LESBO E’ UN’ISOLA DEL MAR EGEO
Il momento drammatico arrivò quando andai a parlare con i miei. Mia madre è sempre stata la mia più feroce critica; credo di non esserle mai piaciuta veramente. Ha avuto costantemente da ridire su tutto quello che facevo: le minigonne troppo corte che indossavo, la scelta di non continuare gli studi, le mie amicizie, i troppi gay che frequentavo. E’ una donna intelligente e razionale, ma estremamente dura e rigida. Penso che sia anche razzista, non certo per ignoranza ( al contrario, è assai colta ), ma come scelta ideologica. Mio padre, invece, ha sempre straveduto per me. Mi ha viziata all’inverosimile, coccolata, difesa e protetta. Io ero la “sua” Ale! Ed era proprio il colloquio con lui che mi terrorizzava; il giudizio di mia madre mi era indifferente.
Cenammo chiaccherando del più e del meno. Quando mia madre portò in tavola il gelato, io dissi: “Papà, ti dovrei parlare.” La mamma mi lanciò un’occhiata penetrante. “Cosa devi dire a tuo padre di tanto segreto?” Assunsi la mia aria più arrogante. “Chi ha parlato di segreti? Ho solo detto che voglio parlargli!” Lei alzò le spalle e incominciò a sparecchiare. Io e lui ci alzammo e ci dirigemmo verso il suo studio. Era un luogo che amavo: alte scaffalature colme di libri, spesso in doppia o tripla fila; una austera scrivania in legno scuro; due comode poltrone in cuoio; l’inconfondibile odore dei sigari che mio padre fumava dopo pranzo e dopo cena; un mobile bar che conteneva l’immancabile Chivas, il suo liquore preferito. Sin da bambina ero stata attratta da quella stanza, che per me rappresentava una sorta di misterioso tempio dedicato alla cultura, alla riflessione, alle poesie che babbo scriveva su foglietti sgualciti fra una lettura e l’altra. Era il suo rifugio, ed era la mia meta, benché sapessi di non esserne ancora degna. E forse non lo sarei mai stata. Gli versai uno scotch e glielo porsi, a mia volta mi servii di una porzione più abbondante del solito, e la mandai giù in fretta. Mio padre sorrise. “Devi parlarmi, ma prima sentisti il bisogno di berti un whisky.” Aveva imitato Marlon Brando nella scena del Padrino in cui vengono a comunicargli che Sonny è morto. Ma la sua espressione attenta contraddiceva le parole scherzose. E poi aveva ragione: avevo dovuto cercare un po’ di coraggio nel Chivas. Decisi di rompere gli indugi. “Papà, non mi piacciono gli uomini.” Lui mi scrutò per qualche istante in silenzio. “Ti sei lasciata con Franco?” Io scossi il capo. “Sì… ma non è questo!” Papà sorseggiò il Chivas e cercò un sigaro, dedicandosi a quel rituale maschile che mi aveva sempre tanto affascinata e incuriosita. Poi disse: “Tranquilla, Ale, troverai un altro ragazzo. E’ solo un momento di amarezza, del resto perfettamente legittimo.” Lo guardai negli occhi. “Papà NON è questo!” “E allora cos’è che ti angustia, piccola?” Per quanto mi sforzassi non riuscivo a trovare le parole adatte; quel pomeriggio mi ero preparata un discorso, ma adesso me ne sfuggiva il senso, non ricordavo nemmeno come avrei dovuto esordire, con quale illuminante frase avrei saputo aprire il mio cuore e raggiungere la sua comprensione. Parlai senza riflettere, mi lanciai come un paracadutista in preda al panico al suo primo tentativo. “Papà… amo una ragazza!”
