavia disse: “Dovrei nascondermi? Nella mia chiesa?”, e attese i suoi carnefici. Fu fatto santo due anni dopo dal papa di allora, Alessandro III.
Thomas Becket aveva ancora grandi compiti da svolgere, era un personaggio potente in grado di contrastare le decisioni della corona, e più volte aveva litigato con il re salvo poi riappacificarsi. Sarebbe stato logico se avesse cercato di mettersi in salvo. Eppure non lo fece.
Dovrei nascondermi? Nella mia chiesa?
Padre Ramon si chiese se l’arcivescovo aveva provato paura. Forse sì, dato che ciò che contraddistingue gli eroi non è la mancanza di paura, bensì il coraggio di affrontarla.
Gli uomini della Direcion Nacional de Inteligencia nel frattempo avevano fatto irruzione nella chiesa.
Ramon li osservò dall’altare. Benché l’edificio fosse avvolto nella penombra, era in grado di distinguere i loro visi. Avevano fisionomie ottuse e brutali. Incominciarono a spingere fuori la gente che inutilmente aveva sperato di salvarsi nella casa di Dio. Ramon sapeva che presto sarebbe toccato a lui; le sue prediche infiammate, le parole indignate che aveva pronunciato dal pulpito non erano passate inosservate, e la veste che indossava non avrebbe potuto proteggerlo. Troppe volte si era scagliato contro il regime di Pinochet, chiedendo che venissero ripristinate le libertà soppresse e che cessasse il terrore. Era diventato un punto di riferimento per molte persone che si opponevano alla dittatura, senza rendersi conto dei pericoli che stava correndo. E quando lo aveva capito, ormai era troppo tardi.
Una volta Ramon aveva commesso un peccato.
La mente umana è strana e se ne ricordò proprio in quel momento di angoscia. Era più giovane, allora.
Patricia era molto bella e si era invaghita di lui. Ramon era un sacerdote provvisto di saldi principi religiosi e morali, però aveva maturato una pericolosa forma di eresia. Era convinto che l’insegnamento di Gesù fosse stato frainteso, e che l’amore predicato dal Cristo non andava inteso solo in un senso. Per Ramon anche l’amore per una donna rientrava nel disegno di Dio, esattamente come quello per la gente, per i bambini, per gli animali e per la natura. Ma naturalmente un conto erano i suoi pensieri, altro la realtà: perciò aveva combattuto una lunga battaglia interiore.
Alla fine l’amore aveva vinto. Era stato con Patricia, e non avrebbe mai dimenticato quell’esperienza.
Avevano fatto l’amore in una radura verde, accanto a un ruscello gorgogliante. Ramon era vergine, ma Patricia gli aveva insegnato tutto quello che doveva fare. Quel luogo era diventato il loro rifugio segreto. Si incontravano tutti i giorni, parlavano, ridevano, facevano l’amore, e ogni volta era più bella di quella precedente. Ramon non pensava di peccare. Per questo motivo non aveva mai confessato la sua relazione. Era certo che Gesù lo approvava, mentre il suo confessore non avrebbe capito.
Patricia lo lasciò per sposarsi con il figlio di un ricco agricoltore della zona. Ramon soffrì molto.
Rimpiangeva i baci ardenti che si erano scambiati, le carezze, i sorrisi, la loro straordinaria intimità.
Trovò sollievo nella preghiera.
Stava ricostruendo il viso di Patricia nella memoria, quando lo afferrarono e lo portarono fuori della chiesa.
Il sole stava tramontando. Spirava una brezza tiepida che proveniva dal mare. Ramon aveva molta paura: sapeva che quella notte stessa lo avrebbero ucciso; poi il suo cadavere sarebbe scomparso come quello di tanti altri. Si disse che non doveva avere timore, dato che andava a congiungersi con Gesù.
Non gli avrebbero lasciato confessare i suoi peccati, ma questo non lo preoccupava: erano pochi e irrilevanti.
Amare Patricia non era stato un peccato. Perché amando lei, aveva amato il Signore.
Fu portato via insieme a una quantità di gente tremante, sopraffatta dal panico e dalla disperazione. Ramon cercò di portare una luce di speranza, parlò del paradiso e della felicità eterna. Qualcuno lo ascoltò con le lacrime agli occhi, altri erano troppo terrorizzati per trovare giovamento da quello che diceva, altri ancora si vergognavano perché si erano bagnati i pantaloni.
