Manuela uscì dalla metropolitana, risalì i gradini che portavano a San Babila e imboccò corso Vittorio Emanuele. Si era vestita in modo casual: un paio di scarpe da ginnastica, jeans a vita bassa e un giubbotto sportivo. Dato che era una bella ragazza, attirava comunque gli sguardi dei passanti; ci era abituata e, a seconda del suo umore, la cosa poteva infastidirla o colmarla di segreto orgoglio.
Camminando a passo sostenuto, raggiunse il luogo dell’appuntamento. Guardò l’orologio e vide che era in anticipo di qualche minuto. Meglio così: si sarebbe preparata mentalmente all’incontro.
Era da molto tempo che lo sognava, ma le erano occorsi infiniti sforzi per ottenerlo e, adesso che si trovava vicina alla meta, si sentiva agitata e quasi confusa. Aveva commesso una sciocchezza? Avrebbe dovuto ascoltare gli ammonimenti di Davide? Trasse un profondo sospiro, mentre involontariamente scrollava le spalle. Era sempre stata abituata a lottare per ottenere ciò che voleva, sapeva di non essere soltanto attraente ma anche intelligente e perspicace, e il desiderio di incontrare Mister Charlie era del tutto legittimo. Alla fine lui aveva ceduto, acconsentendo a conoscerla di persona: solo questo contava!
Come spesso accade, era entrata nel blog di Mister Charlie del tutto casualmente. Aveva letto il post, sgranando gli occhi per la meraviglia. Si trattava di un racconto bellissimo, scritto a tinte pastello, deliziosamente surreale e ricco di insegnamenti nascosti. Aveva lasciato un commento entusiasta, e il giorno dopo Mister Charlie era venuto da lei a ricambiare la visita. Il blog di Manuela, ManuFollia, era un diario vivace e spontaneo. Mister Charlie l’aveva gratificata con una nota di apprezzamento. Da quel giorno, lei aveva letto e commentato tutti i suoi post, rimanendo sempre più affascinata da un talento che, a suo giudizio, non aveva eguali in Splinder. Era stato inevitabile scrivergli un messaggio privato, al quale lui aveva risposto…
Quando Splinder aveva chiuso, dopo essersi consultati, erano andati entrambi su WordPress e si erano scambiati gli indirizzi e-mail.
Manuela si guardò intorno per vedere se Davide stava arrivando. Le aveva garantito di essere una persona puntuale, e la regolare cadenza con cui pubblicava i suoi racconti (inevitabilmente, al mercoledì e alla domenica) deponeva in tal senso. Sapeva che avrebbe visto un uomo anziano, basso di statura, piuttosto grasso, con una giacca blu e dei pantaloni di flanella. Un uomo che lei sentiva di amare, perché non aveva mai cercato la bellezza fine a se stessa, bensì l’ingegno, la sensibilità, la cultura e la bontà d’animo. E Davide possedeva ampiamente queste quattro caratteristiche: decine di pvt stavano a testimoniarlo. Mister Charlie l’aveva messa in guardia. Un conto era la rete, altro la vita reale. Anche lui sentiva di amarla, ma la delusione che lei avrebbe provato vedendolo avrebbe spento sul nascere quel rapporto idealizzato e virtuale. Non esisteva un futuro per loro, se non a livello di amicizia. Caparbiamente Manuela aveva insistito, ribadendo che sapeva quello che voleva; a venticinque anni non era più una ragazzina, e aveva le idee molto chiare. Certo: sarebbe stato meglio se Davide fosse stato più giovane, o almeno non obeso e flaccido (così si era descritto); tuttavia per lei l’amore nasceva dall’anima e non dal basso ventre.
Cambiò piede d’appoggio, chiedendosi se per caso lui non avesse cambiato idea. Era in ritardo di dieci minuti. Osservò le persone che le passavano accanto, ma nessuno era anziano, piccolo e grasso. Non c’erano giacche blu nei paraggi, né pantaloni di flanella. Dopo venti minuti di attesa incominciò a innervosirsi. Benché fosse una mattinata invernale, il sole splendeva alto nel cielo e iniziava a far caldo. Manuela sbuffò.
A un tratto un bel giovane di circa trent’anni le si avvicinò. Era moro, alto, con gli occhi verdi attraversati da pagliuzze dorate. In un altro momento l’avrebbe sicuramente attratta. Sembrava intimidito.
Lei lo guardò con fare interrogativo, visto che non accennava a parlare e si limitava a fissarla.
Finalmente lui parve trovare il coraggio. Sorrise e disse: “Il tuo post di ieri era splendido!”
Poi Mister Charlie la prese per mano.
MISTER CHARLIE
8 febbraio 2012 di Alessandra Bianchi
93 Risposte
Che bello..finalmente un incontro che finisce bene.
Però è vero che a volte le conoscenze sul web sono strane, e ci creiamo nella nostra mente dei personaggi virtuali che sono totalmente diversi dalla realtà. In questo caso è andata bene per Manuela. Bel racconto..Smacketti
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@ DOLCELEI a Manuela è andata sicuramente bene, ad altri invece no…
Bacione*
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“Cambiò piede d’appoggio, chiedendosi se per caso lui non avesse cambiato idea” – l’essenza del tuo racconto, Alessandra, è riassumibile in questa frase che io trovo meravigliosamente semplice, nonché semplicemente meravigliosa.
Un saluto
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@ SOFIANESTESIA sono sempre contenta quando qualcuno legge i post meno recenti. E’ un segno di attenzione.
Grazie e benvenuta nel mio blog 🙂
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Ciao Ale ..buona serata
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@ ZEBACHETTI buona serata a te ^^
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