ALESSANDRA:
Sapete cos’è una lupata? No. Non potete saperlo: ci sono cose che ci appartengono, e delle quali solo due persone possono essere a conoscenza. Si chiama linguaggio di coppia. E’ quel filo invisibile che unisce due anime, che le accomuna più di qualsiasi altra cosa. Supera i gusti comuni, le predilizioni letterarie o cinematografiche, la condivisione di principi e di idee politiche, forse perfino il sesso.
Ma andiamo con ordine.
Per lavoro io giro spesso in macchina. E in ogni paese trovo almeno una farmacia. Quando vedo quella inconfondibile luce intermittente, non riesco a non pensare a lei. Ci provo, sapete. Eccome se ci provo! Ho messo in atto tutta una serie di meccanismi di autodifesa, che io stesso ho elaborato, ma sempre senza esito. Ho studiato meccanismi nuovi, in apparenza assolutamente efficienti, però non ha funzionato lo stesso. Certi giorni in cui mi sentivo particolarmente forte, ho parcheggiato l’auto, sono sceso e sono entrato. In genere non ho bisogno di medicinali, tuttavia ho varcato quella soglia, ho atteso pazientemente il mio turno e poi ho comprato dell’aspirina. Pensavo che fosse un buon metodo, invece si è rivelato fallimentare.
Alcuni amori sono lame di ghiaccio che penetrano a fondo nel cuore. Non te li puoi dimenticare.
Quando uscivo di casa al mattino, spesso lei mi chiedeva una lupata. In quei momenti sembrava una bambina, e il mio cuore quasi scoppiava per l’intensità dei sentimenti che provavo. A volte, come me, come tutti, anche lei era antipatica o scostante; ma quando mi chiedeva la lupata era l’essere più incantevole del mondo. Lupata significava acquistare una certa medicina che necessita di una ricetta.
Ma io ho l’aspetto di una persona posata, matura, equilibrata; so sorridere nel modo giusto; non ho minimamente l’aria del tossico o dello sballato. Perciò a me davano quel sonnifero senza ricetta. Non tutte le farmacie, certo, ma la gran parte sì, e in ogni caso ormai avevo individuato i posti più sicuri dove andare, dove avrei potuto prendere la lupata senza problemi. Poi, alla sera, talvolta fingevo di essermi dimenticato di averla acquistata, però solo per un attimo. Un attimo brevissimo, perché non volevo leggere la delusione in quello sguardo.
Io volevo che fosse felice, e sapevo che la lupata l’avrebbe resa tale.
L’amore non è un castello avvolto fra le nuvole e neppure un giardino incantato colmo dei più bei fiori del mondo; non è una spiaggia bianca lambita dalle onde del mare, né un fiume o un ruscello. L’amore è un’altra cosa. E’ un’alchimia misteriosa, è chimica non filosofia. Si compone di gesti quotidiani, di presenza e di un’empatia del tutto speciale, che non è riconducibile ad altri amori, dato che ogni alchimia per definizione è unica.
Credo di poter affermare che probabilmente erano più le cose che ci dividevano di quelle che ci univano. Beninteso, quelle che ci univano non erano poi così poche: capitava che nemmeno noi le sapessimo cogliere sempre e comunque. Ma, se mi passate il paragone, la nostra vita in comune era simile a un bosco, dove, se cerchi con la dovuta attenzione, scoprirai magie su magie. Magie impalpabili, quasi invisibili, fate nascoste dietro a un faggio che ti sorridono e, se in quel momento un raggio di sole rischiara l’intrico di piante, è possibile che tu le scorga, solo per un istante, ma quell’istante, quel breve, unico istante, vale una giornata, e la vita è la somma di tante giornate, che sedimentano nell’animo, che entrano nel sangue e nel cuore, per non uscirne mai più.
Capite, adesso? La lupata apparteneva a un nostro rito; in apparenza un rito banale, ma a saper leggere dentro le righe, era il rito della nostra esistenza in comune, come quando mi augurava “buona giornata”, come quando, stringendomi forte a sé, mi sussurrava che non mi avrebbe mai cambiato con nessun altro.
Alcuni amori sono lame di ghiaccio che penetrano a fondo nel cuore. Non te li puoi dimenticare.
