Monica era decisa a resistere e convinta di poterci riuscire.
Dopo averle inferto altre quattro scariche elettriche, Aglaja ripeté la domanda. “Dove abita John Lodge?” Monica serrò le labbra, fissandola con aria di sfida.
“Molto bene. Vediamo se sei in grado di soppportare questo.” Aglaja la slegò e la costrinse a mettersi con la testa per terra e i piedi sul letto. Monica non aveva la forza di opporsi. Aglaja la legò nuovamente, la imbavagliò e le coprì il naso e gli occhi con un fazzoletto.
A quel punto cominciò a rovesciarle acqua sul viso.
Monica si arrese dopo sei minuti. Conosceva quel metodo di tortura, praticato dalla CIA, ma non aveva mai creduto che alcuni volontari, perfettamente addestrati e in piena forma fisica, avessero ceduto dopo quattordici secondi: l’aveva sempre considerata una leggenda metropolitana. Ma il waterboarding era terribile. Fu colta da un terrore devastante, certa che stesse affogando, e mugolò disperatamente. Quando Aglaja le tolse il bavaglio Monica conobbe la più grande umiliazione della sua vita… e parlò.
Nel frattempo Aglaja aveva cambiato idea, non sul fatto che Squire dovesse morire ma sulla tempistica; in qualche modo l’americana avrebbe potuto rendersi utile e aiutarla a cogliere Lodge di sorpresa.
Ispezionò la casa e trovò un piccolo arsenale di armi che mise in uno sgabuzzino, chiuse la porta e si infilò la chiave in una tasca.
Poi tornò dalla sua prigioniera.
“Ti sei salvata la vita.”, mentì. La liberò e la condusse in cucina. “Sei capace di preparare un caffè?”
Sconfitta e avvilita, Monica obbedì.
Sedute una di fronte all’altra le due donne si guardavano coltivando pensieri diversi, l’una con lo sguardo colmo d’odio, l’altra con un’espressione fredda e distaccata.
“Sei del KGB, vero?”
Aglaja non rispose, né Monica si era aspettata che lo facesse. Meditava di saltarle addosso, ma, dopo le scariche elettriche e la tremenda esperienza che era seguita, non si sentiva ancora pronta e intendeva guadagnare tempo.
Aglaja parve averle letto nel pensiero. “Non ci proverei, se fossi in te.”, disse mostrandole una piccola pistola. “A meno che tu non voglia bere ancora un po’ d’acqua.”
Monica rabbrividì, poi cercò di valutare la situazione. Era disarmata e la bionda sembrava più forte di lei: benché fosse estremamente femminile, dava un’impressione di notevole vigore. Tuttavia non era disposta a fargliela passare liscia e soprattutto John non doveva correre pericoli a causa sua. Comunque la forza fisica non era tutto: nello judo contava relativamente. Monica aveva steso uomini grossi il doppio di lei. Naturalmente non poteva escludere che anche l’altra praticasse le arti marziali. Se era del KBG, era quasi certo.
In ogni caso, avrebbe escogitato qualcosa.
Aglaja finì di bere il caffè. “Bene.”, disse. “Hai avuto il tuo momento di relax. Sinceramente mi dispiace farti soffrire se non è strettamente necessario, però devo legarti ancora al letto.”
“Ti ho detto dove abita John!”, protestò Monica, allarmata. L’idea di subire di nuovo il waterboarding era sconvolgente.
Aglaja notò che era impallidita e intuì quello che temeva. “Non si tratta di questo. Ora devo assentarmi per un po’. Tutto qui.”
Monica trascorse il resto della giornata a rimuginare cupamente. Non riusciva a trovare una via di uscita. Ma se la bionda non l’aveva uccisa, ciò significava che voleva servirsi di lei per arrivare a Lodge. In tal caso, forse avrebbe avuto un’occasione.
Aglaja tornò all’imbrunire. La slegò e la invitò a preparare la cena. Monica si mise all’opera piena di risentimento.
Mentre cucinava, le venne un’idea.
Steve Miller aveva capito che la sua telefonata non era servita a granché.
Monica Squire non gli aveva creduto.
Decise di richiamarla.
Quando il telefono di casa squillò, Monica rivolse uno sguardo interrogativo ad Aglaja. La bionda stava mangiando con una certa avidità. Scosse la testa. “Non rispondere.”, disse.