Infine, Ramon tacque. Sapeva che il suo ultimo pensiero sarebbe stato per Patricia.
E sapeva anche un’altra cosa.
Quello non era un peccato.
Era la grazia di Dio.
L’ERESIA DI PADRE RAMON
30 gennaio 2013 di Alessandra Bianchi
42 Risposte
Vedo che hai pubblicato due post dal significato analogo: il sacrificio in nome di un ideale superiore.
Anche questo post ben costruito e sviluppato ha il tuo marchio: prosa leggera e scorrevole, riflessioni acute e profonde.
Veramente brava.
Un caro abbraccio
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Ovviamente, l’amore è cosa universale e solo il vaticano, dice l’inverso, proprio perchè sono diversi dal dire di Cristo, per come lo conosciamo. Sempre capace. Saluti da Sar….
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Gesù ci ha insegnato l’amore, l’uomo ha inventato tutto quel che non serve all’amore….troppe volte dimenticando la grazia di Dio…
Bella! Bacioni
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@ NEWWHITEBEAR io non so più cosa fare! Mi sono sloggata e riloggata per cinque volte. Ho spento e riacceso il computer. Ho fatto ricorso a “cleaner”: eppure niente da fare! Mi succede ogni volta che posto su Caffè Letterario: sarò costretta a dimettermi, se questo fenomeno non finisce! E’ insopportabile. Ogni volta che rispondo a un commento si accende la maledetta luce che mi dice: “Alessandra Bianchi ha commentato il tuo blog.” Inaudito!
Ciò detto, grazie.
Sì. I significati sono analoghi, sebbene una sia una storia reale e l’altra di pura fantasia.
Un caro abbraccio ^^
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@ SALVATORE RIZZI come sono d’accordo con te!
Cristo è molto lontano dalle alte gerarchie della Chiesa.
Ti ringrazio, amico mio.
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@ MARI amica cara, hai perfettamente ragione.
Tanti bacioni, e grazie * _____________ *
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@ WORDPRESS ok! Se non sistemate questa faccenda, io chiudo.
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Che faccenda? Se è lecito….
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@ MARI un po’ sopra… la risposta a NEWWHITEBEAR.
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Capito…<3
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@ MARI ❤
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Dopo aver letto questa bella e delicata storia mi sono presa un po’ di tempo prima di scrivere. Lui pensa di essere eretico ma non lo è. E’ solo un eroe che ha vissuto come un vero uomo. Ha amato, anzichè reprimersi, si è donato. Aveva accettato un voto senza conoscere il valore e l’entità della rinuncia. E’ un uomo nuovo, completo, senza ipocrisie o menzogne, felice di essere un uomo che sa amare.
Dopo tutto l’eretico è sempre un fratello in Cristo che si è allontanato e a cui viene data l’opportunità di riprendere la strada abbandonata, senza anatemi e maledizioni, ricondotto con pazienza e fiducia nella carità di Cristo con tutta l’umana comprensione. (Lo ha detto il Concilio Vaticano II)
Pensava Ramon di essere l’unico ad indossare l’abito talare e aver disubbidito al voto di castità? A lui è mancato il tempo, a molti ragazzi come lui viene dato un aiuto e un supporto per non vivere con il senso di colpa.
Gli hanno fatto fare l’eroe e anche in questa veste è stato eccellente.
Brava Alessandra, anche se amara è bellissima.
(Hai un grande talento che manifesti generosamente con storie come questa).
Un forte materno abbraccio con tanti sorrisi
😀 😀 😀
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Scusami, mia cara, quando ho scritto il precedente commento avevo qualche problema di scrittura. Infatti rileggendolo ho visto che non ho postato tutto quello che avevo scritto. All’inizio ci sarebbe dovuto essere:
😀 <>.
Così andava letto.
Un bacio e….^——^
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@ CLE REVERIES il commento è comunque stupendo 🙂
Due baci * _____________ *
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Uhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh…..
L.
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Perfettamente del tuo avviso. Ero certo. Ciao.
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@ CLE REVERIES che commento magistrale!
Grazie di cuore*
E un forte abbraccio a te ^^
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ci sei? aspetta che non era completo
XXXXXXX
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@ CLE REVERIES sono qui, darling…
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Ma chi ti ha stregato il pc?
