Il post suscitò una forte impressione.
Non ricordo più che titolo avesse ma ne ricordo benissimo il contenuto. Il post era stato scritto dal compianto Maria Strofa sulla piattaforma Splinder. Maria Strofa non era una donna, bensì un uomo dotato di vasta cultura e di uno spiccato senso dell’ironia.
Sebbene il suo fosse un blog per certi versi “difficile”, in pochi mesi aveva raggiunto un numero assai elevato di visite; forse era il più seguito di Splinder. Ciò contribuì ad alimentare discussioni e polemiche.
Di cosa parlava quel post?
Partiva dal presupposto che il mondo dei blog fosse un mondo illusorio, tendenzialmente falso, basato sulla logica del “do ut des”. Siti di alto livello ricevevano pochi commenti, dato che il titolare del sito in questione a sua volta commentava poco; blog stupidi e banali erano sommersi dai commenti, perché i blogger che li gestivano passavano ore intere a spammare (e ciò è vero). E’ comunque sorprendente che tali blogger non si rendessero conto di quanto fosse mediocre il prodotto da loro offerto e che propagandavano con così tanto impegno.
Maria Strofa si chiedeva: uno scrittore deve acquistare i libri di tutti i suoi lettori per poter vendere i propri? Naturalmente era una domanda retorica, vale a dire che la risposta era implicita.
Poi raccontava di aver fatto un esperimento. Una mattina aveva lasciato “cinquanta pisciatine”, cioè commenti più o meno insensati, in altrettanti blog. Nel giro di dieci ore aveva ricevuto trenta commenti.
Il post poi proseguiva su questo tono.
In seguito a questa denuncia, il sito di Maria Strofa non perse lettori, ma ne acquisì di nuovi; di lì a breve purtroppo egli mancò. (Permettetemi di dedicare un pensiero commosso al Barone Rosso, anch’egli prematuramente scomparso).
I miei due blog (anneheche blog e il blog di Sandra) erano stati entrambi linkati da Maria Strofa. Per me era un motivo di soddisfazione, poiché lo stimavo molto. Restai quindi estremamente colpita dal suo post, al punto di scriverne uno a mia volta (e in seguito anche un secondo) su quello che lui affermava. Mi ponevo domande inquietanti. Era proprio vero ciò che aveva detto? E, in tal caso, aveva un senso scrivere racconti, poesie o pagine di diario che venivano letti e commentati solo a condizione di fare altrettanto?
A distanza di anni, e dopo molte riflessioni, credo di aver trovato una risposta. (Forse ho scoperto l’acqua calda).
E’ vero a metà.
Ho sempre pensato che il mondo non è né bianco né nero: è grigio. Il fenomeno denunciato da Maria Strofa indubbiamente esiste, benché in forma minore su WordPress; ma è bilanciato da un congruo numero di persone che invece leggono e commentano per il piacere di farlo. E’ chiaro che una visita di ricambio fa sempre piacere, però non è la condizione “sine qua non” (condizione senza la quale non si può verificare un evento).
Io seguo da anni un blog dal quale non ricevo commenti. E dov’è il problema? Certo, sarei contenta se Briciola ogni tanto passasse da me; ma se a lui non interessa quello che scrivo io, a me invece interessa quello che scrive lui. Quando leggo un suo post trascorro cinque minuti piacevoli, e di questo gli sarò sempre grata. Dovrei privarmi di quel piacere a causa di una logica assurda? Certamente no.
Tuttavia l’idea che sia sufficiente scrivere bene per ottenere un buon numero di contatti è assai diffusa ma infondata.
Infatti, non va tralasciato un altro aspetto. I blog sono molti. Il tempo a disposizione non è infinito, perciò ricevere un commento permette di ricordare un dato blog oppure induce a pensare che su quel dato blog c’è un post nuovo, e se quel blog piace è conseguenziale ricambiare la visita.
Va da sé che se una persona non si fa mai vedere da nessuna parte, sarà molto difficile che il suo blog venga seguito. In certi casi, tale decisione è voluta.
Sarebbe interessante conoscere le vostre opinioni in merito.
A PROPOSITO DEI BLOG
12 settembre 2012 di Alessandra Bianchi
44 Risposte
Parlo da neofita anche se tengo un blog che supera ormai i cinque anni al quale dedico un paio di ore al giorno, di norma alla sera.
