Aleksandr avvertì il contatto di una lama sulla schiena.
Provò un moto di irritazione, dato che non si era accorto di essere seguito. L’uomo, o la donna, che lo aveva preso alle spalle si era mosso in modo felpato, con estrema cautela, cogliendolo completamente di sorpresa. Gli era già accaduto in passato, non più di due o tre volte, e aveva sempre reagito in maniera diversa, a seconda delle circostanze o del luogo in cui si trovava.
Questa volta si buttò a terra e, cadendo, roteò su stesso. Nello stesso istante in cui toccò il suolo sparò. Colpì Shaban allo stomaco. Un attimo dopo sparò di nuovo, centrandolo alla testa. L’afghano crollò esanime, senza un grido.
Aleksandr si rialzò prontamente, ma Lodge gli fu addosso. Lo colpì di taglio sul braccio destro. L’arma scivolò dalle mani del russo. Lodge sferrò un violento sinistro, doppiandolo con un gancio destro. Lo prese alla mascella. Aleksandr vacillò. Con un disperato sforzo di volontà riuscì a restare in piede, sebbene il mondo sembrasse turbinargli attorno. Vide arrivare il terzo pugno. Come in una scena al rallentatore, scorse la mano di Lodge che si ingrandiva fino a occupare tutto il suo campo visivo.
Se non fosse riuscito a sottrarsi a quel nuovo attacco, sarebbe finito al tappeto. La sua missione sarebbe fallita, Massoud avrebbe organizzato i guerriglieri e l’Unione Sovietica avrebbe rischiato di subire una grave sconfitta.
Aveva i riflessi appannati e non era saldo sulle gambe, tuttavia produsse un ultimo sforzo e scartò di lato.
Lodge lo mancò di un soffio.
Aleksandr retrocesse di qualche passo, cercando di schiarirsi le idee. Respirava a bocca aperta e faticava a concentrarsi. Lanciò un’occhiata alla pistola, ma era fuori dalla sua portata. Tirò fuori il coltello.
Lodge era disarmato, però in posizione di vantaggio: venne avanti veloce e con un calcio lo disarmò. Poi, invece, di bersagliarlo di pugni, gli passò un braccio attorno alla gola applicando tutta la forza che aveva. Aleksandr scrollò il capo e tentò di liberarsi da quella morsa. Capì che non era in grado di farlo. La vista gli si oscurò. Sapeva che fra un attimo sarebbe svenuto.
Agendo d’istinto, ficcò le dita negli occhi dell’americano. Lodge grugnì per il dolore e allentò la presa. Aleksandr gli assestò uno spintone e si ritrovò libero. Barcollando si avvicinò alla pistola, si chinò per raccoglierla, la afferrò… e un piede lo colpì alla mano.
L’arma gli sfuggì.
Aleksandr cadde in ginocchio, tentando ancora di recuperararla.
Non era lucido, e infatti aveva commesso un errore: avrebbe dovuto occuparsi prima del nuovo nemico.
Monica Squire mirò alla testa. La prese in pieno con un calcio poderoso.
Aleksandr perse i sensi e si accasciò.
Quando rinvenne, era strettamente legato. Accanto a lui, c’era il cadavere di Shaban. Monica era seduta a gambe incrociate e lo stava fissando. Non vide Lodge e pensò che fosse sceso in paese, forse per procurarsi una vanga; era possibile che quello stupido si sentisse in dovere di seppellire l’afghano. Avevano acceso un fuoco e il russo poteva distinguere nitidamente il viso dell’americana. Monica aveva un’espressione trionfante. Aleksandr distolse lo sguardo. Era furioso con se stesso. Si era lasciato sorprendere da un essere che lui considerava di poco superiore alle bestie e, allorché era stato sul punto di finirla una volta per tutte con Lodge, era intervenuta una donna… e lo aveva battuto.
Adesso gli era indifferente ciò che sarebbe successo. Lo avrebbero torturato per indurlo a parlare? Non aveva particolari segreti da svelare. Squire si sarebbe vendicata, escogitando un modo per umiliarlo? Ne dubitava. Lo avrebbero dato in pasto alle donne del villaggio, secondo l’usanza afghana? Lo escludeva. Più semplicemente, lo avrebbero portato in America. Poi sarebbe potuto accadere di tutto, anche se l’ipotesi più probabile era che alla fine lo scambiassero con uno o più agenti della CIA attualmente in mani russe. Era una cosa piuttosto consueta, a meno che, considerata la sua fama, non decidessero di trattenerlo negli Stati Uniti allo scopo di interrogarlo a lungo o magari per effettuare qualche esperimento: forse avrebbero provato a condizionarlo, ma di certo non ci sarebbero riusciti. Era fuori questione.
L’unica cosa che contava era che, per la prima volta in vita sua, aveva fallito.
Alzò ancora gli occhi sulla donna. Suo malgrado, la trovava molto attraente; ma questo, per qualche oscuro motivo, acuiva ancor più la sua collera.