Sono due volte che integro il mio commento, ma non è pooossibileee!
Beh, te lo dico così, in poche parole: se fossi stata a scuola lo avrei inserito nella programmazione interdisciplinare essendoci tutti gli spunti di letteratura inglese con Murder in the Cathedral di T.S. Eliot e il medioevo, la Chiesa e il Diritto Canonica, un bellissimo esempio di testo corretto ed esempio da imitare,…..e la cosa fondamentale l’alienabile diritto all’amore.
Aribacio e speriamo beeene!
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@ CLE REVERIES ora mi hai veramente commossa, my friend!
(Lascia stare il mio pc: mi ha fatto impazzire per ore. Beh, più del pc, direi WordPress).
Lots of love.
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No tears, my darling it’s only and simly the truth!
Anche Blogger e skype sono un tormento
^————-^
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@ LUIGI 😛
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@ SALVATORE RIZZI e io era certa di te!
Ciao, Sar.
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Oh, meno male: forse si è sistemato. Talvolta WP mi ricorda Splinder.
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Allora posso definirmi un eretico anch’io. La penso esattamente come padre Ramon. Non sono assolutamente certo che la Chiesa interpreti la lezione di Dio al meglio… e seguo la mia interpretazione di essa.
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p.s.: molto bello, il post.
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@ BRUMBRU leggi ciò che scrive, poca sopra, CLE REVERIES: secondo me, è molto illuminante.
P.S. il tuo giudizio mi rende davvero felice.
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Rileggendo….e quante volte ho ricostruito visi….
Ciao mia strega….
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@ MARI buona notte e grandi sogni!
La tua strega*
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Storia breve scorrevole e molto bella…
La vita prende e toglie, l’amore è gioia e sofferenza
ma quando si ama veramente non è mai peccato!
Mi è piaciuto molto!!
Un abbraccio grandissimo Alessandra
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA cara Michelle, sottoscrivo in pieno questo tuo pensiero: “quando si ama veramente non è mai peccato!”
Grazie, chèrie, e un bacione*
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“dato che ciò che contraddistingue gli eroi non è la mancanza di paura, bensì il coraggio di affrontarla” … proprio cosi’ 😉 E non mi fa piacere crederlo solo perche’ la paura e’ parte di me! eheheh 😀
Bellissimo e toccante racconto! 🙂 Personalmente la penso come padre Ramon, benche’ creda anche che se si sposa una fede al punto di diventarne “apostolo”, la si sposa del tutto, non solo cio’ che di essa fa comodo. Incidentalmente credo che questo sia anche il limite delle correnti spirituali moderne (fino al decennio scorso l’avremmo chiamate “New Age”): finiscono per proporre solo cio’ che fa piacere ai possibili proseliti ascoltare. Quale e’ il limite? Che in pochi si impegnano veramente, finendo per saltare di palo in frasca (ovvero cambiando corrente) non appena salta fuori qualcosa che non piace o si fatica a seguire.
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST chapeau, caro lupo!
(Un po’ come in politica. Mi riferisco all’Italia, naturalmente).
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L’amore, se è sincero e delicato non è mai sinonimo di peccato
Oggi, però, certi preti della nostra Chiesa, non amano l’amore ma solo
far “peccato”
Grazie mille, Alessandra
Bacini
Mistral
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@ OMBREFLESSUOSE è verissimo ciò che dici!
Grazie a te, cara Mistral.
Bacini e bacioni.
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Bellissimo racconto. L’ntolleranza, religiosa e non, nasce forse un po’ anche dall’invidia.
Ciao….
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@ IOVIRACCONTO grazie, caro amico!
Buona giornata ^^
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Pezzo scorrevole, molto gradevole ma non leggero come significato, tutt’altro. Un saluto.
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@ UNIVERS il tuo apprezzamento mi è sempre molto gradito!
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Il ricordo di una delicata storia d’amore in un momento estremo, in un sistema dittatoriale che ha stroncato tante vite. Si legge benissimo ma soprattutto racchiude un grande significato!!
Ciao, serena notte, Pat
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@ PATRIZIA M. è ciò che cercato di trasmettere, cara Patrizia.
Se ci sono riuscita, ne sono contenta!
Sogni d’oro.
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