Sgombro il terreno da una questione. Il numero di link e quello dei commenti. Non ne faccio una malattia se questi sono bassi. Mi sono sufficienti pochi ma buoni. Nel senso che si possa discutere e scambiarci opinioni.
Passo ai quesiti di Alessandra.
Mi pare evidente che per farsi conoscere si deve commentare poi si avvia un circolo virtuoso. Ovvero si commentano quei blog che dicono qualcosa, almeno per la parte soggettiva e personale, In maniera analoga si ricevono commenti da parte di chi trova interessante quello che scrivo. A volte l’iniziativa non è mia, ma degli altri. Sulla base del commento decido se ricambiare la visita oppure no. Si legge e se piace si commenta.
Su wordpress come su altre piattaforme questo modo di procedere risulta più difficoltoso rispetto alla defunta piattaforma di splinder. Però funziona più o meno così, almeno per quello che mi riguarda.
Poi ci sono quei blogger che passano silenziosi e furtivi, lasciando molto raramente qualche traccia di sé, anche se noi li troviamo interessanti.
Quindi quello che ha scritto Alessandra corrisponde più o meno al vero.
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Concordo con il mio predecessore! Io sono molto nuova dato che ho un blog da pochissimi mesi! Per me è divertente passare dagli amici blogger, se poi vengono da me mi fa piacere, ma il tutto è sempre nella logica del piacere e non dell’obbligo!
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Il blog è un palco: gratuito e per spettatori non paganti. Si è passati dal “difficile” al “facile”, con ciò che ne consegue, tanto per chi legge che per chi scrive.
La ricordo sempre, Herr Anne.
Papp Quou
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Sulla piattaforma di Splinder ci sono stata per poco tempo, quando sono arrivata a quanto pare c’era già nell’aria la voce della chiusura che poi si è verificata e quindi non ho avuto modo di conoscere molti blog, anzi direi praticamente pochissimi, anche perché avevo un altro blog e quello di Splinder lo usavo per poter accedere a due multi-blog di poesie. Non ho quindi avuto modo di leggere nulla di Maria Strofa, (del compianto Barone Rosso invece si ed ho anche avuto il grande piacere di leggere parole di apprezzamento su un paio di mie poesie). Chiedo scusa per la divagazione… tornando all’argomento del tuo post non posso che dichiararmi d’accordo. Ci sono blog seguitissimi anche se non scrivono nulla di particolare e blog invece molto molto interessanti che sono seguiti da un numero esiguo di persone. Penso che spesso sia anche dovuto al fatto che molto usano il blog come diversivo e quindi non hanno voglia di impegnarsi in lunghe letture oppure in argomenti che vanno approfonditi e non affrontati alla leggera. Vero anche che molti passano nei blog per lasciare la loro traccia e farsi conoscere, poi tu passi continuamente da loro ma da te non li vedi più. Io sono in pratica come te, passo spesso in blog che nemmeno mi filano di striscio ma non me ne frega niente, io ci vado perché mi piace quello che viene scritto oppure perché trattano l’argomento fotografia che mi appassiona molto. Poi devo mettere in conto che ho poco tempo libero e quindi ogni tanto qualche cosa mi perdo e mi dispiace, ma non è fatto di proposito ma solo perché il tempo che ho a disposizione per me stessa non lo passo certamente sempre al pc, anche perché per lavoro sono costretta a restare davanti ad un monitor per gran parte della mia giornata e alla fine gli occhi (e pure la testa) sono alquanto cotti e sballati. Quindi sostanzialmente sono d’accordo su quanto hai scritto Alessandra, forse spiegato in maniera contorta, ma ormai sono cotta a puntino e quindi chiedo scusa se ho scritto in maniera alquanto confusionaria 🙂
Un caro saluto, Pat
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Diceva cicerone che il bravo oratore non è colui che usa dei paroloni aulici, ma colui che sa farsi comprendere da chi lo ascolta.
Non so perchè ma questo mi è sembrato il giusto incipit per i pensieri che il tuo post mi ha suscitato.
Sebbene non sia una fan di Cicero, questa è una delle mie massime di vita.