Terminò di cenare, scalciò via le scarpe e posò i piedi sul tavolo.
Monica guardò il computer. Si trovava a meno di quattro metri di distanza. La bionda le aveva sequestrato il cellulare, l’aveva perquisita frugandola persino nelle mutande, ma non aveva pensato di spegnere il pc. Monica era molto veloce e in cinque secondi sarebbe riuscita a inviare un’e-mail. Fra lei e John esisteva un codice segreto, però le sarebbe mancato il tempo per digitare una frase completa: avrebbe scritto “help” e lui avrebbe compreso. Sicuramente la bionda l’avrebbe punita, ma forse non si sarebbe accorta di nulla. La guardò e vide che era distratta e non stava badando a lei.
Trasse un profondo respiro e si alzò. “Lavo i piatti.”
“D’accordo.”
Monica andò all’angolo cottura del soggiorno e fece scorrere l’acqua. Lanciò un’occhiata dietro alle spalle. La sua sequestratrice sembrava sul punto di addormentarsi.
Camminando in punta di piedi, raggiunse la postazione del computer.
Le tremavano le mani, forse a causa delle ripetute scariche elettriche. Inspirò con calma, cercando di rilassarsi.
Poi le sue dita corsero sulla tastiera.
Cliccò sull’indirizzo di posta elettronica.
Presto, presto!, incitò mentalmente il pc.
La pagina si aprì. Il nome di John Lodge figurava in cima alla lista.
Monica cominciò a scrivere.
In quel momento provò un dolore terribile alla testa e si accasciò priva di sensi.
Fu l’acqua che le pioveva sul viso a farla tornare in sé.
Fu colta da un panico indicibile.
Sto per morire.
Steve Miller pensò che la figlia del suo amico era in pericolo. Decise di prendersi una breve vacanza e prenotò un volo.
Alle dodici del giorno dopo – ora locale – Larsen raggiunse l’albergo convenuto. Il portiere gli consegnò una busta. “L’ha portata una signora.”, spiegò. Larsen la aprì. Conteneva un foglio sul quale erano riportati due indirizzi. Larsen salì in camera, fece una doccia, uscì dall’hotel e si diresse verso la casa di Monica Squire. Aveva viaggiato ininterrottamente per ventisei ore, fermandosi solo per prendere un caffé e mangiare un sandwich, ma questo per lui non costituiva un problema.
Quando imboccò il viale d’accesso, vide una macchina ferma che bloccava il passaggio. Larsen scese dall’auto. Altrettanto fece l’uomo, che dava la sensazione di essersi appostato per aspettarlo.
“FBI.”, disse Steve Miller, mostrandogli il distintivo. “Posso vedere il suo passaporto?”
“Certo.”, rispose Larsen con un sorriso. Gli porse il documento, poi si guardò attorno. Si trovavano in un luogo isolato. Nessuna casa in vista.
Per Larsen due indizi non costituivano una prova, bensì quattro.
Sferrò un violento diretto destro all’agente dell’FBI, quindi lo doppiò con un sinistro.
Ma Steve Miller si limitò a barcollare, senza finire per terra come Larsen aveva pensato. Tirò fuori una pistola. Larsen lo colpì di taglio sul braccio.
La pistola cadde sulla neve.
Miller fu il più rapido dei due. Si produsse in un tuffo da giocatore di football e afferrò l’arma. A dispetto della stazza, era molto agile.
Larsen gli fu sopra. Gli cinse il collo in una morsa ferrea, poi prese una manciata di neve e gliela ficcò in bocca, spingendola a fondo nella gola. Non era la prima volta che ammazzava un uomo in quel modo. In gergo, si chiamava “bjelaja smert”.
Il federale sarebbe morto soffocato, poi il calore del corpo avrebbe sciolto la neve.
Risultato: un decesso dovuto a cause naturali.
L’uomo che si faceva chiamare Larsen gli scoccò un’ ultima occhiata, dopodiché si incamminò verso l’abitazione di Monica Squire.
Buona Domenica Alessandra.. 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Violento e crudele, ma la vendetta normalmente é tale perché possa portare ad una qualche soddisfazione.
Però, si tralascia sempre qualche piccolo ed apparentemente insignificante particolare.