Quello che mi piacque in lui fu che non fece finta di non capire. Era un uomo troppo intelligente per ricorrere a banali espedienti che sarebbero serviti solo a prolungare la mia agonia. Perciò non disse qualche amenità, del tipo “ma alla tua età è normale affezionarsi alla migliore amica” o sciocchezze simili. In primo luogo, quella particolare età l’avevo già passata da un pezzo, e comunque non mi sarei presa la briga di “convocarlo” nel suo studio per raccontargli tali idiozie. Invece, disse: “Ne sei sicura?” Abbassai il capo in senso affermativo. Mi imitò involontariamente, un riflesso condizionato, quindi indicò la bottiglia di Chivas. “Ce ne vogliono altri due.” Obbedii prontamente e mandai giù una lunga sorsata. Lui si limitò a centellinarlo. Quando riprese a parlare, la sua voce era calma e controllata come sempre. Non ho mai sentito mio padre gridare e non l’ho mai visto perdere le staffe, e questo non significa che non avesse un carattere forte: se mai, l’esatto opposto. Disse: “Ale, non cambia niente. Rimani Alessandra con tutti i tuoi pregi e i tuoi difetti, rimani la mia adorata figlia che fino a oggi mi ha regalato solo soddisfazioni, rimani una giovane donna brillante e intelligente che ha un grande futuro davanti.” Rise sommessamente. “E rimani la mia miglior venditrice.” Ma tornò subito serio. “Non è di me che ti devi preoccupare, figliola. Se questa è la tua natura, devi solo viverla. Stai attenta alla gente, però. Sa essere molto cattiva. Abituati all’idea. Avrai modo di sentire cose molto poco carine sul tuo conto. Spero che saprai essere forte, e che non ti lascerai avvilire.” Io lo ascoltai in silenzio, e il mio amore per lui cresceva ad ogni parola. Il giorno più orribile della mia vita è stato quando mio padre è morto. L’ho sempre amato. Ma quella sera superò se stesso. Bevvi un altro sorso di whisky. “E la mamma?”, chiesi. Lui mi rivolse un sorriso dolce. “Parlerò io con lei. Non sarà facile, perché ha le sue idee, e la capisco; ma alla fine se ne farà una ragione. E’ pur sempre tua madre, e sebbene tu non ne sia convinta, ti vuole tanto bene. Ma faremo le cose con calma. Sceglierò io il momento adatto per affrontare l’argomento.” Gli andai vicino e lo baciai su una guancia. Lui mi abbracciò. Non servivano più parole.
Il 20 giugno Jane fece colazione in terrazzo con Nancy e Alex. Era sorridente e serena. Confidava nella maturità di Nancy, e perciò le aveva concesso di partecipare alla festa di Bellatrix. Alex andò in ufficio e tornò a casa verso le dodici. Per tutta la mattina si erano succeduti sprazzi di sole e scrosci di pioggia, ma ora il tempo sembrava volgere stabilmente al bello. Il cielo era limpido e l’aria tiepida e fragrante.
Alex trovò sua moglie a letto.
“Non mi sento molto bene.”, disse Jane. “Ma non è nulla di grave; questa sera starò meglio.”
Alex le toccò la fronte. Era innaturalmente calda. Jane era scossa dai brividi, ma non volle che lui chiamasse un medico.
Nel pomeriggio Alex concluse un accordo con Patrick Linney, un mobiliere di Norwich, cedendogli il cinquanta per cento dell’azienda che era appartenuta a Clark. Quei soldi sarebbero serviti per lanciare una nuova linea di mobili, assolutamente all’avanguardia. Alex prevedeva che entro due anni la Pilgrim’s avrebbe quasi raddoppiato il suo capitale. Era un progetto al quale lavorava da due anni. Le trattative con Linney erano state complesse, e Alex aveva incontrato non poche difficoltà a convincere il vecchio Pilgrim, come sempre prudente e restio ai cambiamenti, ma adesso finalmente avrebbe potuto dedicarsi anima e corpo al nuovo progetto.
Rincasò per cena. Jane era ancora a letto, e stava visibilmente peggio: respirava a fatica e aveva la fronte bollente. Alex ignorò le sue proteste e chiamò un dottore.
Durante la notte, Jane peggiorò.
Alex aveva dovuto imporsi per mandare a dormire Nancy. Era seduto sul bordo del letto e teneva una mano di Jane fra le sue, però non sapeva cosa fare. Il medico aveva diagnosticato una lieve forma di febbre cerebrale che, grazie al riposo, sarebbe presto scomparsa. Aveva detto che sarebbe tornato a visitarla l’indomani, ma che in ogni caso Jane non correva alcun pericolo.
Incompetente! pensò, cupo, Alex. D’altro canto, quello era uno dei medici più considerati di Londra, e non sarebbe servito a molto chiamarne un altro.
