Un ciuffo ribelle cadeva sulla fronte ampia e ben disegnata. I lineamenti del viso erano fini e regolari, gli occhi verdi. Tom Roberts sarebbe stato sicuramente un bel ragazzo, e in effetti lo era: ma aveva le gambe paralizzate. Sebbene fosse intelligente, sensibile e spiritoso, non era mai stato con una donna. Le giovani di San Diego non lo degnavano di uno sguardo. Tom faceva ricorso all’autoironia: “Non è che io non piaccia”, si diceva, “solo che per loro sono uno straniero. Mi vorrebbero, ma diffidano di me.” Naturalmente si trattava di un artifizio, di un ingannare se stessi, dato che avrebbe tanto voluto avere una compagna, non importa se bionda o bruna, magra o grassa; un corpo caldo che gli trasmettesse amore. Si consolava con la musica, in particolare con i dischi della dea. Di lei aveva tutto: ogni singolo cd, manifesti, poster, oltre a una ragguardevole collezione di riviste con recensioni, interviste, servizi fotografici.
Quella sera Tom era al settimo cielo. Anche se aveva abbandonato il concerto dopo appena dieci canzoni, quello che aveva visto, e sentito, lo aveva entusiasmato oltre ogni misura. La dea era fantastica dal vivo.
Ora aspettava davanti al camerino, che aveva faticosamente raggiunto impietosendo il servizio d’ordine. Man mano che lo show si avviava al termine, la confusione aumentava; presto si trovò circondato da una calca di giovani vocianti, e smaniosi di vederla da vicino. Sarebbe passata di lì, ma Tom incominciava a dubitare di riuscire a chiederle un autografo. Probabilmente non lo avrebbe notato in mezzo a tutta quella gente, e poi sarebbe andata di fretta come tutte le star che si rispettino.
“Serata comunque vincente!”, pensò. “Ho assistito allo spettacolo più bello del mondo.” Sul palco lei emanava energia selvaggia; la voce era splendida, le movenze feline. Un conto era ascoltare un disco, altro vivere intensamente il live-act più emozionante della sua vita. A parte il genere diverso, la preferiva anche ai Metallica, che pure amava molto. Lo spettacolo finì, e alcuni energumeni scortarono la cantante giù dal palco. Distribuendo insulti e spintoni alla marea di fans adoranti, le fecero strada verso il camerino. Tom era in una buona posizione. Non per altro aveva lasciato il concerto in anticipo. Quando la vide passare a qualche metro di distanza, gridò il suo nome. Lei si girò. Incredibilmente, ignorò tutti gli altri. I suoi occhi corsero alla sedia a rotelle. Prima di scomparire nel camerino, mormorò qualcosa a un gigante tatuato. Il tatuato si fece largo per raggiungere Tom. Abbaiando frasi irripetibili agli scalmanati che lo attorniavano, sospinse la sedia di Tom fino alla porta del paradiso. Bussò, quindi lo introdusse in un ambiente vasto e lussuoso. La dea stava bevendo champagne; con un gesto della mano congedò la sua corte. Adesso erano soli.
Tom la guardò estasiato. “Sei la numero uno!”, disse arrossendo. Lei gli rivolse uno strano sguardo. Frugò su un tavolo pieno di giornali, prese una foto e una penna. “Come ti chiami?”
“Tom Roberts.”
Lei scarabocchiò un autografo, tuttavia non gli diede la foto. “Non hai una ragazza?”, gli chiese invece. Tom scosse la testa. “No.” Gli sembrò di scorgere una luce triste in quegli occhi meravigliosi, ma forse era solo una sua idea. Era talmente emozionato che gli tremavano le mani. Lei lo fissò in silenzio per alcuni istanti. “Non sei mai andato a letto con una donna?”
“No.”, rispose Tom, congratulandosi con se stesso per aver evitato un tono di autocommiserazione. Non era semplice, ma in quel momento si sentiva l’uomo più felice dell’universo. La dea era davanti a lui e GLI STAVA PARLANDO. Lei versò dello champagne in un bicchiere; glielo porse. Tom aveva sete. Bevve avidamente. La donna gli tolse il bicchiere dalle mani, si liberò con un calcio delle scarpe e si levò la minigonna. Tom Roberts sgranò gli occhi. Forse c’era un allucinogeno in quello champagne. Senza dire una parola, lei gli sbottonò i pantaloni. Tom si vergognò. Aveva un’erezione immensa. Gli fece scivolare i boxer lungo le gambe, poi si mise a cavalcioni su di lui. Incominciò a muoversi nel modo sinuoso che le apparteneva. Il ragazzo non avrebbe mai dimenticato il viaggio nell’estasi che quella notte lei gli donò.
