Sarah indugiò ancora un attimo. Aveva già suonato quattro volte al citofono e nessuno le aveva risposto: evidentemente Marcus non era in casa. Sebbene fosse ben coperta, aveva freddo. Spirava un vento insistente e si preannunciava una serata gelida. Sarah stava per tornare alla macchina, quando vide Marcus arrivare.
La donna corrugò la fronte.
Non era solo: con lui c’era Janine. Dopo la pessima giornata trascorsa in sala di incisione, era l’ultima persona al mondo che desiderava incontrare. Marcus le rivolse un sorriso, che come al solito non si estese agli occhi. Janine era pallida e tesa e non osò guardarla. Con uno sforzo, fu Sarah a parlare per prima. “Ciao, Leblanc.” Era una calcolata perfidia chiamarla per cognome. Sarah si sentiva piena di risentimento nei suoi confronti. Perché si trovava lì? Janine non amava drogarsi; inoltre, a quanto le risultava, non conosceva Marcus. D’altro canto lui non sapeva che lei lo avrebbe cercato proprio quel giorno: perciò non poteva trattarsi di un complotto. Ciononostante, quella inopportuna coincidenza la irritava non poco.
“Ciao Sarah.”, disse Janine con una voce flebile, che la stizzì ancor più. Se non altro la presenza del pusher le avrebbe impedito di implorarla. Sarah non sopportava le scene madri, mentre Janine aveva un certo istinto drammatico, forse dovuto agli anni passati nel mondo del cinema, anche se come semplice controfigura.
Marcus le guidò nel suo appartamento, invitandole ad accomodarsi sull’unico divano presente in soggiorno. Sarah aspettò che Janine si sedesse per prima, in modo da sistemarsi il più lontano possibile da lei. Per fortuna il divano era grande, pensò. Decise di ignorarla e di sbrigarsi. “Cinque.”, disse a Marcus. Lui annuì e iniziò a preparare la cocaina.
“Bene. Cosa ci fai qui?” Sarah avrebbe preferito evitare di parlare con Janine, tuttavia la curiosità era troppo forte.
“Ho bisogno di denaro. Ultimamente ho speso molto per rinnovare il negozio. Ho chiesto un prestito alla banca, ma me lo hanno rifiutato. Lavorando per qualche mese con Marcus riuscirò a sistemare ogni cosa.”
Sarah era incredula. “Tu?”
Janine alzò il mento in un gesto di sfida. “Sì. Io. Cosa c’è di strano?”
Sarah la fissò esterrefatta. Cosa c’era di strano? La conosceva come una ragazza sana, sportiva, pulita… e adesso si metteva a spacciare droga? Un conto era acquistarla per uso personale, altro venderla: era un un atto irresponsabile e immorale che faceva di lei una criminale. “Devi essere impazzita.”, commentò in tono duro. “A questo punto, benedico il cielo per averti lasciata.”
Janine abbassò lo sguardo, senza ribattere. Intervenne invece Marcus. Posò i suoi occhi gialli su quelli di Sarah e disse: “Sei ingiusta. Io ho varie attività e Janine non si occuperà di polverine o di pastiglie. Mi farà da contabile.”
Sarah non riuscì a trattenersi. “Ma come avete fatto a conoscervi?”
“L’ho cercata io.” Marcus indicò I love Janine. “Quella foto era troppo intrigante. E, senza offesa, a livello di bellezza lei ti surclassa. Con questo non intendo dire che il mio fine sia portarmela a letto, e Janine lo sa benissimo. E’ per il piacere di collaborare con una donna avvenente, dalla forte personalità e dotata di notevole intelligenza.”
Sarah non fece commenti, sebbene fosse risentita per il paragone. Nutriva molti dubbi, poi, sulla cosiddetta “personalità” di Janine; ma era inutile rimarcarlo. Guardò l’orologio. “Ho fretta.”, annunciò.
“Solo un momento.” Marcus le consegnò la solita busta. Mentre Sarah gli porgeva i soldi, lui disse: “Comunque, non puoi presentarti così all’improvviso. Lo dico per te. Sarei un pazzo se conservassi grandi scorte qui, a casa mia. Oggi ti è andata bene per puro caso, ma d’ora in avanti sarà meglio fissare un appuntamento.”
