Aleksandr non voleva uccidere Lodge.
Morto non gli sarebbe servito a niente.
Voleva costringerlo a parlare.
Sapeva che non sarebbe stato semplice. A differenza degli afghani, a Lodge non sarebbe importato nulla essere avvolto in una pelle di cinghiale; era stato addestrato a sopportare il dolore e forse in bocca aveva una capsula di cianuro da usare al momento opportuno. Non sarebbe stato neppure facile catturarlo, ma Aleksandr pensava che lui fosse informato sui movimenti di Massoud.
Quindi era indispensabile prenderlo vivo. Era certo che Monica Squire gli avesse detto la verità – difficilmente Massoud si sarebbe confidato con una donna -, altrimenti non avrebbe esitato a torturarla e lei non sarebbe riuscita a resistere a lungo. Stranamente, gli sarebbe dispiaciuto farlo, anche se non capiva bene il perché. Per Aleksandr uomini e donne erano uguali, e Monica era un’agente della CIA: di conseguenza non era una donna cui usare eccessivi riguardi. Tuttavia, per qualche strano motivo, l’aveva colpito. Tamara era più bella di lei, però Monica Squire aveva qualcosa di speciale. Non gli era mai accaduto di essere affascinato da una donna.
Aleksandr la scacciò dai suoi pensieri. Ora doveva concentrarsi sull’americano. Soltanto uno stupido sarebbe venuto a cercarlo risalendo il sentiero, e di certo Lodge non era stupido; perciò avrebbe seguito un altro percorso. Ad Aleksandr sembrava di leggere nella sua mente. Per prima cosa, Lodge avrebbe cercato un punto dove la scalata non fosse eccessivamente ostica. Dubitava che conoscesse a fondo la montagna, pertanto non si sarebbe spinto troppo lontano. Esaminò con il binocolo tutte le possibili vie che portavano in alto. A sinistra non scorse appigli, canaloni, mulattiere: la parete era liscia e, senza un’adeguata attrezzatura, era impossibile scalarla. Nemmeno lui ci sarebbe riuscito. Spostò lo sguardo a destra. Lì, invece, il pendio era meno scosceso; c’erano dei tratti molto ripidi ma nel complesso per un uomo forte, abituato a scalare le montagne, era possibile arrampicarsi.
Aleksandr si avviò in quella direzione, muovendosi cautamente su un lastrone di roccia che compiva un ampio giro, prima di arrestarsi davanti a un burrone. Non fu necessario arrivare fino a lì. Ogni venti passi il russo si fermava e guardava in basso. Al quinto tentativo, vide Lodge.
Sarebbe bastato attendere per qualche minuto e poi avrebbe potuto sparargli.
Per un attimo fu tentato di farlo.
Massoud sarebbe tornato, ne era sicuro. Ma quando? Non era un problema aspettare per tre o quattro giorni, o anche per una settimana; ma se il comandante dei guerriglieri avesse affidato il comando a Lodge contando di assentarsi per un mese? Nel frattempo i russi avrebbero attaccato e avrebbero potuto trovarsi di fronte a un vasto gruppo di Mujaheddin, ben organizzati e guidati da Massoud in persona. Era possibile che disponessero di un numero congruo di Stinger che avrebbero messo in difficoltà gli Hind, come era già successo altre volte. Forse Massoud si era allontanato proprio per quello: reperire armi, uomini e magari convincere altri capobanda a unirsi a lui.
No. Il suo piano iniziale era quello giusto: Lodge non doveva morire, almeno per il momento.
Si nascose dietro a una roccia e attese che arrivasse.
Shaban conosceva quella montagna come le sue tasche. Aveva osservato i movimenti di John Lodge e compreso ciò che aveva in animo di fare. Era vagamente offeso. L’americano non li aveva messi al corrente delle sue intenzioni. Questo significava che non si fidava di loro. Ma Shaban pensava alla donna. Forse era ferita, forse era imprigionata in qualche buio anfratto… forse aveva paura.
A Shaban Monica piaceva: era intrepida e coraggiosa, parlava il dari meglio di Lodge e come istruttrice non valeva meno di lui. Dato che era una donna era un fatto sorprendente, che lo aveva portato ad ammirarla. Armato di un lungo pugnale, si allontanò dal villaggio, trovò una via segreta, nota a pochissimi, e si inerpicò con l’agilità di una capra.
Monica era fradicia di sudore.