“Infine, non sei invincibile, Matrioska.”, osservò Monica con voce pacata. La rabbia di Aleksandr crebbe, benché lei non avesse parlato in tono irridente; era come se avesse fatto una considerazione fra sé e sé: l’ira di Aleksandr nasceva dal fatto che quello che aveva detto era vero. E lui non poteva accettarlo.
Svuotò la mente da ogni pensiero superfluo. Non era facile, perché i pugni di Lodge e soprattutto il calcio che gli aveva sferrato Squire lo avevano frastornato. Di conseguenza, a tratti gli sembrava di delirare e strane immagini popolavano il suo cervello. Il ricordo del primo uomo che aveva ucciso, il corpo statuario di Tamara, i riconoscimenti che aveva ricevuto dai vertici del KGB, la visione del suo dragone che sfidava i venti fendendo le gelide acque del nord, le lunghe gambe dell’americana. Con uno sforzo di volontà, eliminò a uno a uno questi pensieri, finché la sua mente fu totalmente sgombra.
A quel punto, era pronto per concentrarsi e fissò la sua attenzione sul solo problema veramente importante.
Come avrebbe fatto a liberarsi?
Perché un modo sicuramente c’era, e lui sarebbe riuscito a trovarlo.
Vi ricordo il mio nuovo libro, “Alex Alliston”.
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“Alex Alliston” è reperibile anche su ibs.it, su www.deastore.com, su www.libreriauniversitaria.it o, tramite ordinazione, presso la vostra libreria di fiducia.
(Secondo ultimabooks.it: ambientazione gotica e romantica).
Mi ripeterò, l’intensità degli scontri e l’impegno profuso dal tuo dispiego, srotola una sorta di film d’azione. Saluti da Salvatore…detto il vecchio.
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Le sorprese continuano.
Se si poteva immaginare che il coltello afgano, compisse il suo tragico rito ecco che invece la storia prende un’altra strada e decisamente più logica.
Sempre incalzante, anche nel finale il processo mentale del russo e lo sforzo riuscito di uscire dal labirito delle possibilità, per procedere sulla strada maestra dell’assoluta concentrazione, da un’ulteriore indicazione di come anche i più piccoli particolari sono curati e naturalmente consoni.
Altri sette giorni d’attesa.
ps: OT Artemisia, la mia é ben felice di pubblicizzarti su FB con foto della copertina.
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@ SAR è un bellissimo elogio, “vecchio” Salvatore!
Grazie ^^
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@ CAPEHORN ringrazia di cuore Artemisia! Poi lo farò anch’io personalmente.
Per quanto riguarda questo capitolo, Aleksandr non è certo il tipo che si arrende facilmente.
A domenica prossima con un sentito “grazie”.
(O a mercoledì con un racconto).
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🙂
Merocledì, purtroppo no.
Domenica … forse.
La vita grama del turnista, ahimé
😦
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@ CAPEHORN come ti capisco, caro amico!
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merocledì?
😦
imbarazzo senza confini.
😦
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@ CAPEHORN eh eh eh 😛
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Ridiamo delle nostre piccole grandi mancanze.
Per adesso ci rimane quello e poco altro.
E’ quel che é, ma almeno un piccola scarica di endorfine e serotonina male non fa.
🙂
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@ CAPEHORN certamente 😛
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Come sei solita fare, estrai dal cilindro il coniglio bianco tra lo stupore dei tuoi lettori.
Shaban era simpatico ma ha fatto una brutta fine.
Il nostro ha lottato ma alla fine ha capitolato (momentaneamente).
Quali altre sorprese ci riserveà il cilindro di Alessandra? Non si sa.
Per adesso gustiamoci questa puntata piena di azione e di riflessioni in attesa di conoscere il futuro.
Un grande abbraccio
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Un altro episodio molto vibrante!
Brava!!
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@ NEWWHITEBEAR speriamo che i conigli non finiscano, amico mio 😛
Mi auguro che le sorprese ci siano e soprattutto che siano valide.
Ti ringrazio e ricambio l’abbraccio ^^
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@ POCHEPRETESE sono contenta di non averti deluso.
Grazie!
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Vi ringraziamo per la vostra visita. È vero che mi piace di poesia, ma… ho poco tempo da dedicare.
Io come il sottoscritto.
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Un Ciao infinito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Avevo lasciato il russo in vantaggio e ora tutto è cambiato..chissà come andrà a finire tra di loro..sono curiosa. Aspetto la prossima puntata. Buonanotte cara ^_^
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Potrei ripetere lo stesso commento dell’altro post. Sembra di vederli….
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Ciao Alessandra,
ti auguro una dolce settimana, amica mia,
con gioia~~
bacio~~Jussara :))
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Puntata piena di accadimenti e di riflessioni .
Complimenti alla tua fantasia.
1 bacione ♥ vany
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@ CARMEN un caro saluto ^^
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@ SAR buona settimana 🙂
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@ DOLCELEI eh sì, le cose sono cambiate… ma forse potrebbero cambiare ancora.
A domenica con il capitolo 19, cara.
Un abbraccio * _________ *
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@ BRUMBRU mi ripeterò anch’io, allora: non esiste complimento migliore!