Tom Roberts non poteva sapere che la dea era stata su una sedia a rotelle fino all’età di quattordici anni.
Nessuno al mondo lo sapeva.
Il post immediatamente precedente a questo è il nuovo capitolo di MATRIOSKA
bellissimo racconto che ha illuminato questo freddo mattino di aprile
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Uhm. Non è la stessa cosa. Non credo fosse quello che cercava Tom. Non sono certo che abbia fatto una buona azione, lei… se non nelle sue intenzioni, forse. Ci sarà un seguito a questo racconto? Spero di si.
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Ale, è un’impressione o davvero ho già letto questo tuo racconto? Comunque è molto bello… come sempre 🙂
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@brum: non conta quello che cerchi, conta quello che trovi. Bella storia, Ale, ma sei in ritardo: volevo leggerti ieri sera e non c’eri 😦
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Racconto Eccezionale, emozionante, magico
Un sogno diventato realtà?
Sicuramente un momento degno di essere vissuto e ricordato
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Come sempre molto bello.. 🙂
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Cara Alessandra, che scrivi molto bene lo sanno anche le pietre, ma la cosa
che non tutti sanno è il modo affascinante che hai nel catturare l’attenzione
di chi legge.
Grazie davvero
Mistral
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Racconto dalle forti tinte, ma che lascia dubbi nel lettore.
Per il gesto, che la giustificazione finale non é poi così risolutiva come può sembrare.
Per l’atmosfera nella quale il gesto finale trae origine.
Per la reale situazione del personaggio conduttore della storia stessa.
Possiamo a questo punto menarcela come vogliamo (scusa la forzatura del linguaggio) .
Possiamo invocare il politicamente corretto e l’atto compassionevole, possiamo anche parlare di atto compiuto per pietà o per effetto di droghe.
Giustificare o condannare in egual misura.
Eppure quel gesto in cuor mio, nel mio profondo sentire lo apprezzo.
Lo so non é la testa che parla, ma ci sono sentimenti che pretendono di rimanere nel mistero dell’anima e questo é uno di quelli.
Ecco, per me é giusto che sia finito così.
E’ giusto il pugno che ti arriva nelloo stomaco, perché ci sono realtà simili, nascoste ai più, taciute per pudore, che viene sentito come una mostruosità. Realtà di un discorso fattomi con un fil di voce, nella penombra, interrogandosi se …
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@ MAIPISENSA ben ritrovato, Beppe!
E grazie ^^
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@ BRUM comprendo perfettamente le tue perplessità. Poi, a me piace far discutere. Un seguito? Non credo, caro: c’è già “Matrioska”…
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@ TARTARUGOLA sono contenta di vederti e spero di scoprire chi sei su FB.
Affermativo. Che memoria!
Baci e grazie 🙂
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non posso certo scordare quel che scrivi 🙂 per facebook ti ho lasciato il link diretto al mio account perché altrimenti non puoi trovarmi, se anche così ti crea problemi troveremo un altro modo
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@ TARTARUGOLA potresti mandarmi l’invito come amica.
Buona giornata!
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@ INTESOMALE hai perfettamente ragione! E’ vero: avrei dovuto postare questo racconto ieri.
Mi scuso molto per il ritardo.
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ohi, ale, io ti ho scritto, ma non sono del tutto soddisfatto… let me know
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@ INTESOMALE fammi leggere: ti dirò ciò che penso. Comunque se non sei soddisfatto, non posterò certo senza il tuo consenso.
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@ ANDREA TANI ti ringrazio moltissimo.
Besos ^^
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@ SIMONA grazie di cuore, mia cara amica*
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@ OMBREFLESSUOSE Mistral, sei molto buona!
Grazie a te, cara.
Un abbraccio ^^
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@ CAPEHORN potevo forse aspettarmi di meno dall’uomo che ha scritto la splendida introduzione di “Alex Alliston”?
Nulla da dire, nulla da aggiungere, se non un sentito grazie.
E poi… i racconti non vanno mai spiegati 😛
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Ne eravamo convinti, mia Signora, che trattavasi di “carrozzinata”.
Giurammo sulla Vostra, deliziosa, testa:Ella era una carrozzinata!
Sono “anni” che affermammo tutto ciò. ogni tanto un po’ di soddisfazione solleva.