A volte mi sono iscritta a dei blog incuriosita dal fatto che avessero molti followers, dopo aver letto un paio di cose carine, ovviamente. Spesso è capitato di disiscrivermi dopo due nuovi post pubblicati chiedendomi: davvero piace questo modo di scrivere? Questo genere di post? Ecc…
Di qui la domanda: chi scrive bene? La risposta è nella frase di Cicerone, il metro è in chi legge. Dimmi come/cosa scrivi e ti dirò che pubblico vuoi.
Scrivi 50 sfumature di grigio, il tuo pubblico è chi legge meno di un libro all’anno e solo se è sulla bocca di tutti.
Scrivi il signore degli anelli? Il tuo pubblico ama la letteratura e la lettura di spessore.
Sei in grado di scrivere entrambi ma non ti interessa “vendere” la tua penna, il numero dei followers non conta.
Sulla reciprocità dei commenti
Se non vai in giro la gente non ti conosce nè tu conosci gente. Il web è come un paese per conoscere gente e farti conoscere devi andare in giro. I luoghi sono tanti, il tempo più o meno poco, i sorrisi più o meno sinceri.
Una realta molto meno virtuale di quello che sembra! Posso salutare ogni gg con falsi sorrisi la mia dirimpettaia e poi ignorare quello che dice, posso nutrire ammirazione per quel signore anche se non conosce il mio nome… Stesse dinamiche dei blog ma senza il sonoro.
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Ciao, sono qui con la mia consueta tastiera, anche se per pochissimi minuti, perciò scusami se scrivo con un po’ di ansia.
Sei sempre molto obiettiva e coerente, ma questo è frutto della tua brillante intelligenza e del modo in cui analizzi tutto quello che ti sta intorno, con sincerità e senza mezzi termini riesci ad avere la “giusta” visione dei fatti.
Mi piace ciò che dici e lo condivido nel modo più assoluto.
Anche io stavo scrivendo un post simile a questo, per me la storia è diversa e tu lo sai. Mi piace avere amici, il web mi aiuta a trovarne anche di sinceri. Sono d’accordo con la mia omonima Cle e con tutti gli amici che hanno lasciato qui il loro parere, ma posso aggiungere che fa molto piacere sapere che ti stai confrontando con delle menti umane, degli esseri viventi e reali che ti ascoltano.
Mi fa molto piacere vedere che molti passano dal mio blog, e non sono pochi, ma è molto gratificante e stimolante vedere che chi è passato da te è anche una persona che sa attivare il suo cervello per dirti qualcosa, non importa se positiva o negativa.
Un forte abbraccio e un bacio (sai a me basterebbe solo questo, ma…)
Con affetto
Cle
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Come al solito devo constatare la profonda empatia che ci accomuna. Proprio qualche giorno fa riflettevo su quest’aspetto dei blog, ma di tutti i siti che creano comunità virtuali. Ti racconto cosa mi è successo su flickr…da tempo c’era un utente che commentava le mie foto con un secco: Meravigliosa! ma era evidentemente un copia incolla, senza senso. Sono andata sulla sua pagina e aveva qualcosa come cento commenti, allora per togliermi la curiosità ho controllato cosa avesse lui commentato a queste persone, indovina cosa aveva scritto il furbacchione? un bel ritrito “Meravigliosa”…mi dava enormemente fastidio, anche perchè tutte le volte che postavo una foto il primo commento era proprio il suo, sempre lo stesso. Poi ha raggiunto il culmine quando ha lasciato lo stesso commento sulla foto di mio padre, che avevo postato dedicandogli una poesia, tu sai il perchè (è la stessa che ho nel blog). Lo scellerato evidentemente non legge neanche le didascalie delle foto! Sono andata nella sua pagina e l’ho esortato ad accertarsi del contenuto della descrizione prima di lasciare il suo inappropriato commento…quest’episodio per sottolineare quello che tu giustamente osservi, le persone lasciano commenti senza senso o un semplice mi piace solo per ricevere in cambio una visita. Io ritengo che la selezione naturale fa egregiamente il suo corso…anch’io solitamente ricambio una visita a chi passa nel mio blog, ma se poi non mi piace o non mi interessa non lascio commenti e non continuo ad andarci. Non ci si deve far prendere dall’ansia dell’audience, tanto mica si vince un premio o si viene remunerati a seconda del numero dei contatti!