Io non ho scordato il mio, cerco di sopravvivere e a volte ci riesco; la natura mi è di grande aiuto, così come la musica: ma, nelle pieghe più profonde del mio essere, il suo ricordo non cesserà mai di esistere. In qualche modo, ho continuato ad affrontare la vita, spesso matrigna beffarda, raramente amica capace di donarti una piccola porzione di gioia, o almeno di serenità. La si affronta e basta, questa è filosofia spicciola, e perciò filosofia vera, reale, quella che compone il tuo cammino, fra strade piene di visi sconosciuti, fisionomie accattivanti o vagamente ostili, fra i pensieri di tutti, le gioie e i dolori che accompagnano, in parti dissimili, questo viaggio che troppo spesso mi sembra interminabile. A volte, vorrei semplicemente non esserci. Poi reagisco, salgo in macchina e vado a lavorare.
Il mio mestiere mi porta a girare in molti paesi.
E in ogni paese c’è sempre una farmacia.
Vorrei evitarlo, ma non ne sono capace: quando noto quella luce intermittente, la rivedo, con gli occhi della mente, incamminarsi verso la macchina, un cappellino in testa e un grazioso ombrello per ripararsi dalla pioggia di quella mattina, distante millenni e vicina come se fosse stata ieri.
La rivedo e so che non tornerà mai più.
Non ci saranno più lupate.
Lei mi chiamava lupo.
MICHELLE:
E nel brillio d’un insegna
dove si ferma lo sguardo
il sogno si risveglia
sul filo invisibile
d’una luce intermittente
di quando Lei nel ricordo
mi chiedeva __una lupata
Amicizia, complicità, empatia e vilmente dipendenza che non ha lasciato mai uno dei protagonisti. A quella età le esperienze sono tutte vissute con il gusto della scoperta, e questo ci rende molto vulnerabili. Inevitabilmente ci segnano, così strettamente insinuati nel nostro intimo non ci abbandonano mai. Malgrado tutti gli sforzi e le distrazioni possibili sono sempre li’.
Sapevo che la lupana è un veleno per lupi e animali nocivi, ma non con questo significato, comunque lo posso considerare sempre un veleno, uccide la serenità degli uomini.
Buona giornata e un grande sorriso ^_____^ !
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Essere in consonanza, è cosa indescrivibile, quella che tu chiam “lupata”. Accade solo con poche persone nella vita, ad esempio, con mia moglie, spesso siamo in telepatia. Cioè, lei stà compiendo lo stesso atto che farei io, in quel mentre per cercarsi, solo che, o coincide, oppure si sovrappone! Etc…etc…Un saluto da Sar…
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Pezzo interessante, anche molto metaforico per alcuni aspetti, l’amore è prorompente nei significati che traspaiono… così come il segno di certe esperienze vissute. Un saluto e grazie di essere passata a leggermi, dopo tanto tempo.
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Le affinità d’animo hanno diversi nomi ma una sola via:quella del sentimento che ci coinvolge sempre anche e soprattutto nel ricordo
Un abbraccione
Mistral
Ps Sempre brava
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@ CLE REVERIES questo racconto a tutti gli effetti a sé stante fa tuttavia anche parte della “trilogia del lupo”, il cui ultimo capitolo era “La pace del lupo”, dove il protagonista cercava, e trovava, la morte in un luna-park.
Un altro episodio, di cui non rammento il titolo, l’ho invece perso.
Sono tre post dedicati al tema della perdita e del ricordo che il “lupo” conserva di lei.
Per quanto riguarda le medicine, si trattava comunque di sonniferi… niente di particolarmente pericoloso.
Grazie e un bacione grande*
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@ SALVATORE RIZZI ciò che scrivi è esatto, e proprio per questo “l’elaborazione del lutto” è particolarmente difficile.
Un caro saluto, “vecchio” Sar!
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@ UNIVERS amico mio, controlla il tuo blog: io sono sempre passata da te, e solo in un’occasione ti ho fatto semplicemente gli auguri di buon Natale. Negli altri casi ho letto e commentato, invocando anche il ritorno del “Naufrago”, una storia davvero bellissima.