Jane gli rivolse un debole sorriso. “Mi dispiace”, disse, “di non averti reso felice.”
Alex la guardò con gli occhi colmi di lacrime. “Ti sbagli!”, ribatté. “Mi hai reso immensamente felice, e continuerai a farlo.”
Jane scosse la testa. Poi sembrò assopirsi. Dopo qualche istante, cercò di sollevarsi a sedere, ma le mancavano le forze.
“Devi stare tranquilla.”, disse Alex. “Domani sarai guarita.”
“No, tesoro mio.” Jane tossì, quindi parlò con un filo di voce. “Avrei voluto essere una moglie migliore, ma non sono stata capace di combattere la mia natura. Avrei tanto desiderato darti dei figli, ma…”
“Abbiamo una figlia: Nancy.”
Jane annuì. “Prenditi cura di lei, caro. Oh, lo so che lo farai, ma soffrirà molto… stalle vicino!” Lo guardò negli occhi, e Alex scorse in quello sguardo una luce di profondo amore, un amore che se non le aveva permesso di desiderarlo fisicamente, si era tuttavia manifestato sotto forma di rispetto, di stima, di comprensione.
Ma Alex non voleva ascoltare quelle parole. L’idea di perdere Jane era intollerabile. Sebbene per vari versi fosse singolare, il loro era un matrimonio felice. Forse Jane avrebbe preferito condividere la sua vita con Lucy Parker; ma se ciò non si era verificato non era stato a causa sua. Lui aveva rinunciato a Helen per lei, Jane a Lucy; tuttavia erano riusciti a costruire un rapporto solido e sereno. L’arrivo di Nancy era stato come una benedizione, e Jane si era dimostrata un’ottima madre. Era una donna provvista di saldi ideali, e di una moralità ineccepibile. Nell’educazione di Nancy, aveva dato prova di fermezza ma anche di infinita dolcezza.
“Raccontami una fiaba.”, gli disse.
Alex trattenne le lacrime e incominciò a narrare di una bellissima fata che si chiamava Jane.
Lei sorrise e chiuse gli occhi.
Disperato, Alex si inginocchiò accanto al letto. Anche se sapeva che sua moglie non poteva più sentirlo, continuò il racconto. Riuscì ad arrivare alla fine.
Poi si alzò per baciarle il viso.
“Amore mio, sei stata la migliore moglie del mondo.”, sussurrò. “Non ti avrei mai cambiata con nessun’altra!”
La voce gli si spezzò e non riuscì più a trattenere il pianto.
Sono reperibili su IBS, da Feltrinelli, Mondadori, etc.
io sono uno dei fortunati possessori del cartaceo di “Lesbo è un’isola del Mar Egeo” e lo consiglio a tutti.
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@ MAIPISENSA grazie di cuore, amico mio!
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Il titolo mi piace… me lo prendo questo libro 😉
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@ REBECCA ti ringrazio, cara.
Chissà quale dei due ti ha intrigata.
Un bacione 😛
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E io sono uno dei fortunati possessori del cartaceo di “Alex Alliston” e lo consiglio a tutti. Tutta un’altra musica!
Tsé, … l’Egeo, contutte quelle isolette dove ti puoi perdere e non tornare più. Oppure dove puoi trovare qualche amico di “Alba dorata”, che ti fa passare la voglia di fare colazione.
Alex Alliston è la via!
L’affascinante Bellatrix; il grance Carrick e non dimentichiamoci di Sir Alexander!
Altre storie. Oltre “Alliston” è soltanto Licia Troisi.
Meglio una corda saponata, dunque.
Cordialità, mia (Vostra o Coloro) Signora.
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Anche a noi piacque, moltissimo, Alex Alliston!
Impossibile dimenticare l’input per la nascita di un’altro bellissimo pezzo: “CARRICK E LO STRANO CASO DI JACK SPARROWS“.
Il grande Carrick nasce da Alliston.
Tutta la Gran Bretagna Vittoriana nasce da Alliston.
Alliston for President (or King).
Condivido, pienamente e in totale serenità indipendente di giudizio, per quanto indicato da Lord Ninni!
Cordialità
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Grazie Dottore.
Voi sì che siete equanime.
Salutazioni
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Di nulla Milord!