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@ JUSSARA ricambio di cuore, amica mia ^^
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@ ROMANTICAVANY grazie mille!
2 bacioni**
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Pure a te….ciao…………..da Salvatore.
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@ SAR ciao 🙂
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Incalzante e ricco di colpi di scena …
Recentemente sei riuscita a incuriosirmi sempre di più
e a tenermi ferma, assorta nella lettura, senza distogliere
l’attimo…
Adesso chissà cosa accadrà … sicuramente Alek riuscirà
a liberarsi ma spero che non abbia la meglio…anche se……..
probabilmente non sarà come spero…..
mah… sorrido.. che vuoi farci se a me è più simpatico lodge…
Un gros bisou ma chère Alexandre!
Michelle
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@ MICHELLE io non posso e non voglio anticipare nulla, però esistono delle regole non scritte in questo genere di racconti…
Ti ringrazio davvero tanto, cara amica!
Un gros bisou, chère*
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Hello! I wish you successful week!
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@ MARCIENTO benvenuto nel mio blog e grazie per questo dolcissimo dono!
Good evening ^^
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Gran bel piglio il tuo, cara Alessandra. Fa piacere, e non poco, leggere che anche le donne sanno scrivere di violenza e d’azione, meglio di tanti e sin troppo blasonati thrilleristi, in un certo qual modo famosi. Il tuo, uno stile scevro di fronzoli: la scena è descritta in velocità, così come dev’essere in questo genere di racconti. Dai prova di conoscere bene anche le tecniche del combattimento corpo a corpo. Molto buono davvero.
beppe
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@ BEPPE ti ringrazio molto per le tue parole, davvero gradite! Io mi impegno sempre al massimo delle mie possibilità, poi naturalmente i risultati possono essere buoni o cattivi. Questa storia mi prende molto e la sto scrivendo con passione: quando piace agli amici lettori ne sono felice.
Benvenuto e un caro saluto ^^
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Buona settimana….ciaoo………….
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Condivido il pensiero di Beppe: anch’io rimango stupita per la conoscenza che hai delle tecniche d’azione e combattimento. La storia prende molto per lo svolgimento incalzante e per gli intrecci che si susseguono.
Alla prossima, bravissima Ale!
un bacio
annamaria
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@ SAR sogni fatati!
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@ ANNAMARIA cara amica, ho letto moltissimo nella mia vita, spaziando fra i classici e i moderni, fra i quali anche autori specializzati in scene d’azione: uno su tutti, Wilbur Smith. E poi ho visto tanti film. Qualcosa deve essermi rimasto impresso.
Ti ringrazio di cuore e ti abbraccio 🙂
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Ciao Alessandra, complimenti, sei proprio brava.
Abbraccio
Mistral
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@ MISTRAL grazie, carissima!
Un bacione ^^
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Il guaio è che negli ultimi anni, sogno incubi, o…qualcosa del genere. Ciaoooo…
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@ SAR allora siamo in due, caro Salvatore 😦
Ciao!
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Solitamente mi basta leggere poche frasi per capire se uno/a ha del talento, e leggerti mi ha portato fino a fondo pagina come niente fosse: quando questo accade, almeno per me, significa che uno/a ci sa fare. Tu ci sai fare. Per quel che ho avuto modo di leggere sino ad ora, i risultati sono buoni, molto. Non amo molto Wilbur Smith, ma se c’è uno da cui poter imparare qualcosa sul corpo a corpo, bene, è lui: vale a dire, ogni autore ha qualche cosa da insegnarci.
Anche io, come te, amo spaziare. A presto.
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@ BEPPE sono lusingata! Io non mi sono mai definita una “scrittrice”, perché non sta certo a me dirlo; credo di scrivere in modo scorrevole, questo sì: ma poi naturalmente ci vuole ben altro! In ogni caso, scrivere è la mia vita… forse “una vita da mediano”, ma va bene così.
A me Wilbur Smith piace, però de gustibus…
Certo, lui non è Dostoevskij!
Un caro abbraccio ^^
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Perchè hai eliminato così presto Shaban? Forse poteva dar qualcosa in più ancora alla storia… ma del resto non ho altri appunti da fare a questa puntata ricca di buona tensione e azione. Un bacio.
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@ UNIVERS probabilmente hai ragione. L’ho fatto perché temevo – e temo – che Matrioska diventi lungo come “Alex Alliston”.
Non che la cosa sia un male in sé, però poi lo stress si avverte.
Grazie e un bacione a te 🙂
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Stiamo diventando ripetitivi, ehhhh?
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@ BRUMBRU dici che è un brutto segno per noi due?
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Un gran bell’episodio! Mi è piaciuto molto 🙂 Credo che tu abbia azzeccato anche il finale (dell’episodio, eh, immagino che il romanzo sia lungi dall’essere finito): se il russo fosse riuscito anche questa volta a prevalere sarebbe stato… meno credibile 🙂
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@ WOLFGHOST ti ringrazio, caro lupo!
E concordo con la tua osservazione.
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puntata assai bella!
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@ FANTASIA grazie, cara 🙂
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