“Non ci sarà una prossima volta.”, dichiarò Sarah alzandosi.
“Già.” Marcus accolse quelle parole con un sorrisetto ironico. “Se però ci fosse, dovrai telefonare a Janine e concordare con lei il giorno e l’ora.”
“Ho detto che non ci sarà una prossima volta!”, ribadì seccamente Sarah. Quindi, uscì senza salutare.
Tornando a casa, rifletté su quanto era appena accaduto. Non era affatto convinta che Janine le avesse detto la verità. Janine era una persona oculata che non sperperava il denaro. Non era da lei ristrutturare il negozio se le mancavano i fondi necessari; inoltre, Sarah sapeva che aveva un conto in banca largamente attivo. Janine abitava in un appartamento dignitoso ma non sfarzoso, vestiva con gusto però senza senza ricorrere a capi firmati, non frequentava ristoranti costosi, non giocava d’azzardo… e non si drogava. Perciò aveva mentito. Le motivazioni di Marcus erano pretestuose. Non si sceglie una collaboratrice in base alla copertina di un cd. L’aveva deliberatamente provocata, sostenendo che Janine era più bella di lei; ciò che contava non era se fosse vero o meno, ma il motivo di quell’inutile paragone. Era il senso di tutto questo che le sfuggiva. L’unica ragione che le sembrava vagamente plausibile si riallacciava al monito di Marcus: per prendere un appuntamento con lui avrebbe dovuto chiamare Janine. Ma Janine doveva essere ben stupida se sperava di riconquistarla così.
E Janine non era stupida.
Posteggiò la macchina e, più che mai perplessa, percorse a piedi l’ultimo tratto di strada. Ripensò a Janine. L’irritazione che provava per lei era venata di tristezza. Dire che non l’aveva trovata in forma era un eufemismo. Era dimagrita, pallida, insicura. Provò una fitta di rimorso. Janine soffriva moltissimo, soltanto un cieco non se ne sarebbe accorto. La immaginò in lacrime nella sua stanza mentre guardava e riguardava le foto che le ritraevano assieme, se la figurò insonne a rigirarsi nel letto. Era chiaro che l’amava ancora profondamente. Eppure non riusciva a perdonarla, la sua presenza la infastidiva, il suo autocompatimento la portava a disprezzarla, la fragilità emotiva di cui dava prova le confermava che aveva fatto bene a lasciarla.
Arrivò davanti al portone e vide che due persone la stavano aspettando. Non si stupì per la presenza di Micky Thomas. Forse era venuto a darle il benservito. Ma si sorprese enormemente riconoscendo la donna che era con lui.
Meaghan O’Reilly era una star di livello mondiale. Cantante, scrittrice, poetessa, aveva inciso dieci album e per quattro volte consecutive era riuscita nell’exploit di raggiungere il primo posto in classifica sui due lati dell’oceano: prima negli Stati Uniti e prima in Gran Bretagna. Era trasgressiva, polemica e anticonformista. Si era scagliata contro politici, giornalisti e colleghi. La sua musica era un inebriante cocktail che aveva come solida base la tradizione folcloristica irlandese, non disdegnando tuttavia contaminazioni di ogni genere, che era in grado di combinare in modo assolutamente perfetto e personale. A seconda dell’umore, si esibiva dal vivo con gonne lunghe e caste oppure seminuda; ogni suo spettacolo era un happening, dato che il pubblico non sapeva mai in anticipo ciò che avrebbe cantato e come si sarebbe posta. Fra lei e Susan Driver intercorreva la differenza che c’è fra una pantera e un timido gattino. Quanto a Sarah Taverner, non sussistevano proprio paragoni. Notoriamente lesbica, di recente aveva rotto con la sua fiamma dopo una relazione tormentata che però era durata cinque anni.
Sarah la guardò sbalordita.
Cosa ci faceva lì?
Era una giornata alquanto singolare, pensò.
Micky Thomas esibiva un sorriso a trentadue denti. Le presentò e poi disse: “Meaghan ha molto apprezzato I love Janine.”
“Grazie!” Sarah era euforica.