Dea? Si, alla stregua di Giunone e Cerere.
Cordialità a Voi, Lady semovente!
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E’ giusto che nella intima sofferenza, anche i sofferenti possano avere mercede!
Un saluto a lei, nostra mentore e scrittrice.
Alexander Alliston
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Come esaudire un profondo desiderio che, oltre gli abissi dell’anima, copre le emozioni di un uomo completo, ma infelice.
Fortuna che esistono persone “in carrozzina”.
Sfregate la lampada e chissà ….
Il Genio con mille radiosità
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@ NINNI RAIMONDI mio Signore, non è carino scommettere sulla MIA testa!
Soprattutto in caso di scommessa persa.
Questo è solo un racconto 🙂
Radiosità ^^
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Forte nell’energia umana come immaginifica nella coscienza dell’essere.
Inaspettato è un finale se non, in parallasse, definito in una unica esperienza fra ex carrozzinata e carrozzinato.
L’abbattimento delle differenze onora, certamente, la paraplegica.
Sia essa bionda con gli occhi azzurri o mora con gli occhi fulvi.
Una bellissima storia che parla della Misericordia di Allah e dei suoi umiloi affezionati che in Lui hanno riposto lòa speranza della salvezza eterna.
Radiose preghiere di radiosità oltre la mecca.
Abdurrazag Tazer Danzen
أحييكم القرد القبيح
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@ SIR ALEXANDER ALLISTON questo è tipico della vostra nobile anima!
Un saluto al “mio” protagonista più amato (da me stessa).
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gulp!! (tranquilli, non è spam ma stupore)
http://allegriadinubifragi.wordpress.com/
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@ IL DEPOSITARIO già. Proprio così.
Però non intendo sfregare lampade 😛
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Scusa…ma…la DEA…chi sarebbe? Bello e ritmico il racconto. Ciao.
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@ Abdurrazag Tazer Danzen
Che la pace sia con te!
E un radioso ringraziamento*
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@ ALLEGRIA DI NUBIFRAGI spero positivo…
Buona serata!
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@ SALVATORE RIZZI caro Sar, è un personaggio di fantasia.
Se, invece, ti riferisci alla foto, lei è Celine Dion.
Grazie e un saluto pieno di simpatia * __________ *
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Ho letto finalmente un tuo racconto erotico molto soft, scritto con grazia, non volgare e con un importante risvolto sociale: Tom non lo sapeva, non l’aveva mai saputo che la sua Dea era una che ce l’aveva fatta con le sue sole forze ad alzarsi dalla sedia… Non aggiungo altro per non rovinare la sorpresa agli altri lettori. Bello. E brava tu, vera Dea della situazione. 😉
un bacio e un abbraccio
beppe
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Questo racconto me l’ero perso, probabilmente lo avrai postato quando ancora non ci conoscevamo, me lo ricorderei sicuramente.
E’ bello, intenso, originale nello svolgimento. Sei sempre bravissima!
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@ IANNOZZI GIUSEPPE quando scrivo racconti erotici rifuggo sempre la volgarità, dato che non amo la pornografia.
Secondo me, fra i due generi esiste una profonda differenza.
Grazie mille per le tue belle parole, caro Beppe!
Due baci e due abbracci**
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Me ne sono reso presto conto, sin dall’incipit: non intendo tentar di portare qui una disquisizione su cosa potrebbe e non potrebbe essere volgare… e però il Marchese de Sade ha fatto scuola, nel bene e nel male: dire se la sua sia stata pornografia, esagerata e volgare, impiegherebbe centinaia di pagine. Ricordo però che quando Isabella Santacroce scrisse VM 18, non furono poche le accuse che le piovvero ingiustamente addosso; e la sua colpa qual era? Quella d’aver scritto un romanzo sulla falsariga degli stilemi tanto amati da Sade.
Rimane inteso che la pornografia può piacere o no, così come trovo che c’è modo e modo di fare pornografia. La letteratura è piena di casi di opere mondo che, in prima battuta, furono accusate d’esser oscene: emblematico rimane il caso legato a David H. Lawrence e per i suoi romanzi e per i suoi dipinti. Potrei citare centinaia di casi, ma a che servirebbe?
E’ certamente un argomento delicato, e come ho specificato all’inizio di questo mio commento, trattare l’argomento richiederebbe non poche pagine: non è cosa che la si possa liquidare o risolvere in luogo di commento. 😉
In ogni modo, quel che conta qui e ora è il tuo racconto: mi hai reso felice e ti ho letto con profonda curiosità, memore di una tua recente promessa, ovvero che avresti proposto un racconto basato anche sul sesso. Hai mantenuta la promessa. Grazie.