Cordialità
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@ LORD NINNI tale entusiasmo mi affascina, Lord e Direttore!
Radiosità*
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@ LORD NINNI nonché Milord!
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Figuratevi, Lady Alessandra.
Un omaggio alla Vostra creatività d’ingegno e un obbligo nei confronti di una brava scrittrice.
Abbiate le nostre Cordialità.
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Dovere, mia Signora, dovere.
Siamo noi a ringraziarVi.
Salutazioni
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Possiedo il cartaceo di Lesbo è un’isola del Mar Egeo e l’ebook di Alex Alliston. Li consiglio entrambi.
Del primo scrivi qualche anno fa questo post, che potete rileggere. Ne vale la pena.
Del secondo non posso dire altro che l’ho trovato splendido. Un’Alessandra Bianchi matura e consapevole delle proprie forze.
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@ NINNI RAIMONDI radiosità!
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@ NEWWHITEBEAR spero che tu non ti offenda, ma è talmente bella…
Lesbo è un’isola dell’Egeo
Avevo aperto da poco il mio blog su Splinder e girando mi ero imbattuto su “Il blog di Sandra” e alcuni post che poi sarebbero stati cancellati con la pubblicazione del suo libro. Nel luglio del 2008 vidi il suo libro insieme ad altre pubblicazioni di editori poco conosciuti, ma rimandai l’acquisto perché avevo esaurito il mio bonus per quel giorno.
Ci siamo incontrati a commentare amici comuni e successivamente i nostri post. Lei è stata sempre generosa nei miei confronti, io forse un po’ meno, un po’ più critico.
A settembre 2009 ho deciso di acquistarlo e leggerlo.
L’inizio è molto accattivante con la sua prosa che conosco bene fluida, scorrevole, incisiva ed asciutta. Così mi sono concentrato a leggerlo e in breve sono arrivato a metà.
Però c’era qualcosa che non andava come se la storia fosse sommersa da altri aspetti. La narrazione era brillante e piacevole, ma lasciava un retrogusto di insoddisfatto. Con il capitolo Bingo ho capito il motivo: la parte erotica del romanzo sovrastava le emozioni della protagonista. A partire da lì i ruoli si sono invertiti. Le emozioni, le sensazioni, le introspezioni sono diventate vive, brucianti, immediate e coinvolgenti, mentre le descrizioni di sesso sono diventate il fondale dell’affresco generale. Lo sprofondarsi nella delusione dell’amore è descritto con molta intensità, il volersi punire per avere amato è vissuto nella consapevolezza di avere fallito nel dare amore senza indulgenze melanconiche ma con molto realismo.
“Non ero contenta di me stessa, non mi soddisfaceva la piega che stava prendendo la mia vita.. Era una mia scelta, ma ciò non significava che mi piacesse.” Realismo ed analisi di quello che non andava, ma anche consapevolezza dei propri limiti caratteriali.
Poi di nuovo amore e la protagonista rinasce, come gli alberi in primavera dopo essersi spogliati delle foglie nel lontano autunno. La traversata del gelido inverno, che Alessandra non ama diversamente da Viviana, si è conclusa e si avvia verso la calda estate.
“Era bello sentire il Mistral giocare con i nostri capelli, assaporare l’aria che sapeva di salsedine, spingere lo sguardo verso il mare azzurro, incontaminato sino all’orizzonte. Se a Milano era primavera avanzata, a Cannes praticamente era già estate.” Poesia pura queste descrizioni che anticipa nel cuore di Alessandra la stagione calda. Questa seconda parte è ricca di introspezione, di analisi acute del proprio io, delle sue insicurezze, delle sue certezze, dei suoi sentimenti.
Poi arriva di nuovo l’autunno con la nuova delusione d’amore, ma tutto diventa sfumato come Milano avvolta nella nebbia. Di grande impeto è la vacanza in Brianza vicino al bosco che assume toni di una liricità veramente notevole. “Ma nell’atmosfera incantata di quel bosco, nella tranquillità della casa che avevo preso in affitto,non avevo nemmeno bisogno di razionalizzare i miei pensieri. ….Si era trasformata in un vago ricordo, tutto sommato poco significativo; le nebbie del tempo la allontanavano sempre più da me. E il vento che la sospingeva era sempre più forte.” La descrizione di quelle sensazioni di pace si fa più intensa nelle righe successive. Una sorta di catarsi per disintossicarsi dalle scorie dell’amore e di una vita piena di luci e ombre inquietanti. “Provavo un irresistibile desiderio di fermarmi lì per sempre, lontana dal mondo che avevo frequentato sino a quel giorno.”