“Ma quale grazie!” Meaghan si accese una sigaretta. “Mettiamoci subito al lavoro, piuttosto!”
I LOVE JANINE 9
12 dicembre 2012 di Alessandra Bianchi
38 Risposte
Più la leggo più mi pace. Le analisi introspettive di Sarah sono veramente una chicca e le sai modulare con abilità.
Sarah sempre più determinate, Janine sempre più incerta, mentre Marcus è il solito serpente.
Ottima puntata.
Un caro abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR buona serata!
Sono davvero contenta che “I love Janine” ti piaccia, e mi auguro che quando comparirà l’uomo alto questa storia continui a soddisfarti. A breve, infatti, ci sarà un momentaneo cambio di scenario e dall’Inghilterra ci trasferiremo in Germania, con due nuovi personaggi.
Grazie per le tue parole e un grande abbraccio ^^
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Una storia che si fa sempre più intrigante, con l’entrata in scena di un’altro personaggio che affascina Sarah e nel frattempo il connubio Marcus e Janine che impensierisce Sarah stessa e le fa capire che l’amore non è per niente finito anche se non vuole cedere e rimane ferma nella sua decisione. Ho idea che il seguito ci riserverà delle grandi sorprese e ne vedremo delle belle !!!
Ottimo, vai sempre alla grande Alessandra, complimenti 🙂
Ciao, buona serata
Pat
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Ops, ovviamente anche l’augurio di una serena notte 🙂
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La storia si fa sempre più avvincente e difficiile è immaginare i suoi sviuluppi. Solo la tua mente fervida ci potrà in essi confortare!
Buonanotte, Alessandra!
Cesare
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@ PATRIZIA M. questo racconto, o novella (nel senso di lungo racconto), è destinato ad ampliare gli scenari. Il tema fondamentale resterà l’amore di Janine per Sarah, e l’intransigenza di quest’ultima; ma nuovi personaggi incombono. E poi… mai dire mai…
Sorprese ci saranno… spero che risultino valide.
Grazie e sogni d’oro, Pat!
Questa notte una fata passerà da te*
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Saranno sicuramente valide, ne sono sicura !!!
Uh che bella, una fata. Grazie 🙂
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@ PATRIZIA M. grazie per la fiducia!
Una fata. Certo * ___________________ *
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@ CESARE ormai conosco i miei amici: c’è chi segue “Il crepuscolo della Lubjanka”, chi “I love Janine”, chi i racconti (quando ci sono, e domani forse ne posterò uno).
A me piace questo. Significa che comunque una parte di me è apprezzata.
Ti ringrazio per le tue parole e ti auguro una notte dolce, pervasa da splendidi sogni. Io spero di sognare il mare.
Bisous.
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@ CHI LEGGE I COMMENTI mi rendo conto che scrivo troppo, e troppo in fretta. Alcuni amici, infatti, non riescono a seguirmi. Chiedo scusa, ma non riesco a editare un post ogni dieci giorni. E’ come un’urgenza: l’urgenza di comunicare, di scrivere. Però, proponendo temi diversi, offro la possibilità di scegliere. Ho pensato a questo, dopo che avevo risposto a Cesare.
Buona notte a tutti, amiche e amici cari!
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Anche a te, carissima, e grazie.
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Credo di aver già detto, a suo tempo, quando lessi questo capitolo, che bisogna saper perdonare. Quando ne vale la pena, bisogna saper perdonare.
Lo dice uno che non lo sa fare, purtroppo.
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E’ ammirevole il tuo modo elegante e disinvolto di creare ed architettare intrecci molto originali, ma quello che è veramente lodevole, per me, è l’analisi interiore dei personaggi. Senza strafare riesci a delineare personaggi attraverso oiccoli particolari (uno sguardo perplesso, infido, ambiguo, nostalgico) penetri nel loro animo, così senza appesantire la narrazione ci fai leggere quello che è possibile avvenga nell’animo di tutti.
Un abbraccio
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Gli intrecci descritti, spesso, come in questo caso, mi riportano alla mente, quando giovane spaziavo in ogni dove…oggi, non è così, mio malgrado. Sempre concisa ed esauriente. Da Sar, un saluto convinto.