Kiss ^^
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Infatti, cara, il mio era un semplice ringraziamento per essere passata a leggere, non un ‘rimprovero’. Un saluto.
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@ UNIVERS ho frainteso!
Un bacione.
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@ OMBREFLESSUOSE così è, cara Mistral.
E talvolta il ricordo è come un macigno che grava sul cuore.
Ti ringrazio e ti abbraccio ^^
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Un post denso di significati: dall’amore inteso non in senso fisico ma come unione di sentimenti, al ricordo di ciò che è stato e che non avrà futuro.
La voce narrante rievoca qualcosa che ha inciso profondamente la sua esistenza e ne sta condizionando le azioni.
Il tuo modo di scrivere mi è congeniale, mi affascina.
Anche in questo post non ti smentisci.
Un caro abbraccio
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O.T.
Per febbraio è rimasta fuori una data, 20/2. La occupi tu? Io salterei volentieri il mese.
Aspetto tue notizie
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@ NEWWHITEBEAR sono estremamente lusingata!
E, a parte gli elogi, il tuo commento è assai profondo.
Un caro abbraccio a te.
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@ NEWWHITEBEAR affermativo.
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Splendido pezzo Alessandra intriso di affinità
e di significati che ho letto e riletto..
E nel brillio d’un insegna
dove si ferma lo sguardo
il sogno si risveglia
sul filo invisibile
d’una luce intermittente
di quando Lei nel ricordo
mi chiedeva __una lupata
Un abbraccio cara Amica
Michelle
.
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@ VENTIDIPRIMAVERA bisous, chou * ___________ *
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Esatto giudizio di merito!!!!!!!!!!! Ciao……………..! Sar.
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@ SALVATORE RIZZI ho sempre pensato che io e te avessimo molte cose in comune, politiche ma non solo.
Ciao!
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Sarà Lupo nell’eternità dell’infinito….in un amore che già era per sempre….
Riletto con grande piacere…e grande piacere è anche trovare gli splendidi versi di Michelle!
Un grande abbraccio
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@ MARI sapessi il bene che ti voglio!
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❤
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<4
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Ahahah…….doveva essere un cuore….facciamo che lo è!!!!
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@ MARI eh eh eh, ok 😛
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Molto difficile elaborare un lutto, specialmente se per il troppo amore in parte si è colpevoli e consapevoli, delle conseguenze che l’assecondare una richiesta come quella della “lupata”, comporta.
Molto particolare questo tuo pezzo, l’ho letto trattenendo il fiato da tanto mi ha coinvolta. Compimenti Alessandra e complimenti anche a Michelle per i vuoi versi.
Serena notte, Pat
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Si capisce, ci sentiamo da tempo! Ciao.
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Tocca il cuore con delicatezza…
Baci
Giò
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@ PATRIZIA M. mi fai molto felice!
Grazie, cara ^^
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@ SALVATORE RIZZI verissimo.
Buona serata!
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@ ROSAOSCURA ti ringrazio, amica mia*
Un abbraccio grande.
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Un racconto denso di significato. Certe assonanze strette, certa simbiosi capita poche volte nella vita e il ricordo permane oltre.
E’ un piacere leggervi.
Marirò
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Questo racconto invece me lo ricordo bene, anche perché, non andando dal medico volentieri, di lupate ne faccio tante e allora, almeno per questo, il racconto mi era sembrato un po’ mio! 😀
Sì, quando c’è questa complicità poi non è semplice riprendersi allorché viene, ahimé, a mancare…
http://www.wolfghost.com
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@ ILI6 simbiosi rare, come è vero!
Grazie, Marirò.
Un abbraccio.
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@ WOLFGHOST lupi e lupate… questo racconto è tutto tuo 😛
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Mi sfuggono le motivazioni di quelli che cliccano su “i like it” senza commentare. Mi sa tanto di FB, ma forse sono io che sono lenta di comprendonio.
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Quanta dolcezza e saggezza nel descrivere questa affinità elettiva.
Belliissimo….
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@ IOVIRACCONTO grazie dal profondo del cuore!
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Io non credo che esistano amori che non si possono dimenticare. Accade solo quando non se ne trova uno nuovo.
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@ BRUMBRU lo so, lo so che su questo abbiamo idee diverse…
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