Si era costretta a rimanere immobile per lunghi, interminabili, minuti. Lavorando per la CIA aveva coltivato l’arte della pazienza. Ciò nonostante, sebbene avesse un corpo forte e allenato, e fosse agile e snodata, quella posizione era insopportabile. L’unica consolazione era rappresentata dal fatto che Aleksandr sarebbe tornato e l’avrebbe slegata. Si augurava che non tardasse troppo e soprattutto che non uccidesse Lodge.
Per ingannare il tempo era ricorsa a un vecchio trucco, astraendosi dalla realtà presente. Aveva ripensato a quello che era successo fra lei e John. John la desiderava, tuttavia l’aveva respinta. Lei aveva reagito comportandosi freddamente con lui. Da un lato provava un riluttante senso di ammirazione: era un uomo fedele e degno di rispetto; da quell’altro, però, lo voleva per sé. Aveva flirtato con Massoud solamente per ingelosirlo ed era compiaciuta perché sapeva di esserci riuscita. Il capo dei Mujaheddin possedeva un notevole fascino, e Monica aveva capito di piacergli, ma non esisteva un futuro per loro. Al contrario, non era ancora disposta a rinunciare a Lodge.
E se fosse stato lui ad ammazzare il russo? Era un’ipotesi plausibile.
In tal caso, nessuno l’avrebbe mai più ritrovata.
A quel pensiero, perse il controllo.
Non le era mai capitato in precedenza, ma sentiva male dappertutto, il caldo era micidiale e la prospettiva di finire i suoi giorni imprigionata su quella montagna era quanto di più angosciante potesse esserci.
Si dimenò nel tentativo di liberarsi, non rendendosi conto che non soltanto era impossibile ma che, dibattendosi, sarebbe andata incontro alla morte.
La corda si tese e lei cominciò a soffocare. Praticamente si stava strangolando da sola. Annaspò in cerca di ossigeno, mentre la lingua si gonfiava e la pressione sulla giugulare diventava insostenibile. Rimpianse amaramente di essersi comportata in modo sconsiderato. Eppure sapeva che non avrebbe dovuto compiere il benché minimo movimento! Fu invasa da un terrore cieco; aveva sempre pensato di non temere la morte, ma un conto era perire a causa di una coltellata o di una pallottola, altro affrontare quell’atroce agonia.
La disperazione la avvolse, come un fumo nero.
Ma, a un tratto, panico e sofferenza la abbandonarono.
Scivolò in uno strano mondo, attraversato da ombre vaghe e impalpabili.
Poi una scena prese nitidamente forma nella sua mente, riportandola indietro nel tempo. Quel giorno era stata decorata per aver brillantemente portato a termine una missione, il suo capo si era congratulato con lei e così i colleghi più vicini, fra cui Lodge.
Alla sera c’era stata una festa. Non sarebbe durata a lungo perché l’indomani si sarebbe svegliata presto: lei e John sarebbero partiti per la Bolivia, dove erano attesi da un compito non particolarmente gradevole. Intanto, però, era eccitata ed euforica, fiera di sé. Pensava ai suoi genitori, all’ottima educazione che aveva ricevuto, e in un moto di autocompiacimento a quanto era stata brava. Lodge le si avvicinò con due bicchieri di Chardonnay californiano e lei gli sorrise, trionfante. Indossava un abito che arrivava poco sopra al ginocchio e calzava sandali bianchi.
Era stata una delle più belle giornate della sua vita e riviverla la colmò di gioia.
Così com’era arrivato, il ricordo scomparve e Monica Squire precipitò in un baratro scuro, dove ogni suo pensiero cessò di esistere.
Episodio transitorio, ricco di spunti e possibili pieghe della storia … e poi … e poi .. il nostro cattivissino e freddo agente russo che comincia a “provare” qualcosa per l’americana …. vedremo … vedremo ….
a presto ..
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La puntata numero 15 divisa in tre episodi ci lascia con tre quesiti, le cui risposte non sono facili da svelare.
Il primo episodio, lungo e dettagliato nelle descrizioni dei pensieri di Aleksandr ci lascia col dubbio riuscirà il russo nel suo intento di catturare John, che si sta arrampicando un po’ sconsideratamente lungo la montagna?
Il secondo vede entrare un personaggio minore, Shaban, che credo invece sarà importante, Riuscirà nel suo intento? Quale sarà il suo obiettivo Monica, della quale s’è invaghito, o John? Bel rompicapo.