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… L’irritazione che provava per lei era venata di tristezza…
ho provato qualcosa di simile, so cos a vuol dire…e tu sei stata tanto brava da riuscire, come sempre direi, a farmi rivivere quel momento, quel brivido nel cuore…
Un bacione
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@ LILLOPERCASO baci, Dani ^^
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@ BRUM io (forse) perdono, ma non dimentico…
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Non è necessario dimenticare… anzi forse non è nemmeno giusto farlo. Ricordare… fa bene. Permettere che una cosa passata determini necessariamente e direttamente il futuro… no. Anche perchè a ben vedere il passato non è mai costituito da una sola esperienza. Non bisogna dimenticare neanche quelle positive, ecco.
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Potrebbe essere utile fare un bilancio globale, semmai… ecco.
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@ BRUM sono d’accordo.
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Bene. I miei omaggi e buon w.e..
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@ CLE REVERIES grazie di cuore, darling!
Un bacione*
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@ SALVATORE RIZZI se i ricordi sono belli, fanno sempre bene.
Ciao!
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@ MARI ti abbraccio forte!
Siamo molto vicine in questo, noi due.
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Ricambio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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@ SALVATORE RIZZI sleep well!
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Sarah non è stupida, ha capito da subito che i conti non tornano.
Janine (seppur disperata) non è tipo da rivolgersi a persone come Marcus, mentre l’ uomo è capace di qualsiasi bassezza.
Vedremo un po’ come giocherà le sue false carte Marcus
Nel frattempo ho curiosità di conoscere Meaghan
Aspettando il seguito, ti abbraccio
Mistral
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Triangolo sempre più avvincente! Bella l’introspettiva dei personaggi.
P.s: Ho ricevuto una mail dalla Borelli editore (presumo per sbaglio, visto che è stata indirizzata alla redazione del mio magazine Passione Teatro, e non pubblico anteprime di genere letterario!) dove nella presentazione delle prossime opere realizzate in ebook c’era anche il tuo libro!
Bene, così finalmente riuscirò a leggerlo anch’io… visto che era esaurito!
Complimenti per l’ebook, e a presto!
Giò
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@ OMBREFLESSUOSE per adesso Meaghan… poi l’uomo alto.
Baci, Mistral*
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@ ROSAOSCURA grazie per la notizia, Giò.
Un abbraccio grande ^^
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Sai è un raconto sempre più bello, anche se è la seconda
volta che lo leggo, (ri)leggere è gratificante, bello soffermarsi
magari su particolari che in primis sono stati tralasciati presa
dalle vicende dei protagonisti importanti…
Come in questo caso Meaghan O’Reilly che non ricordavo…
Ti lascio un abbraccio cara e dolcissima serata!
Michelle
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@ VENTIDIPRIMAVERA cara Michelle, pensa che quando l’ho riletto io non ricordavo assolutamente nulla della seconda parte!
Ti ringrazio moltissimo, chèrie.
Felice serata a te * ______________ *
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Cosa scatenano i malintesi, ci si arroga il merito di saper individuare la verità, ma l’essere umano non è perfetto, ecco che nascono gli accadimenti sbagliati che portano alla sofferenza delle parti. Sarebbe bastato un po’ d’ascolto da parte di Sarah, un po’ di comprensione, invece…
La storia anche se l’ho già letta, mi piace sempre di più e poi non ricordavo bene il tutto.
Un abbraccio e buon fine settimana.
annamaria
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@ ANNAMARIA49 è tutto vero quello che scrivi, cara amica.
Ti ringrazio per le tue parole e per l’abbraccio, che ricambio di cuore.
Felice serata e buona domenica (con il sole).
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Puntata scritta con sagacia e una certa perizia. Janine pur essendo terribilmente insicura a volte, risulta una persona che la sa lunga… un abbraccio.
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@ UNIVERS non meno di Sarah, in ogni caso.
Kiss.
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Quando si ama una persona bisognerebbe essere più comprensivi e meno duri.
Seguo sempre le peripezie delle tue due eroine!
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@ VALENTINA Sarah è molto dura, non posso negarlo.
Mi fa molto piacere che tu segua questa storia, cara Vale ^^
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