Massoud a suo modo era bello, pensò Monica. Inoltre aveva un’aria carismatica e uno sguardo che rivelava intelligenza, determinazione e forza. Era rimasta colpita dai suoi modi garbati e dal tono fermo ma pacato con cui impartiva gli ordini ai Mujaheddin che lo accompagnavano.
Era autorevole senza essere autoritario.
“Noi non abbiamo paura di morire.”, dichiarò l’afghano. “Se dovessi cadere in battaglia o venire ucciso da un sicario, il mio unico rammarico sarebbe quello di non poter continuare la lotta.”
Monica sorseggiò il the verde. Era stanca, accaldata e madida di sudore: non riuscì a trattenere il suo spirito polemico. “Siete sicuri di combattere dalla parte giusta?”, gli domandò guardandolo negli occhi. “Il regime sostenuto dai russi stava realizzando importanti riforme democratiche.”
Lodge la fulminò con lo sguardo. Imperterrita, lei proseguì: “Scuole, ospedali, maggiore dignità per le donne.”
Massoud non rispose subito. Lodge pensava che quelle parole lo avessero irritato, ma si sbagliava. Il capo dei guerriglieri sorrise. Forse era affascinato da Monica, si disse Lodge, e divertito dalla sua impudenza: una donna afghana non avrebbe mai osato esprimersi in quei termini, né rapportarsi alla pari con un uomo. “Sono stranieri.”, affermò con calma dopo un momento. “Questa è la nostra terra, e loro vogliono conquistarla… renderci schiavi. Hanno ammazzato donne, vecchi e bambini, hanno distrutto interi villaggi, e continuano a farlo: è giusto questo?”
Seguì un silenzio. Monica avrebbe voluto ribattere, ma considerò fra sé che sarebbe stato inutile. Era vero ciò che aveva sostenuto Massoud, però era altrettanto vero che l’Unione Sovietica era intervenuta in seguito a una richiesta d’aiuto del legittimo governo di Kabul. Tuttavia, si rendeva conto che le loro posizioni erano inconcialibili, e comunque lei non si trovava lì per discutere bensì per portare a termine un compito che le era stato affidato dalla CIA. Insistere sarebbe stato controproducente: l’unico risultato che avrebbe ottenuto sarebbe stato quello di alienarsi la simpatia di Massoud. In ogni caso, si era sfogata esprimendo il suo pensiero e di questo era soddisfatta.
Lodge cambiò discorso. “Credo di conoscere l’uomo che si è spacciato per americano.”
Massoud lo osservò con interesse.
“E’ il miglior agente del KGB. Non conosco il suo nome, so soltanto che lo chiamano Matrioska.” Fece una pausa, mentre suo malgrado ripensava a ciò che era successo a Roma, quindi aggiunse: “Io l’ho già incontrato.”
Massoud annuì. “L’ho visto per pochi attimi, prima che il traditore cercasse di pugnalarmi; però mi è bastato: ha un’aura crudele, e certamente è un avversario formidabile. Tenterà di nuovo di uccidermi, ma non lo temo.”
Io, invece, sì, pensò Lodge; ma non replicò. A differenza di Monica Squire non gli interessava discutere: era tempo perso.
In realtà, c’era stato un periodo in cui era stato attraversato dai dubbi. Aveva disapprovato la guerra del Vietnam e guardato con scetticismo a molte azioni della CIA. Pensava ai bambini dilaniati dalle bombe, agli uomini terrorizzati dal rumore degli elicotteri che si avvicinavano, alla devastazione prodotta dal napalm. Sherlyn lo aveva aiutato. E da molto ormai pensava unicamente a svolgere il suo lavoro con efficienza, senza porsi domande per le quali non esistevano risposte.
Massoud si allontanò per conferire con un guerrigliero appena arrivato. Si trovavano in un piccolo villaggio – meno di cento case – a ridosso di una montagna. Lì accanto scorreva un fiume. Lodge levò lo sguardo al cielo, chiedendosi se la sua missione era finita; avevano messo in guardia Massoud, che peraltro aveva già visto l’agente del KGB: non restava granché da fare. Come aveva detto a Monica, non era in cerca di rivincite; ciononostante gli sembrava che ci fosse qualcosa di irrisolto, sebbene non avesse le idee chiare in proposito.