Infine l’ultimo che vede protagonista Monica coi suoi pensieri e le sue sensazioni prima di morire. Ma morirà veramente oppure un aiuto provvidenziale la salverà?
A questo punto non ci rimane altro che aspettare la numero 16.
Un grande abbraccio
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Tessera importante el mosaico. caleidoscopica.
Il meditato agguato di Aleks. Meglio sfruttare la presenza di Monica per catturare anche John liquidando un “consigliere” pericoloso per Massoud, che in fondo rimane il suo obiettivo primario. Catturare l’americano e intavolare una possibile trattativa con il Leone e poi improvvisare?
L’imperscrutabile cocciutaggine del giovane pashtù. Spinto dall’ ineffbile spirito dell’innmoramento potrebbe diventare l’imprevedibile variabile che porta allo sconvolgimento di tutte le nostre più serie curiosità e ipotesi avanzate sino ad ora.
Monica, così ferocemente desiderosa di vivere. Allenata ed istruita si trova al bivio della vita. Cedere allo sconforto e rendersi per quella che é in realtà, fragile essere umano. Oppure proprio quella ferocia riuscirà a farle trovare quelle forze per superare la prova.
Quadro d’attesa, ma che spalanca le porte a molte soluzioni e tutte praticabili in egual misura.
Il numero 16 per qualcuno dei nostri personaggi é un numero che va in linea con la “smorfia”. 🙂
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@ POCHEPRETESE anche Aleksandr evidentemente ha qualche debolezza. Altrimenti sarebbe un terminator senza anima, e io non credo che sia così.
Ci sono diversi spunti, è vero. Inevitabilmente porteranno a nuovi scenari.
Grazie per esserci!
E buona serata 🙂
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@ NEWWHITEBEAR tre quesiti, giustamente, che avranno una risposta. Shaban è uno dei due guerriglieri più dotati nell’uso degli Stinger, ma penso che abbia anche altre qualità.
In ogni caso, la domanda più importante riguarda Monica Squire… e qui taccio.
Ti ringrazio e ricambio l’abbraccio ^^
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@ CAPEHORN vista la vittoria della maggica sto brindando con un bel bicchiere di Chardonnay californiano. I “Ragazzi”, invece, come sempre vanno a birra 😛
Trovo ottima la tua analisi su Monica. In quanto a Shaban, i “Ragazzi” mi hanno appena comunicato le loro idee… ma temo che abbiano bevuto troppa birra. Spero che si riprendano per domenica prossima.
Grazie per “caleidoscopica” e un bacio alla Leonessa*
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Di baci ne ha bisogno e più d’uno, la Leonessa.
Visto il quadro finale della giornata. L’inter che ha perso e l’ItalRugby cui i pollastri d’oltralpe hanno rifilato l’ennesima sconfitta.
E’ partita per il collegio un po’ tristanzuola. Questa sera mi sa che non ci sarà neppure l’allenamento.
I “Ragazzi” si ostinano con le bionde. 🙂 e neppure analcoliche, immagino. Incorreggibili.
Quì al paesello -9 !!!
A voi, Studio.!
😛
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@ CAPEHORN nell’Inter è evidente che c’è qualcosa che non funziona. Forse i giocatori remano contro il tecnico o forse molti di loro sono ormai vecchi e appagati. Certo che è difficile arrivare dopo Mou… lo si è visto anche l’anno scorso.
In quanto al rugby, beh ci sta una sconfitta con la Francia.
I “Ragazzi” si uniscono a me nel salutare la Leonessa ^^
(Fa freddo ovunque, mi sa).
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Indiscutibilmente la Signorina Monica ci ricorda un’altra persona, per molti versi simile e risoluta, ma senza sentimenti.
Quello che ci ha colpito è la crudezza dell’immaginario di questo vostro mondo che, sulla base di nuove ed ulteriori conoscenze, continua a combattere in nome di qualcosa che và oltre il denaro stesso.
A tal proposito, fra i tantissimi manoscritti sulla nostra scrivania, rilevammo un diario di un vostro giornalista italiano dove (l’ho fatto per ben comprendere il Vostro racconto), annota:
22 ottobre. L’aviazione americana ha colpito sistematicamente tutto ciò che rappresenta un bersaglio. Oltre alle scontate vittime civili, sono state bombardate dighe, depositi di cibo e medicinali delle organizzazioni umanitarie. Persino della Croce Rossa. L’impressione è che ciò non rappresenti affatto una serie di “danni collaterali”, ma una politica consapevole per annichilire tutto ciò che di civile si trova al suolo, in modo da isolare ogni movimento dall’apparenza militare e colpirlo.
