Quando bussarono alla porta, Aleksandr si svegliò immediatamente, come un soldato. Represse un sorriso. Elke era proprio insaziabile! Ma adesso non aveva più tempo. A minuti sarebbe arrivato il motoscafo. Con i soli boxer addosso andò ad aprire. La sveglia squillò in quel momento.
“Monica!”, esclamò, stupito. “Sei qui per seguirmi in Russia?”
“Non sarebbe possibile, e questo tu lo sai bene.”, replicò la donna in un tono meno convinto di quanto avesse voluto.
“Sciocchezze! Mi hanno promosso ai più alti vertici del KGB. Da domani io avrò la facoltà di impartire ordini a chiunque, a parte un ristretto numero di persone. Anche il segretario del partito ha paura del KGB. Tu non conosci bene la situazione dell’Unione Sovietica. Allo stato attuale, la struttura alla quale ho l’onore di appartenere detiene il potere assoluto. Gli altri… non contano più nulla.”
Monica lo fissò. “Lo desideri veramente, Aleksandr?”
“Ho una casa che è in capo al mondo. Lì nessuno potrebbe mai raggiungerci, nessuno potrebbe mai trovarti e, anche se accadesse, nessuno potrebbe mai toccarti.”
“Lo desideri veramente, Aleksandr?” Monica ripeté la domanda, guardandolo negli occhi. Ma quegli occhi erano gelidi, privi di espressione, di sentimento, del benché minimo calore umano.
Capì che una parte di lui lo voleva, tuttavia era la parte meno importante, succube del manto di gelo di cui Matrioska si era corazzato molti anni prima: e quella parte non sarebbe mai più riemersa veramente.
Lui intuì il corso dei suoi pensieri e distolse lo sguardo.
Sembrò riflettere, ma, secondo Monica, la decisione era già stata presa, subitanea come tutte le azioni di Matrioska.
“D’accordo.”, disse Aleksandr. “Sei libera di scegliere il tuo cammino. Ora io devo andare, con o senza di te.”
Prese i vestiti dall’armadio e li appoggiò sul letto, poi si chinò sul comodino per recuperare alcuni oggetti.
Monica estrasse la pistola.
Lui sorrise. Un sorriso vagamente sprezzante.
“Tu sei americana. Voi avete delle regole. Non potresti mai uccidere una persona a sangue freddo, altrimenti passeresti il resto della tua esistenza a struggerti, straziata dal rimorso.”
Non sai quanto è vero!, pensò Monica.
Quando parlò, la voce le tremava. “In un altro tempo e in un altro mondo, forse avrei potuto amarti: ma tu sei un nemico!”
Aleksandr la fissò per un istante in silenzio.
“Dovresti essermi riconoscente.”, affermò in modo pacato. “Il cottage? Ricordi? Se ti avessi lasciata nelle mani di Aglaja, lei ti avrebbe seviziata. Avresti sofferto in maniera indicibile.”
Questo era vero, e Monica lo sapeva già. Si sentì incerta, ma ritrovò subito la prontezza. “Lo so.”, ammise. “Però, mi avresti uccisa. Dicesti che ti dispiaceva, e ti credo, comunque lo avresti fatto.”
“Gli ordini.”, ribatté lui.
“Esatto: gli ordini. Anch’io ho i miei e anch’io, come te, devo eseguirli.”
“Sono situazioni diverse.”
“No, Aleksandr: sono situazioni uguali.”
Poi, all’improvviso, lei capì.
Matrioska non era affatto interessato a quel dialogo. Serviva solo a distrarla. Mentre parlavano, si era già avvicinato di due passi.
Monica arretrò, ristabilendo una distanza di sicurezza.
Lui sorrise nuovamente; questa volta era un sorriso ammirato.
Ma quando lei lo guardò negli occhi, vide che nel suo sguardo non c’era traccia di sorriso. La fissava con una luce implacabile, completamente priva di simpatia o di affetto. In quello sguardo, Monica vide la sua morte.
Cominciò a pensare che il suo piano era molto ingenuo. Da qualche parte Matrioska poteva avere un’arma e, a parte questo, le era sufficiente osservare il suo corpo, le spalle ampie, le braccia poderose, per rendersi conto che aveva agito come una sciocca.
Aleksandr allungò una mano.
“Dammi la pistola.”, disse.
Monica scosse la testa.
Lui avanzò di un altro passo.
Monica comprese che stava per balzarle addosso.
L’avrebbe disarmata e l’avrebbe uccisa a mani nude.
Aleksandr si fece ancora più vicino.
Monica indietreggiò e scopri con orrore di trovarsi con le spalle al muro. Ansimava, come dopo una lunga corsa o un allenamento in palestra.
Matrioska scattò per colpire di taglio il polso sottile della donna.
MATRIOSKA 48
21 settembre 2012 di Alessandra Bianchi
38 Risposte
Ancora una puntata brillante e fluida. Ma la domanda è chi vincerà nella guerra dei nervi?
Aspettiamo la prossima
Un grande abbraccio
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Sembra che siamo alla resa dei conti…
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@ NEWWHITEBEAR la prossima sarà l’ultima, caro amico.
Un caro abbraccio e un sentito grazie!
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@ URIEL direi proprio di sì.
Felice notte ^^
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Caspita Alessandra, ora sono con il fiato sospeso…. come finirà….
Siamo proprio arrivati alla fine ormai…
Serena notte, Pat
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Resto sempre in attesa…con il fiato sospeso!!!
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Incalzante e seducente, come non mai. Saluti da Sar….
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@ PATRIZIA M. solo un po’ di pazienza e poi sapremo come finirà.
Buona serata, cara Pat.
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@ ELENA ciò mi fa molto piacere, amica mia!