Poi si corre verso la fine amara con quello stupido tentativo di suicidio descritto con notevole forza ed energia in tutti i pensieri più reconditi compreso l’istintivo anelito di sopravvivenza.
Però è il finale a sorpresa che sorprende il lettore nello stile tipico di Anneheche. Forse ritorna sulla retta via? Se ci fosse un sequel, lo potremmo sapere.
A questo punto ero soddisfatto dei 12€ spesi.
Usando le stelline anobiane do due stelline la prima parte, ma quattro (il massimo) per la seconda parte.
Un caro abbraccio!
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@ NEWWHITEBEAR e comunque, giudizi di merito a parte, condivido in pieno la tua affermazione: quella del sesso è decisamente la parte meno importante del libro.
Grazie!
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Alessandra-Anneheche, offendermi perché hai trascritto quello che ho scritto allora dopo la lettura del libro? Assolutamente no! Anzi direi che sia un onore per me.
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@ NEWWHITEBEAR certamente, lo è per me!
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Vorrei aggiungere una postilla su Lesbo. Il cartaceo si esaurì in poco tempo e era diventato uno dei tanti libri, belli, ma introvabili. L’uscita in ebook lo fa resuscitare e rendere disponibile per un periodo praticamente infinito.
Questo rende giustizia all’autrice e al romanzo.
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@ NEWWHITEBEAR ancora grazie ^^
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Mi attirano entrambi 🙂
Ciao carissima, buona serata
Pat
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@ PATRIZIA M. grazie, cara Pat!
Buona serata a te.
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Entrambi mi incuriosiscono……decisamente da comprare!
Bacioni!
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@ MARI un bacio, bella Marina ^^
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e adesso uno è mio!
Baci!
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@ MARI chissà quale dei due? Sono curiosa!
(Io preferisco decisamente “Alex Alliston”. Però, ciò non significa nulla).
Grazie*
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Non posso averli letti, ti conosco da così poco!
Sono felice di aver avuto l’opportunità di aver incontrato una validissima,sensibilissima ed amorevole persona come Alessandra Bianchi. Una professionista della scrittura che con poche frasi sa esprimere tutto un mondo emotivo ed intimo con coerenza e buon gusto.
I due pezzi che ho letto sono emblematici, esprimono in sintesi quello che sei e che ho imparato ad apprezzare in questi pochi mesi leggendo quello che esprimi con la competenza e la creatività dei GRANDI.
MERITI MOLTO,MA MOLTO DI PIU’!
Bravo, bravo, my dear Alessandra you deserve the best: New happy and delighted opportunities that make you smiling at life!
A tender hug and a smile with all my appreciaion
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@ CLE REVERIES il tuo commento mi ha commossa!
Thank you a lot, my friend * __________ *
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Mi duole dirlo, non l’ho ancora preso, anche perchè, sulla mia scrivania, vi sono decine di libri a pagina….ics! Rimedierò, appena possibile! Un caro saluto.
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Nel primo racconto cara mi ha commosso molto il colloquio
avuto con il Tuo papà e dell’Amore che si è sentito…
In quanto al secondo racconto; forse mi ripeto nelle stesse parole di molti,
una’altra fortunata del cartaceo di – Alex Alliston – e lo consiglio
vivamente a tutti….
Mentre non conosco l’Isola del Mar Egeo, ma prima o dopo troverò il tempo
per leggere anche quello…
Gros bisous ma chère
Michelle
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…ma la risposta della risposta…non si può fare????
ok….l’ho comprato su Google play book direttamente dal tablet….ma….50 vasche sono tantissime!!!!! ahahahahah!!!!
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@ SALVATORE RIZZI non sei obbligato, caro Sar!
Resti comunque mio amico 😛
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@ VENTIDIPRIMAVERA io ho le prove: tu sei una dei pochissimi che lo ha veramente acquistato!