PS: a proposito, seguivo Briciola già ai tempi di Splinder e anch’io ho notato che di solito non lascia commenti, pensavo di non stargli simpatica…ma ora che ne hai parlato comprendo che è una cosa normale!
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Lo scambio di visite funzionava di più sulla splinder, da quando ha chiuso e abbiamo cambiato lidi ci siamo dispersi. Ricordi Ale che movimento c’era prima? Comunque io mi comporto come te, lascio il mio commento solo perché mi piace ciò che ho letto e non attendo il ricambio, se poi nasce un’amicizia è cosa gradita. Non mi piacciono i commenti obbligati giornalieri, se posso lo faccio altrimenti non importa. Gradisco la sincerità e l’apprezzamento vero lo intuisco dalle righe attinenti al post. Non ho conosciuto il signore che citi all’inizio di questo post, mentre Barone Rosso era un gentiluomo competente e raffinato che ricordo con grande nostalgia, il suo aeroplanino è ancora nel mio cuore.
Io ti seguo perché hai talento e mi piace ciò che scrivi.
Buona serata, un bacione.
annamaria
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Considero la mia attivtà di blogger “puro diletto”. Scrivo e leggo chi mi piace. Se poi sono ricambiata..tanto meglio, altrimenti… pazienza!
Io ti leggo perchè mi piaci cara Alessandra!
Dolce notte
Giò
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qui, come altrove, la maggioranza delle persone sono frustrate, e cercano attenzione… ovviamente esistono eccezioni.
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Dopo dieci interventi pare che ci sia una unanimità d’intenti. Nel senso che un blog lo tiene chi ha qulcosa da dire e dicendolo incrocia persone che hanno la voglia di ascorltarlo..
Quindi il primo punto é la qualità.
Ricordo blog su Splinder con mari di commneti, ma nonsi spingevano il più delle volte a poche parole e sempre quelle.
Per contro ci sono blog che vai a cercare proprio per la qualità e i due che hai citato tu, Ale, lo erano veramente. “Crù” rari e preziosi, tanto che non ho mai avuto il coraggio di commnetare, ritenendo le mie piccole e povere parole.
Riguardo i commenti e il loro numero credo sia assolutamente ininfluente.
Anche quì occorre guardare alla qualità. Riuscire a leggere quali siano state le motivazioni che hanno spinto a commentare. Tralascio il banale “Che post meraviglioso”, piuttosto bastano poche parole, in tema con l’argomento, per rendersi conto che l’iterlocutore é valido e probabilmente ripasserà.
Poi ci sono temi che interessano e non ai lettori. Quindi esiste anche una sensibilità in chi scrive orientata a trovare temi allettanti.
Il blog proprio per la sua peculiare virtualità e se vogliamo, irrealtà, é il luogo dove puoi scrivere di tutto. Dalla tua frustrazione, alle tue perversioni; da quella che ti sembra vena ironica, a quella romantica che ti preme e urge.
Tutto nell’assoluto anonimato. Tanto che, puoi anche scrivere il contrario di quello che sei, raccontando un monte di panzane, difeso da in nick; va da se che a lungo andare emergono falle, contraddizioni, pecche tali da farti subodorare che di fronte a te non c’é chi dice d’essere. Il resto é conseguente.
Sta a chi scrive e legge essere onesto e responsabile con se stesso e ricordarsi che il blog, dovrebbe essere un luogo di piacevolezza e delizia, anche se si scrive e si commenta su cose pesanti e dure.
Il blo ti può aiutare a formarti anche una diversa opinione, sentendo quelle degli altri su un fatto, come può aiutare anche gli altri a farlo, leggendo ciò che scrivi.
Ripeto però: il primo passo é in direzione dell’onestà, il resto iene conseguentemente.
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Sciorinare di sè, non implica ascolto…anzi????????? Saluti da Salvatore….
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Interessante scritto Alessandra..
Per il mio pensiero, seguire ed essere seguiti, credo sia il massimo che si possa desiderare, senza falsa modestia…
Credo che i blog siano un bellissimo punto d’incontro, dove ognuno scrive, legge, commenta, si può arricchire tramite i talenti che incontra..