A un tratto udì un rumore terribile.
E da un momento con l’altro la tranquilla mattina di sole si trasformò in un inferno. Gli abitanti del villaggio corsero verso la montagna, Latif gli fece cenno di scappare. Lodge e Monica lo seguirono; Massoud e i suoi uomini erano già davanti a loro… e comparvero gli Hind. Erano quattro. Scesero, simili a orride creature deformi, falcidiando i più lenti, perlopiù gli anziani del villaggio oltre a due donne impedite dai bimbi che tentavano di salvare. Quindi, puntarono sui guerriglieri: ne uccisero sei. I superstiti trovarono rifugio in una grotta. Era per questo che Massoud aveva scelto un paese vicino a una montagna, si disse Lodge. Monica arrivò per ultima, rossa in faccia per lo sforzo: tuttavia non era spaventata.
Massoud era calmo. Indicò due Stinger. “Forse siete più pratici di noi. I nostri uomini meglio addestrati sono caduti.”
John prese uno dei due lanciamissili e si sporse per mirare. Un Hind si alzò sopra di loro. John sparò. Il missile centrò la presa d’aria dell’elicottero, l’Hind si schiantò contro il fianco della montagna e precipitò a terra avvolto dalle fiamme.
Gli altri tre Hind scelsero traiettorie diverse. Era una buona tattica, pensò Lodge mentre ricaricava lo Stinger. Un elicottero tornò indietro per distruggere il villaggio ed eliminare gli afghani che si trovavano ancora allo scoperto. Un Hind si alzò volteggiando, come un orribile mostro alato. Il terzo puntò su di loro.
Lodge prese accuratamente la mira. Se avesse mancato il bersaglio, sarebbe morto. Il cannoniere russo puntava proprio lui e il pilota aveva manovrato l’elicottero in modo tale da consentirgli il miglior angolo di tiro possibile.
John sparò di nuovo e ancora una volta il missile raggiunse la presa d’aria. I Mujaheddin gridarono trionfanti.
Ma l’Hind che stava più in alto scese velocemente, come un falco che punta un coniglio. Si sentì un fragore assordante, poi John vide Latif stramazzare al suolo con il corpo orrendamente dilaniato. Un istante dopo fu colpito un altro guerrigliero.
Lodge cercò di ricaricare lo Stinger, ma capì che non avrebbe fatto in tempo. L’elicottero sembrò invadere tutto il suo campo visivo. Il cannoniere era pronto a far fuoco. Lodge si gettò a terra, benché sapesse che era inutile.
Poi l’ Hind sbandò, perse rapidamente quota e si fracassò al suolo.
Lodge si guardò intorno, stupito.
Monica aveva un ginocchio a terra, il secondo Stinger saldamente fra le mani e un’espressione compiaciuta in volto.
John l’avrebbe abbracciata.
Scrutò il cielo e vide l’elicottero superstite che si innalzava per allontanarsi e fare ritorno alla base.
Questa volta anche Lodge gridò assieme ai Mujaheddin. Soltanto Massoud restò impassibile.
L’indomani erano distanti da quello che rimaneva del villaggio.
Monica e John avevano conquistato il rispetto e l’ammirazione di Massoud. Il comandante dei guerriglieri chiese a Lodge se era disposto a insegnare la tecnica migliore per usare gli Stinger ai sopravvissuti di quel gruppo, pochi in realtà: si erano salvati in otto. Questo naturalmente facilitava il compito. Lodge acconsentì di buon grado. Dopo un attimo di esitazione Massoud rivolse la stessa domanda a Monica, che annuì con un sorriso: per quanto diverso dalla maggioranza degli afghani, Massoud era pur sempre un maschilista. Avrebbero incominciato il giorno successivo.
Quella sera, dopo una cena frugale a base di pane e yogurt, si ritirarono presto. Massoud gli aveva riservato una casetta lievemente isolata dal resto del paese; era situata proprio sotto alla montagna, in prossimità di un ruscello.