Aglaja permette a Monica, almeno di avvicinarsi al PC.
Larsen mette in bocca un po’ di neve a Miller.
Neve che si scioglierà e il “ferro” é ancora nelle vicinanze.
I “Ragazzi”, non sono distratti, anzi … vedono lungo.
😉
"Mi piace""Mi piace"
Di crudele bellezza.
In sintonia con la tua penna piena di talento.
Bacio.
grazia
"Mi piace""Mi piace"
@ SIMONA anche a te, carissima 🙂
"Mi piace""Mi piace"
@ CAPEHORN uhm… i “Ragazzi” oggi mi hanno presentato un prospettino che io ho bocciato immediatamente. Avevano bevuto troppa birra e ritenevano che ci dovesse essere una carneficina totale: tutti morti!
Ritornate domani, gli ho detto.
E birra sottochiave 😛
"Mi piace""Mi piace"
Ineccepibile.
Temperanza, perbacco!! Temperanza!!!
😛
"Mi piace""Mi piace"
@ CAPEHORN preciso!
"Mi piace""Mi piace"
@ GRAZIAGARDENIA ti ringrazio di cuore!
Due baci**
"Mi piace""Mi piace"
Brava come sempre in questa “tua” Matrioska.
Un caro abbraccio
beppe
"Mi piace""Mi piace"
@ IANNOZZI GIUSEPPE grazie, caro Beppe!
Un caro abbraccio a te ^^
"Mi piace""Mi piace"
Si evince ancora la cruda realtà di chi detiene dei poteri a sproposito e tu…sai spiegarlo con capace sagacia. Ciao da Sar.
"Mi piace""Mi piace"
Molto ben costruita questa puntata. Il cerchio si stringe e lo scontro finale si avvicina. Chi prevalerà Matrioska o John? Per me il primo ma forse mi sbaglio.
Aspetto la prossima domenica.
Un grande abbraccio
"Mi piace""Mi piace"
Tanta azione… appassionante. Ma una donna “femminile” che metta i piedi sulla tavola non si è mai vista.
Qualcosa non torna…
"Mi piace""Mi piace"
sai questa storia mi sta conquistando!
(è all’altezza delle altre, non mi voglio ripetere)
Aspetterò anch’io domenica prossima!!!
"Mi piace""Mi piace"
Molto molto brava. Complimenti. :-*
"Mi piace""Mi piace"
@ SAR grazie, caro Salvatore!
Un abbraccio ^^
"Mi piace""Mi piace"
@ NEWWHITEBEAR in genere vince il buono… e dalle nostre parti…
Però, voglio essere onesta: ancora non lo so. Non mi dispiacerebbe un finale alla Grisham, cioè lasciando al lettore la facoltà di immaginare a suo piacimento la conclusione. Vedremo.
Ti ringrazio e ti abbraccio.
"Mi piace""Mi piace"
@ BRUM femminile d’aspetto, non di modi…
"Mi piace""Mi piace"
@ CLE REVERIES mi fai felice, darling!
A domenica (o a mercoledì con il racconto “Aqualung”) con un bacione per te*
"Mi piace""Mi piace"
@ IANNOZZI GIUSEPPE grazie mille, caro Beppe!
"Mi piace""Mi piace"
Ciao dal vecchio Salvatore……………..detto…Sar……
"Mi piace""Mi piace"
@ SAR ciao, “vecchio” Salvatore 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Deve essere una tortura terribile questa! 😐 E che brutta fine per Steve, ma… sarà morto davvero? 🙂
Un capitolo molto intenso e molto ben scritto. Avvincente direi 😉
http://www.wolfghost.com
"Mi piace""Mi piace"
@ WOLFGHOST è una tortura veramente sconvolgente, caro lupo, che la CIA usa spesso. In questo caso, chi di spada ferisce…
Al resto naturalmente non posso rispondere.
Grazie, amico mio 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Ehi, che scoperta! Eccomi qua per caso e mi hai già preso. Molto bella la sfida tra le due amazzoni, come si squadrano, si misurano, si soppesano. Ma adesso dovrò andare a ritroso a scoprire tutta la storia. E poi mi sa che mi verrà voglia di leggere anche gli altri racconti. Già ma li trovo? Quelli qui a destra intendo.