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@ SALVATORE RIZZI ti ringrazio, “vecchio” Sar.
Salutoni a te ^^
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Siamo alle battute finali… attendo il sospirato “colpo di teatro”!
Sempre piacevole leggerti.
Dolce notte
Giò
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@ ROSAOSCURA spero che il “sospirato colpo di teatro” non deluda le attese dei miei amici lettori.
Grazie, Giò, e sogni d’oro.
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Oh, my god!!!
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una volta mi hai detto che correvi forte… cosa correvi? Velocità o resistenza? Scommetterei sulla resistenza: io ero uno sprinter, e per conseguenza non riesco a scrivere cose più lunghe dei miei Frammenti o dei miei post estemporanei… tu invece hai la tenuta per scene lunghe e articolate coi tempi e i ritmi che cambiano… hai mestiere, e te lo invidio.
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@ KRIS in effetti…
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@ INTESOMALE no, amico mio: ero forte sulle distanze brevi.
Ma tu non hai proprio niente da invidiare: sei bravissimo!
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Povera, fragile, graziosa e sensibile Monica… Sembra proprio che il suo momento sia arrivato. Ma son certa che non sarà così. Finalmente riuscirà ad
uccidere Matrioska (me lo auguro, almeno)
Baci baci
mistral
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@ OMBREFLESSUOSE ormai conosco bene il tuo punto di vista e non ignoro che vorresti vedere Matrioska morto.
Alla prossima, che sarà l’ultima puntata.
Bacioni*
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Per motivi conosciuti: due in un colpo. Che dire se non mozzafiato. Come una carica a molla che viene compressa al limite per poi espamdersi di colpo, iberando la sua forza. Ecco cosa sono i due capitoli nr. 47 e nr.48.
giocati sulla psicologia, non tanto dei personaggi che oramai conosciamo abbastanza bene, piuttosto su quella del momento. Quella delicata attesa fatta di momenti nei quali vengono messi in discussione, direi ciclicamente, i propri sentimenti. Il delitto come ultima ed inevitabile spiaggia. Pur sapendo che lascerà una traccia indelebile. Il rimorso, il senso di colpa che opprimerà come un macinio l’esistenza futura,così nebulosa ed incerta, per ciò che concerne Monica. Una vittoria in fondo vuota, mancante del suo trofeo, per Aleks, che avrà solo il potere come oggetto per colmare quell’assenza.
Lo scenario é aperto ad ogni soluzione e se il quarantottesimo finale é una ghiotta esca, occorrerà attendere la parola fine per saper della consistenza dell’amo.
intanto ho preparato la brace.
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@ CAPEHORN per chi scrive e ama farlo seriamente (senza per questo definirsi una scrittrice) la parola “mozzafiato” non può non arrecare una grande gioia, così come tutto il tuo commento, come sempre profondo e analitico.
Ti ringrazio di cuore.
P.S. I “Ragazzi” vogliono sapere se su quella brace ci saranno salsicce e costine 😛
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Ricambio con simpatia, Sar….
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@ SALVATORE RIZZI un abbraccio.
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Se Monica avesse voluto, avrebbe agito alla svelta ma lei lo ama e tenta di dargli una possibilità. Vedremo come evolverà la vicenda. Ci tieni sul filo del rasoio.
Rinnovati complimenti! Un caro abbraccio domenicale.
annamaria
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@ ANNAMARIA49 esatto, cara amica. Ma Aleksandr ha rifiutato tale possibilità. Ora la domanda è: Monica riuscirà a sparare o il russo la annienterà?
Grazie e l’augurio di una notte felice e serena ^^
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Fetente. Non puoi bloccare una scena così…. Protesto e voglio sapere subito se l’ha ucciso o no.
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@ BRUMBRU provvederò al più presto, capo!
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Epilogo (?) affascinante e coinvolgente come tutto il romanzo.
Starò ad aspettare per gustare fino in fondo per poi rileggere tutta l’opera.
Un abbraccio
Cle R
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@ CLE REVERIES sei veramente cara.
Un bacione * ____________ *
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Sai una cosa? Quasi quasi preferirei che finisse qui. Così, nell’incertezza.
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@ KRIS non sarebbe male come idea.
Davvero.
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Letto sospesa fino all’ultima parola..
Monica non ha avuto il coraggio, ma mi chiedo Lui
cosa farà…
Vorrei tanto finisse bene…
Un sorriso e un abbraccio!
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@ VENTIDIPRIMAVERA dipende da cosa intendi, cara Michelle: molti vorrebbero la morte del russo, altri forse no.
Grazie e un bacione a te ^^
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Pezzo scorrevole, si legge come bere un buon bicchiere di vino ma non è una novità anche questa… alcuni nodi della storia verranno al pettine, cara? Baci.
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Mer… ho perso il commento! 😦 Sono molto stanco e devo aver premuto qualche tasto che ha chiuso la finestra 😦 😦 Più o meno scrivevo che Monica non si sta dimostrando all’altezza del suo lavoro: è ovvio perfino per noi che quando decidi di uccidere qualcuno non puoi esitare come sta facendo lei. Tra i due chi merita di più, almeno da questo punto di vista, è il russo!
Ma adesso vado a leggere il finale 🙂
http://www.wolfghost.com
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@ UNIVERS tutti i nodi, amico mio!
Beviamo un buon bicchiere di vino insieme?
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@ WOLFGHOST mi dispiace molto: anche a me è capitato, e so quanto può essere irritante.
Riguardo a Monica… gli esseri umani possono avere paura o provare compassione… in tal senso, Matrioska è molto poco umano…
D’altra canto, così l’ho dipinto io 😛
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ahah è vero! E l’hai dipinto molto bene anche! 😉
http://www.wolfghost.com
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@ WOLFGHOST grazie, caro lupo!
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