27 ottobre. Gli attacchi aerei si sono spostati nelle regioni settentrionali dove le truppe dei Taliban fronteggiano da anni l’Alleanza del Nord. L’intervento dei B52 e l’utilizzo del bombardamento a tappeto dimostra che la guerra è entrata nella fase finale, come nel Golfo, quando fu imminente l’attacco da terra. Infatti i cronisti riportano che vi è attività frenetica fra le truppe dell’Alleanza, compreso il tentativo di apparire presentabili, con divise e camion nuovi. Le cifre però sono quelle che si sapevano già: 15.000 combattenti e pochi mezzi.
13 novembre. E’ caduto un aereo a New York. Ha perso i due motori e il timone di coda; pezzi della fusoliera si sono sparsi per centinaia di metri. L’inchiesta ha concluso che è stato un incidente, ma alcuni esperti dicono che sembra si sia trattato di un attentato. In effetti la dinamica è ben poco chiara: i dati ufficiali forniti contrastano con quelli giornalistici, con le fotografie e con le testimonianze dirette. L’ipotesi del missile è la più plausibile (non tutti gli Stinger forniti dagli americani per la guerra afghana contro i russi potrebbero essere rimasti in Afghanistan). Comunque non si saprà mai. Per quanto riguarda l’Afghanistan la Russia è certamente dietro i movimenti delle truppe dell’Alleanza. Putin deve però stare al gioco degli Stati Uniti. Sa benissimo che ai suoi confini meridionali può essere scatenato un putiferio di guerre islamico-tribali di tipo ceceno o afghano. L’Italietta è con l’America, volente o nolente. Stiamo assistendo alla partenza di truppe chiaramente configurate come d’attacco con gran sventolamento di bandiere e discorsi patriottici. La patria si difende ovunque quando lo spazio vitale dell’America fa il giro del pianeta, come giustamente già notava la nostra corrente nel contesto degli scenari possibili per la futura Terza Guerra Mondiale. Può darsi che gli islamici rompano per primi “la catena imperialistica”, ma è difficile; pensiamo piuttosto che la rottura avverrà prima sul fronte interno degli stati capitalistici più importanti. In fondo la sconfitta americana in Vietnam e quella russa in Afghanistan furono dovute non alle armi nemiche ma al collasso più o meno visibile del fronte interno.
15 Novembre. Dopo la presa di Kabul le notizie dal “fronte” afghano annunciano che l’Alleanza del Nord ha “conquistato”, nonostante il monito americano per un arresto delle operazioni, i due terzi del paese, Mazar-i-Sharif, Kabul, Jalalabad, Herat, Gardez, Zaranj e un enorme territorio, Kandahar e Kunduz sono assediate. Un territorio grande quasi come due volte l’Italia sarebbe caduto sotto il controllo dei 15.000 guerriglieri dell’Alleanza in pochi giorni. Questo è ovviamente impossibile, basta guardare la cartina, misurare le distanze e osservare il terreno montagnoso senza strade e senza ferrovie. L’Alleanza non ha assolutamente uomini sufficienti non solo per un’operazione di questa vastità, ma neanche per qualsiasi operazione militare locale seria, non ne ha i mezzi. Anche tenendo conto del fatto che i Taliban si sono evidentemente ritirati, qualcosa non funziona. Sorge il sospetto che sia in corso una grande balcanizzazione afghana. L’Alleanza è formata da tribù tagike nemiche del Pakistan, ed esse si stanno consolidando a ridosso di quest’ultimo. I gruppi pashtun, stessa etnia dei pakistani occidentali, e loro alleati si sono probabilmente sollevati occupando territorio in vista degli schieramenti interni di potere nel prossimo futuro. Le minoranze sciite al confine dell’Iran hanno fatto lo stesso. Così si spiegherebbe la “liberazione” quasi istantanea e non come frutto di un’avanzata: in effetti le truppe quasi inesistenti dell’Alleanza non hanno marciato per migliaia di chilometri ma hanno soltanto preso Kabul installandovi un governo provvisorio che teme persino di dichiarasi tale. Le tribù stanno trattando sulla suddivisione del territorio, mentre diverse città sono già state acquisite agli interessi di alcuni “signori della guerra” locali.