Non ho conosciuto Maria Strofa, ma ho avuto l’ immenso piacere
di conoscere il Barone Rosso, per molti versi mitico!
Per il resto più o meno agisco come Te.
Un bisou e bonne soirèe
Michelle
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Non ho un blog ne mai l’avrò. Ti ho scoperta per caso. Ti leggo perché mi piace come e cosa scrivi. Ogni tanto mi viene di commentare ogni tanto no. Immagino di aver scritto la cosa più banale del mondo. Baci.
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Buon mattino Alessandra, avere un blog non è obbligatorio, “neanche dietro
consiglio medico”. Chi l’apre ha molteplicii motivi per farlo: curiosità, confronto con gli altri, novità, avventura, farsi notare, frustrazione, solitudine, bravura, etcc…
Ma alla fine, ne sono più che certa, a tutti (me compresa) piace essere commentato e visitato a prescindere dal prodotto che si offre.
Nella vita virtuale ci sono le stesse persone reali di ogni giorno: cattive, buone,
a modo, gentili, presuntuose, vanesie, semplici, orgogliose e ipocrite.
Per questo, a mio modo di vedere, avere un blog, deve essere una parentesi
leggera del tran tran quotidiano (una specie di rifugio, in cui esprimere
ciò che si è e si vuole, sempre nel rispetto e piacere reciproco)
Baci
Mistral
Ps Siamo umani e a nessuno piace essere ignorato
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Io sono moderatore di un Forum di poesie. Forse i Forum sono diversi, ed il paragone con i blog non può farsi. Però anche i Forum hanno lettori ed iscritti, ed io ne vedo molti. Devo dire che l’affluenza della lettura è buona, ma in quanto a risposte, sono decisamente di meno, rispetto a tutti quelli che leggono. Non so da cosa dipenda. Forse il particolare non popolare settore, oppure una certa pigrizia nel commentare. C’è chi dice che le poesie non hanno bisogno di commenti, si leggono e basta, ma i poeti che scrivono avrebbero piacere di un maggiore riscontro! …
Una cosa ho capito. Scrivo poesie perchè premono nel mio io, perché vogliono uscirne, come un po’ una pentola a pressione cui non funziona la valvola di sicurezza: dopo un po’ scoppierebbe. E si scrive non pensando ad un riscontro, ma per dare, forse anche un po’ con una certa dose di megalomania, che, è in tutti, in dosi diverse, ma esiste, diciamoci il vero. Questa però non guasta, anzi, penso aumenti la possibilità creativa di ognuno. E’ come fare una buona azione: non aspettarsi mai un grazie! Se dovesse arrivare tanto meglio, ma ciò non fa certo pentire il donatore di aver donato!
Sempre con tanta stima, ancora “baisers”!
Cesare
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linkare i siti che si nominano, o non nominarli affatto. Grazie.
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Condivido la tua opiione, Alessandra.
E mi comporto di conseguenza.
Abbraccioserale.
grazia
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A me piace andare nei vari blog partendo dai commenti lasciati su quelli che frequento abitualmente, si fanno scoperte interessanti. 🙂
Forse anche da te sono arrivata così, ma chi si ricorda? E’ passato tanto tempo.
Buon fine settimana.
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Vi ringrazio di cuore per i vostri bellissimi commenti!
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Un caro pensiero e un abbraccio
a presto
Cle Reveries
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@ CLE REVERIES un bacione, cara ^^
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Bè, sì, c’è un’altra cosa di cui tener conto: la spinta affettiva. Almeno un po’…
Baci!
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@ LILLOPERCASO è verissimo, cara Lillo.
Bacioni * ______________ *
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Io credo che la tua analisi sia perfetta.
Aggiungerei solo una cosa: in realtà… anche il fatto che uno/a non passi da noi non implica necessariamente che il nostro blog non gli piaccia. Ho avuto gente che passava puntualmente da me (e me ne accorgevo, ne ero certo… non ti parlo di sentito dire o di dichiarazioni degli interessati, che avrebbero potuto mentire…), il mio blog gli piaceva… io gli ero simpatico… ma non se la sentivano di commentare. O non sapevano cosa dire. Non li ho mai giudicati diversi dagli altri… nè meno affettuosi (amichevolmente parlando, ovvio…).