Un caro abbraccio augurandoti la buonanotte :-*
beppe
P.S.: Sto leggendo il tuo Alex Alliston, per cui trema pure un pochetto. 😀
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@ IANNOZZI GIUSEPPE quello che dici è molto interessante. E’ un tema che sarebbe bello approfondire, ma forse ci vorrebbe un post appositamente dedicato a questo argomento.
Sono contentissima di averti reso felice!
Un abbraccio a te, caro Beppe*
P.S. sto già tremando 😛
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@ HAPPYSUMMERS un sentito grazie, cara Giusi.
Ti auguro una notte fatata ^^
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Un bel racconto dal tono intenso e forte che avvince il lettore.
Abile e poliedrica come sempre riesci a incantare i tuoi fan con post sempre diversi e ottimi sotto ogni punto di vista.
Un grande abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR eppure in questo momento sono concentrata soprattutto su “Matrioska”: devo tuttavia prendere atto che è molto meno seguito dei racconti. Ciò nonostante lo porterò a termine.
Dopo questo OT, ti ringrazio tantissimo!
Un grande abbraccio a te 🙂
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Avevo intuito, non avevo capito Dion. Ciao.
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ahahah bellissimo! Racconto breve ma intenso e ricco di… speranza! 😀
Questo non l’avevo letto… i casi sono due: o e’ nuovo o e’ molto vecchio, dei tempi in cui ancora non leggevo il tuo blog 😉
http://www.wolfghost.com
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Un bellissimo racconto condotto con avvincente scrittura. Il finale è anche un monito a non abbandonare le speranze.
Buon proseguimento di giornata.
un bacione
annamaria
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@ SALVATORE RIZZI sì, proprio lei, mio “vecchio” amico 🙂
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@ WOLFGHOST la seconda che hai detto, caro lupo.
Grazie!
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@ ANNAMARIA ti ringrazio, mia preziosa amica!
Un bacio grande ^^
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Complimenti cara Ale un racconto molto delicato, bellissimo e profondo che premia i buoni.
Buon weeKend ♥ vany
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@ ROMANTICAVANY qualche volta succede… anche nei miei racconti…
Grazie, cara Vany, e buon week a te!
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questo racconto mi ha coinvolta molto. Una volta, qualche anno fa, in una serata d’estate, ho incorciato un ragazzo in sedia a rotelle. Era bellissimo. Un po’ come il tuo protagonista. Era in vacanza con la sua famiglia, io ero assieme al mio fidanzatino d allora. Ora posso ammetterlo, mi sarebbe piaciuto mollare il fidanzatino ed andarlo a conoscere. Grazie per avermi risvegliato questo ricordo. Buon weekend mia cara.
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@ ADELAIDE un ricordo indubbiamente importante!
Sono io che ringrazio te.
Un abbraccio ^^
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Molto bella tutta la storia, che mi è molto piaciuta. Il buon gusto nella esposizione e nel linguaggio è il tipico tuo modo di presentarci i tuoi racconti.
Il finale, però, così a sorpresa, non mi sembra sia intonato all’eleganza dell’itero testo: non dice della realizzazione di un sogno, ma sembra che dia al lettore la curiosità di di saperne di più.
Un abbraccio^^
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@ CLE ti sono molto grata per le tue belle parole!
In quanto alla tua perplessità riguardo al finale, devo dire che anche Brum ha manifestato gli stessi dubbi ed esposto una critica analoga alla tua.
Ne prendo atto: ho sempre apprezzato le critiche costruttive.
Un bacione*
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Scritto come ogni cosa che scrivi… “superlativo”
Sai usare tatto ed eleganza anche quando tocchi
il filo dell’eros, sai coinvolgere …
Piaciuto molto anche il finale!
Un abbraccio Alessandra e dolcissima serata.
Michelle
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Un saluto di buon fine settimana. Da Sar.
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@ VENTIDIPRIMAVERA ti ringrazio con tutto il cuore, mia bellissima amica!
Bisous, Michelle * __________ *
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@ SALVATORE RIZZI Sar, ti auguro una domenica serena e felice ^^
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ale se tu fossi così gentile da darmi il link diretto o la mail farei prima, sei piena di omonime!!! 😉 anche via mail non c’è problema
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@ TARTARUGOLA ok, cara 🙂
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Suvvia, non c’è motivo di tremare. 😉 Perché mai?