19 Novembre. Sono rimasto ferito …
e qui s’interrompe.
Seguirò, con la massima attenzione, Signorina, le sue vicende.
Buona serata.
Alex Alliston
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@ SIR ALEX ALLISTON forse fra qualche tempo, non eccessivamente lungo credo, le Vostre vicende troveranno spazio su carta e non solo: anche su ebook, uno strumento che ai Vostri tempi non esisteva ma che, qualora fosse esistito, Voi avreste certo utilizzato, così come faceste con i libri in edizione economica.
Complimenti al giornalista italiano!
Le sue osservazioni sono profonde e assolutamente condivisibili (In fondo la sconfitta americana in Vietnam e quella russa in Afghanistan furono dovute non alle armi nemiche ma al collasso più o meno visibile del fronte interno.)
Chissà chi Vi ricorda Monica…
Radiosità ^^
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Sai spianare il tuo dire, molto vicino ai fatti, anche se retroattiva…a volte. E anche se gli esiti a volte sono negativi, non a caso la realtà concreta non sfugge a ciò. SALUTI di simpatia VERA da SALVATORE.
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@ SAR come osservi, talvolta gli esiti sono negativi, così come nella vita di tutti i giorni.
Però, non sempre.
Grazie e un caro saluto 🙂
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Un racconto complesso e geniale,ma io spero vivamente che Monica sia salvata.
Buonaserata ♥ vany
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@ VANESSA lo spero anch’io, cara Vany!
Ti auguro una notte piena di dolci sogni*
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Uhm… la fine di Monica? Così sembrerebbe… Difficile che proprio adesso compaia qualcuno…
In questo momento scommetterei su Shaban: sarà lui a salvare Lodge e forse addirittura a far fuori il russo…
… pero’, conoscendo la tua imprevedibilità, al massimo sono disposto a metterci cinque euro eheheh 😀
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Ma è già morta? no no no monica non può finire…. salvala! Tu puoi, sei geniale e sei un dio con la penna in mano! 🙂 come sempre bravissima!
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@ WOLFGHOST forse cinque euro sono troppi per un genovese 😛
Caro lupo, però non posso aggiungere altro se non che la storia è ben lungi dal finire.
Ricordo a te, e agli amici lettori, che in ogni caso ogni mercoledì ci sarà un post “singolo”.
“Matrioska” ha il suo appuntamento fisso alla domenica – salvo imprevisti.
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Yes, I know! 😉
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@ FANTASIA amica mia, farò di tutto per salvarla, però non assicuro niente.
Sono troppo lusingata, ed emozionata, da ciò che scrivi!
Grazie dal profondo del cuore*
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Buongiorno, cara Alessandra, una puntata che vede entrare in campo un nuovo personaggio che credo sarà determinante. Aleksandr è attratto da Monica ma si rifiuta di crederlo: lui deve compiere la missione. Monica è agli sgoccioli: sente le forze venirle meno, e trascorre quegli istanti andando a ritroso nella sua vita e quale miglior sollievo se non i bei ricordi. E’ ancora tutto da scoprire, per cui attendo il prossimo capitolo, bravissima scrittrice.
un abbraccio
annamaria
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Uhm. Mi sono fatto un’idea di quello che avverrà. Forse. Non te la dico sennò tu cambi la trama, ecco….
Bel capitolo anche questo, comunque.
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Concordo con te. Saluti veri da Salvatore.
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@ ANNAMARIA buon pomeriggio, mia cara amica!
Direi proprio che la tua analisi di questo capitolo è perfetta.
Ti ringrazio e ricambio di cuore l’abbraccio 🙂
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@ BRUMBRU a dire il vero, per il momento non ho in mente nulla di preciso… solo idee molto vaghe…
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@ SAR salutoni a te, “vecchio” Salvatore ^^
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Due parti in una, ognuna con una certa suspense
da non veder l’ora di terminare la lettura, avida nel leggere
da saperne di più…
Ora le domande sono tante… una, la curiosità di sapere
di Lodge, mi sembra in questo epilogo un pò ingenuo…
o forse mi sbaglio, quello di avventurarsi apertamente
conoscendo molto bene il suo avversario…
e ‘altra, se riuscirà Monica a liberarsi dalla morsa che la
stringe o sarà Aleks… o…
Un altro bellissimo capitolo con la giusta dose di curiosità!