E poi c’è gente che passa da te anche se il blog non gli piace, ma gli sei simpatico/a tu ugualmente….
Io credo che il passaggio o meno dal proprio blog non vada preso come un fatto personale. Il nostro blog può essere indice di una personalità… ma non necessariamente e non del tutto. Si può stimare una persona, ma non piacerci il suo blog. Per esempio… a me piacciono i blog scherzosi, lo sai. Eppure passo di qui… ed i tuoi racconti mi appassionano (credo sia l’unico, del genere, per cui passo). Ma se pure non fosse così… ci passerei lo stesso, e volentieri. Non siamo tutti uguali…. ecco la verità. Trarre conclusioni dal numero di passaggi è un errore.
Un pensiero ai due bloggers… che non frequentavo, ma conoscevo di nome. E stimavo, per quello che avevo potuto capire di loro.
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Eccone uno con cui, almeno stavolta, concordo appieno. Uno sul cui blog passavo anche senza commentare, su cui passerei se mi fosse concesso, con cui non parlo più a causa del caso, ma la cui motina in giro per WP mi rincuora sempre.
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Ahahaah. Un abbraccio, Lillo. Vero. Io e Lillo non abbiamo mai litigato, nè ci sono mai state incomprensioni (credo… almeno da parte mia è così…), ed avevamo un buon rapporto amichevole di simpatia reciproca. Poi ci siamo semplicemente persi… senza un motivo. Ma non posso pensar nulla di male di lei. Ci siamo semplicemente persi. Se per questo la odiassi o mi diventasse antipatica le farei un torto.. sarei ingiusto.
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Bene!
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Oh, be’, lo sai come la penso io e la verita’ e’ sotto gli occhi di tutti. Ricordi ad esempio il mio sforzo per far ripartire il mio blog dopo il trasloco da Splinder a Logga? Mi feci anche i complimenti dicendo che tirava piu’ di quello su Splinder, ricordi? 🙂 La verita’ e’ che mi feci il culo andando a visitare tutti i blog ex-splinder che trovavo. Terminata questa parte – tra motivi di lavoro e di famiglia e’ impensabile dedicare a questo ore e ore ogni giorno – le visite si sono praticamente spente e i visitatori si contano sulle dita delle mani (non ti far fuorviare dal numero di commenti: oggi pubblico mediamente una volta alla settimana, non ogni due-tre giorni come un po’ di tempo fa). Ogni tanto c’e’ una ripresa ma solo perche’ salta fuori un po’ di tempo da dedicare ai blog amici e dunque il fenomeno si ripresenta (seppure in termini un poco piu’ ridotti). Quindi non prendiamoci in giro, Maria Strofa ha solo espresso quello che tutti sappiamo ma non vogliamo dire.
Tuttavia… e’ vera anche l’altra parte della medaglia, cio’ per cui continuamo a scrivere e a tenere i nostri blog, ovvero: pochi ma veri. Ti fa particolarmente piacere quando ad esempio qualcuno che non ha mai commentato ti scrive, anche via e-mail, ringraziandoti per cio’ che ha letto sul tuo blog, perche’ sai che e’ sincero, chi glielo farebbe fare di mentire? E poi sai che ci sono commentatori sinceri e che arrivano anche quando tu, per un motivo o per un altro, manchi da tanto dai loro blog. Forse quando ogni mio post raccoglieva almeno cento commenti, quelli “sinceri” erano non piu’ di una quindicina, ma quindici commenti sinceri, di persone interessate, sono tutt’altro che da buttare via. E la penserei cosi’ perfino se di commento sincero ce ne fosse uno solo.
Pero’ in ogni caso la mia sensazione non e’ quella di un mondo sano dove c’e’ del marcio, ma di un mondo marcio dove c’e’ del sano. Anche se finora, per quella parte di sano, ho ritenuto valesse la fatica di farne parte.
http://www.wolfghost.com
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Altri interventi davvero magistrali!
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Io scrivo per me stesso, quasi un diario catartico, ma mi fa piacere essere letto, come deduco dai commenti. Leggo i post di chi mi commenta e anche altri. Alcuni mi procurano emozioni e un commento, anche breve, mi fa piacere lasciarlo come attestato di apprezzamento. Poi ognuno si regoli come preferisce.