Grazie infinite*
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@ MARI 50 vasche? Mi sfugge…
Mah… Bacioni 🙂
(Con l’età perdo colpi).
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Ahahah l’età!!!! Non parlarmene…..allora trascrivo un’altra frase…..il mare quella matina era magnifico: sferzato dal vento…
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@ MARI mi sto avvicinando pericolosamente ai quaranta!
Yes. Adesso ho capito.
Baci e sorrisi ^^
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Tesoro……capisco! Pericolo già superato! Ahahah
Un abbraccio
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@ MARI ahahahah! Due abbracci**
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You are a very capable person!
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@ AMEDAR thank you!
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Ovviamente li compro entrambi. Ma i libri di carta sono e resteranno sempre un’altra cosa.
Un bacio virtuale…vediamo un po’ stavolta dove? Su un orecchio, roba molto erotica…
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La tua fantasia veritiera ci regala sempre il meglio della tua anima e bravura
Complimenti Alessandra, attiri …Come le api sul miele
Baci bacini
Mistral
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Cara Ale, Alex Alliston lo aveva ordinato mio marito, ha fatto più volte l’ordine ma non è mai arrivato, il perché lo ignoro. Di solito quando lui ordina libri o altro, la merce ci perviene. Vorrà dire che farò riprovare e soprattutto ordinare il secondo libro, mi incuriosisce molto la lettura di “Lesbo, è un’isola del Mar Egeo”.
Ciao carissima e tanto brava Ale, ti lascio un abbraccio.
annamaria
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Ti ringrazio, però dovrò farlo, e te lo dirò, appena sarà! Ciao…………!
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Mi era arrivato il comunicato stampa direttamente dall’editore, riguardo l’uscita dell’ebook “Lesbo è un’isola dell’Egeo”. E’ già nella lista dei miei prossimi acquisti! Sono curiosa di leggerlo.
Un grande bacio
Giò
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@ KRIS entrambi sono disponibili anche come libri. Di “Alex Alliston” hanno gli scaffali pieni 😛
E “Lesbo è un’isola del Mar Egeo” è stato ristampato.
Adoro quel genere di baci * ____________ *
E ricambio!
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@ OMBREFLESSUOSE ti ringrazio, cara Mistral!
Baci bacini a te ^^
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@ ANNAMARIA49 peccato, su “Alex Alliston” sei anche citata 🙂
Se la Casa Editrice ha qualche problema, suggerirei IBS che in genere fa vari sconti.
Grazie, Isabel, e un forte abbraccio!
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@ SALVATORE RIZZI un carissimo saluto, Sar ^^
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@ ROSAOSCURA ti ringrazio, bella Giò!
Due grandi baci**
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Forse il tuo scritto più bello, per i miei gusti. Si sente “Ale”. No comment, solo un abbraccio sentito.
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Ho finito di leggere “Lesbo è un’isola del Mar Egeo”, sono stata travolta da un vortice di emozioni, immersa in situazioni a me non familiari ma ho riconosciuto nelle tue parole tanto Amore e sofferenza, e spero che quella “Ale” abbia trovato l’amore vero (nella forma e nelle persone che desidera). Complimenti! Adesso leggerò anche Alex Alliston! Baci!
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Solo un piccolo GRANDE….saluto!
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@ BRUM mi piacerebbe sapere a quale dei due ti riferisci…
(Io penso a Jane).
Un grande abbraccio a te!
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@ MARI già arrivato? E già letto?
Mi sembra impossibile 😛
(L’ha trovato e lo ha perso).
Grazie, Marina, e tantissimi baci!
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@ SAR ricambio con piacere.
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Semplice! ho comprato l’ebook! ed è istantaneooooo!!!! 😉
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@ MARI ecco spiegata la mia ignoranza! 😛
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Strega amica mia….che non mi mandi in fiamme!!!….parliamone!
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@ MARI io sono una strega buona!
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Sì lo so….è che io l’ultima volta sono rimasta scottata (è il caso di dire!)…
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@ MARI no! No! Ciò che predico si avvera sempre! E per te vedo amore.
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…che sollievo! allora….. baci! 😉
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@ MARI tanti, cara Marina 😛
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Bene! ora è mio anche Alex…l’ebook!
Bacioni…..
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@ MARI spero che ti piaccia!
Bacissimi ^^
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