"Mi piace""Mi piace"
Allora non è di mio gusto. Semmai, avrei preferito il contrario…
"Mi piace""Mi piace"
Cara Alessandra, riesci con abilità da scrittore consumato e abile a
coinvolgere i miei sensi dall’ inizio alla fine.
Che dirti ancora…continua continua continua.
Bacione
Mistral
"Mi piace""Mi piace"
Bonjour
En ce jour du 8 mai
Passe une belle journée
Avec ta famille et tes proches
Toute en amitié
Bisous Bernard
"Mi piace""Mi piace"
Le spire finali di una storia di suspence e che arricchisce leggendola. Un bacio e a presto.
"Mi piace""Mi piace"
Splendida puntata con l’ansia in scacco
dalla prima all’ultima riga…
Bravissima cara!!
Un gros bisou
Michelle
"Mi piace""Mi piace"
@ KRIS benvenuta nel mio blog e grazie!
Ci sarebbe anche un riassunto di “Matrioska”, però forse sarebbe meglio leggere tutta la storia.
I post a destra? Ehm… erano quelli di Splinder. Un po’ alla volta, però, cercherò di recuperarli, almeno i miei preferiti.
Buona serata 🙂
"Mi piace""Mi piace"
@ BRUM lo immaginavo… comunque credo che sia meglio per te 😛
"Mi piace""Mi piace"
Questo sa tanto di avvertimento… 😉
"Mi piace""Mi piace"
@ BRUM beh… io mi terrei alla larga da Aglaja…
"Mi piace""Mi piace"
Ma chi la vuole! Mette pure i piedi sopra i tavoli! ahahahah
"Mi piace""Mi piace"
@ BRUM eh eh eh 😛
"Mi piace""Mi piace"
Beh, se portasse la gonna… sedersi di fronte potrebbe anche diventare interessante, però. 😉
"Mi piace""Mi piace"
@ BRUMBRU in effetti…
"Mi piace""Mi piace"
@ OMBREFLESSUOSE a differenza di un racconto, questa è una storia molto complessa da scrivere: in ogni caso, continuo ^^
Ti ringrazio*
Due baci, cara Mistral**
"Mi piace""Mi piace"
@ BERNARD avevo un amico in Francia che si chiamava come te 🙂
Bisous!
"Mi piace""Mi piace"
@ UNIVERS non so se siamo ancora alla fine. A dire il vero, in questo momento ho la mente vuota.
Grazie e un bacione.
"Mi piace""Mi piace"
@ VENTIDIPRIMAVERA Michelle, mi rendi molto contenta.
Ti ringrazio di cuore, chèrie*
Bisous ^^
"Mi piace""Mi piace"
Una puntata sulla lama del rasoio, davvero molto coinvolgente: sembrerebbe quasi che tu abbia fatto scuola presso la CIA, il metodo di tortura dell’acqua… incredibile!
Bravissima! Ti lascio un abbraccio e alla prossima.
annamaria
"Mi piace""Mi piace"
@ ANNAMARIA ho letto molti libri, e in più svolto ricerche: tutto ciò che scrivo è reale, a parte la storia stessa. E non vedo l’ora di introdurre le IM 😛
Grazie mia preziosa amica!
Un grande abbraccio.
"Mi piace""Mi piace"
Malefica —
ma che ti se laureata in tecniche di tortura, soffocamento e assassinio a mani nude!
Bello, che poi come ogni tanto mi capita, ho letto gli ultimi episodi di fila e ovviamente filano … ma questo già lo sapevi!
Buona serata
A presto!!!!!
"Mi piace""Mi piace"
Sempre più intrigante. Grazie 🙂
"Mi piace""Mi piace"
@ POCHEPRETESE sì, sono malefica 🙂
Buona serata a te e grazie ^^
"Mi piace""Mi piace"
@ URIEL sono contenta che questa storia ti piaccia. Io mi impegno al massimo, questo è certo… poi i risultati non dipendono dalla mia volontà.
Grazie a te!
"Mi piace""Mi piace"
… però, questo capo dell’FBI che va da solo senza conoscere l’entità del nemico e si lascia sorprendere come un pivello sa di Brancaleone e fa pure un po’ rabbia !
"Mi piace""Mi piace"
@ URIEL sicuramente è come dici tu.
Presumeva troppo da se stesso.
"Mi piace""Mi piace"