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@ URIEL concordo.
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Anch’io concordo con il nostro amico. 🙂
(vedi l’amicizia è affinità in tutti i sensi)
Un unico abbraccio e un bacio ❤
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@ CLE REVERIES 😛
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I post e le catene dei commenti attirati sono un argomento dal sapore sociologico interessante nel sottobosco della cultura dei bloggers… occhio però, cara Anne, a non seguire mode e tendenze solo per ricevere numeri esorbitanti di commenti… certe volte conta ancora meglio la qualità che la quantità.
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@ UNIVERS senza dubbio!
(E infatti io non seguo mode).
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Che dire? condivido in pieno il tuo pensiero, e su iobloggo, purtroppo, c’è chi ne fa una malattia del fatto che “io passo spesso da te e commento invece tu non commenti mai”. Il che in realtà non è vero, se un post mi piace lo commento, a volte se mi piace troppo non lo commento perchè non mi sento in grado di aggiungere parole a quello che ho già letto (ci sono post talmente profondi da non riuscire a rispondere). E spesso leggo senza commentare anche i post che mi piacciono. Sicuramente non ne faccio una malattia se i miei post non vengono commentati, certo, fa piacere ricevere commenti, ma non è il motivo per cui scrivo.
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@ KNIGHT75 quello che scrivi è giustissimo.
Buona giornata!
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Io mi prendo grandi periodi di pausa… anche dal mio blog. Concordo per certi versi con il pensiero e l’analisi che a suo tempo fece Maria Strofa, perché la ritengo vera. Per quel che mi riguarda posso dire che nei miei periodi di silenzio, a volte davvero lunghi, non mi privo dei passaggi; certo, passaggi silenziosi, ma pur sempre passaggi. un saluto e un abbraccio a te, Ale.
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@ FANTASIA è un piacere rivederti!
Un bacione.
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Ciao! Mi crea un po’ imbarazzo scriverti poiché sembrerebbe in risposta al tuo passaggio… ma non si tratta di un contro-commento!
È che sono tornata su questa piattaforma da 5 giorni e noto, leggendo il post e le riflessioni, che il “problema” persiste, (è riscontrabile soprattutto su iobloggo, a mio avviso). Per ovviare alle “pisciatine” da cui ero scappata, ho un blog su tumblr, dove il rapporto è immediato: si reblogga per apprezzare un post e il resto non importa. Però, sentivo il desiderio di tornare a scrivere, così ho ripercorso il sentiero verso WP… all’inizio mi sentivo straniera in terra straniera, ho letto bellissimi post rimasti inascoltati in blog solitari e istintivamente ho lasciato il mio apprezzamento. In alcune occasioni però, la meraviglia (vera) mi ha bloccato. Come diceva Capehorn, l’ammirazione gioca scherzi crudeli, e quindi anche essere troppo bravi, può creare il vuoto!
Ho tentennato prima di postare qualcosa di nuovo, ma poi mi sono detta che chi scrive lo fa per se stesso, è un bisogno, un piacere personale e deve bastargli. Tutto il resto dev’essere pura soddisfazione, una gioia, un comunicare, un farsi anche compagnia, non essere causa di stress!
Certo, è difficile restare immuni al meccanismo da 100 commenti e forse (azzardo) qualcuno ha bisogno di aggrapparsi a quel numerino per sentire d’essere al mondo e allora… Benedetto WordPress con i “mi piace”, da cliccare per mettere a tacere chi non ha molto da esprimere!
Per chi stimo, posso spendere molte parole… e a occhio e croce qui ce ne sono almeno duecento 😉
Blanquita
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@ BLANCA MACKENZIE è bello leggerti, cara Blanquita*
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io scrivo per il piacere di lascire una traccia di me, nella speranza che qualcuno la possa trovare interessante, ma anche perché DEVO scrivere, NON POSSO farne a meno e vengo a leggere gli altri blog perché sono interessata a uel che gli autori hanno da dire o raccontare, ma anche solo per simpatia, per lasciare un “ciao”, un po’ come gli squillini che mi scambiavo con le amiche da adolescente 🙂
Un abbraccio Ale
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@ TARTARUGOLA un abbraccio a te, cara ^^
Vedo che siamo simili 😛
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