Sono severo, ma non cattivo.
Un bacio,
beppe
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@ IANNOZZI GIUSEPPE certo, ma un libro è come un figlio…
Abbraccio ^^
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Speriamo che, per Tom, nel futuro ci sia anche qualcosa di più di questa rapida avventura. 🙂
Buona settimana.
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@ CLAUDIA questo è verissimo, cara Claudia.
Anche se un sogno appagato può comunque dare nuovo slancio a una vita. Però, in effetti, Tom merita un amore “vero”.
Besos*
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Questo è il tuo terreno narrativo “fertile”. Baci.
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Quanto è umana questa “dea”! … certo, un’avventura di una sera, ma che potrà dare a Tom la fiducia in se stesso di cui ha bisogno…
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@ UNIVERS se lo dici tu ci credo.
Besos ^^
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@ SILVIA ZANETTO condivido il tuo pensiero, cara*
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Se non ricordo male questo racconto portò a una sorta di consulenza neurologica circa l’altezza della lesione alla colonna per consentire il rapporto. Quanto è passato? Due anni? Tre? Forse quattro. E tu ancora scrivi… Che sapore amaro ha il tempo a volte. Sembra sabbia imprigionata in una clessidra che andrebbe rotta.
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@ EX MILITANTE SPLINDERIANO è vero.
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Non capisco… dice ” e ancora scrivi” come fosse una cosa negativa…
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@ LILLOPERCASO sembrerebbe così…
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Questa tua dea è una Dea!
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@ LILLOPERCASO grazie, Dani ^^
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Bel pezzo, pieno di una carica umana intensa. Tom, in sostanza da tutti emarginato per la sua condizione, trova la comprensione della sua “diva”, che ha potuto incontrare nel suo camerino, ed ha poi addirittura avuto un rapporto sessuale con lei, che, come da sorpresa finale, era stata pure su una sedia a rotelle!
La condizione in cui i due si sono trovati, lui adesso in carrozzella, lei prima, riveste di una particolare considerazione il fatto, per cui la voglia di soffermarsi sull’aspetto erotico, mi sembra solo secondaria, come del resto hai inteso anche tu, Alessandra, solo accennandone.
Brava ancora una volta, e, per l’occasione, per il valore morale che hai dato al testo.
Sorriso!
Cesare
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@ CESARE vedo che stai “esplorando” il mio blog e ciò mi fa un grande piacere.
Un sorriso a te!
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Alessasndra, il piacere è tutto mio, ed è quello di esplorare il tuo blog, ma anche di esplorare te, che mi appari interssante, nel tuo essere scrittrice, ed anche meravigliosamente donna!
Roses for you!
Cesare
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@ CESARE e “Matrioska”?
Ma forse non ti piacciono le storie di spionaggio.
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Sto dandole uno sguardo, ma richiede del tempo per approfondirla. E’ in diversi capitoli.
Le storie mi devono stimolare, comunque, emotivamente, romanticamente, ma anche sessualmente. E tu devi e sai stimolarmi in questi campi, hai le possibilità per farlo, anche perché hai detto di esservi più “ferrata”, in modo che possa risponderti. Quindi, riaccenditi, dai sui tasti e scrivi!
Vieni con me ( … non fraintendermi) sull’argomento! Sei una bionda de fuego!! Hahahahaha!
Cesare
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Cara Alessandra,
intanto ti chiederei di rispondre gentilmente alla mia di cui sopra, spero in maniera affermativa.
Poi ho scorso tutto il tuo blog, ma non ho trovato nulla del tuo periodo più “caliente”, chiamiamolo così.
Anche se è passato del tempo, ritengo sia giusto che tu riproponessi alcuni racconti, magari in una discussione, che so, tipo revival. Lo scritto penso non abbia scadenze come i prodotti alimentari, e andrebbe sempre gustato. Prendi in considerazione quanto ti sto scrivendo. Faresti un piacere a me ed anche ad altri tuoi lettori del blog.
Se poi non lo intendessi fare, potresti allora scrivere veramente qualcosa di nuovo. Ti ci troveresti di nuovo bene, stai sicura: dai pochi assaggi che ho avuto ne sono più che convinto. E poi i vecchi amori non si dimenticano mai! Allora ci conto.
Hai uno stile piacevole, stimolante, scorrevole, chiaro, per cui ti faccio i miei complimenti.
Vista l’ora, ti auguro sogni d’oro!
Cesare
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