Un bacione Alessandra e radiosa serata!
Michelle
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Azz. Allora è certo, non ci azzecco nemmeno stavolta… come sempre.
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@ MICHELLE grazie, cara amica!
Nella prossima puntata arriveranno anche le risposte. Non so ancora se tutte o se solo una parte di esse. Monica si trova in un bel guaio, posto naturalmente che sia ancora viva…
Un grande bacione a te*
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@ BRUMBRU forse ti sottovaluti!
Chi può dirlo?
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L’esperienza ed il calcolo delle probabilità. Non ci ho azzeccato praticamente mai. Sono un essere così tremendamente prevedibile e mediocre, io…
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Ciao e buona settimana.
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Una puntata molto avvincente, specialmente l’ultima parte. Sembra che qulli di Monica siano gli ultimi pensieri prima di morire ma spero tanto che si salvi, che tu la salvi!
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@ SAR sogni d’oro!
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@ HAPPYSUMMER al momento la sorte di Monica è sospesa.
Grazie, cara Giusi ^^
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per commentare a modo…devo prima leggere tutto 🙂
per il momento ti auguro buona serata
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@ MONICA vederti qui è comunque per me un grande piacere*
Happy dreams 🙂
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Anche per me. Benvenuta, Monica (sono un affezionato… posso fare gli onori di casa, praticamente…)
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@ WOLFGHOST un saluto, caro lupo ^^
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@ BRUMBRU non dire cazz…
Mi riferisco al commento:
“L’esperienza ed il calcolo delle probabilità. Non ci ho azzeccato praticamente mai. Sono un essere così tremendamente prevedibile e mediocre, io…”
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@ BRUMBRU l’ultimo, invece, va bene.
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Lo sai, non sono uno che si sopravvaluta, ma nemmeno che si sottovaluta. Sono uno che si valuta (a modo suo, certo… e secondo ciò che crede). Conosco i miei pregi… ma anche i miei difetti. Forse intendiamo la parola “mediocre” in maniera diversa… e sono un abitudinario, dunque prevedibile. Tutto qui. Non mi dispiace mica….
L’essere pignolo ed a volte permaloso… quelli si che son difetti!
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Rido. E’ la prima volta che ti vedo scrivere un parolaccia, sia pure accennata. Nun te incazzà, eh?
Abbraccio.
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Lo vedi? Che poi, pure essere pignolo (dunque attento ai particolari) ha i suoi pregi. Se non lo fossi stato non mi sarei accorto che hai scritto una parolaccia… con tutto quel che si porta dietro in termini di considerazioni mie….
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ok, ok… me ne vado…
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@ BRUMBRU muoio dal ridere 🙂
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@ BRUMBRU in ogni caso, tu sei tutto tranne che mediocre.
Prevedibile, poi, ha vari significati, non necessariamente tutti negativi…
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Umpf. Peccato. Ci tenevo tanto, ad essere mediocre. Ora mi toccherà mettermi tra i pessimi.
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@ BRUMBRU ecco, meglio!
Abbraccio.
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Credo proprio che Shaban sarà un grande personaggio, entrato in punta di piedi nelle vicende ma che spariglieranno i giochi… del resto, non ci hai mai deluso nelle tue narrazioni. Questa puntata è ricca di buoni spunti per il futuro. Un bacio.
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Errata corrige: Shaban, un personaggio di quelli che spariglieranno i giochi… (volevo scrivere questo esattamente).
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@ UNIVERS spero proprio di non deluderti neanche questa volta, caro amico.
Shaban lascerà sicuramente un segno.
Un bacio a te 🙂
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Ciao Alessandra, grazie amica mia:))
Un bacio e una serena giornata~~Jussara
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Meglio un par di ciufoli! Tu dovevi smentire… fetente! L’accordo era questo!
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@ JUSSARA un sorriso per te*
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@ BRUMBRU la mia era una trappola 😛
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Umpf. Le sa tutte, questa…
Pure la mia, allora! Quale non so, ma lo era.
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@ BRUMBRU eh eh, sei forte!
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La situazione è tragica per Monica..non può morire così..il russo deve tornare..
Sei molto brava a descrivere ciò che Monica sta provando, certo non doveva muoversi..ma se la caverà ne sono certa 🙂
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@ DOLCELEI me lo auguro fortemente anch’io ^^
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