Lodge era eccitato.
Aveva nitida in mente l’immagine di Monica con un ginocchio a terra e l’aria trionfante. Per qualche motivo, ciò lo stordiva. Gli aveva salvato la vita, ma non solo: aveva dato una grande dimostrazione di forza, di coraggio e di destrezza.
Dormivano in camere separate; era stata una giornata faticosa, ma Lodge era troppo inquieto per prendere sonno. Pensava a Sherilyn e veniva assalito dai sensi di colpa, pensava a Susan e provava un forte rimorso per i pensieri lascivi che non riusciva ad allontanare.
Voleva Monica.
E la voleva ora.
Se fosse entrato nella sua stanza, che reazione avrebbe avuto?
Si sarebbe indignata e lo avrebbe scacciato oppure lo avrebbe preso tra le sue braccia, avida di passione? John pensava di non esserle indifferente, ma cosa poteva offrirle? Non certo un futuro in comune.
Si soffermò a riflettere.
Sherilyn era sua moglie e lui la amava, però Monica era una donna speciale – se ne rendeva chiaramente conto adesso. Era superiore a tutte le donne che aveva conosciuto… inclusa Sherilyn. A quel pensiero provò una fitta d’angoscia. Poi immaginò di vivere con Monica e l’angoscia fu sostituita dal desiderio folle di averla sempre con sé: dormire con lei, svegliarsi con lei, fare l’amore tutte le notti con lei.
Sono un dannato egoista, si disse. Un matrimonio è per sempre. E poi cosa penserebbe Susie di me? Provò un senso di malessere quasi fisico all’idea della sofferenza che avrebbe arrecato alla figlia.
Non si sarebbe mosso dalla camera, decise. E avrebbe smesso di baloccarsi con quelle fantasie assurde. Però, non riusciva a stare fermo.
Uscì di casa e attraversò il piccolo villaggio. Era una notte luminosa, piena di stelle. Lodge rammentò che ne aveva regalata una, forse la più splendente, a Sherilyn. In seguito, anche Susie aveva preteso di possederne una.
Si vergognò profondamente.
Poi rientrò in casa e andò da Monica.
Ovviamente il dipanarsi del merito è stato ed una spina nel fianco di tante nazioni di POTENZA…e non solo. Eppoi, l’intrigo non manca, come sempre. Un CARO SALUTO da Salvatore.
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@ SAR concordo con te: esistono molti fattori, non ultimo quello rappresentato dall’opinione pubblica, interna o internazionale che sia. Gli americani pensavano, e pensano, soprattutto ai propri concittadini, i russi alle nazioni non allineate.
Grazie e un caro saluto, “vecchio” Salvatore 🙂
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Ottimo regalo della Befana (nessuna allusione!) che ha lasciato nella calza questo splendido episodio di Matrioska.
Bello, aggressivo, dal ritmo incalzante nonostante le tante e molteplici riflessioni, decisamente mi è piaciuto. A spanne, se la memoria non m’inganna, direi che è il migliore. Più avanzi nel racconto più le puntate migliorano.
John e Monica: come andrà? Niente previsioni, rischio una brutta figura. Meglio aspettare la prossima puntata.
Un grande abbraccio
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Ecco, dopo l’avventura che ha messo a rischio la loro vita, l’adrenalina inizia a fare il suo effetto ^_* Brava, una bella puntata. bacioni ^_^
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@ NEWWHITEBEAR domani sarò assente, perciò ho anticipato a oggi il consueto appuntamento domenicale. Befana? Certo che lo sono… anzi, per la verità sono una strega 🙂
Sono davvero contenta che questo capitolo ti sia piaciuto: anche per me è il migliore, o il meno peggio, via.
Un caro abbraccio!
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@ DOLCELEI adrenalina… giusto!
Ti ringrazio moltissimo, stellina, e ti mando un bacione grande grande*
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Eccomi al mio piacevole appuntamento con il tuo romanzo…oggi direi più movimentato del solito.
Narrato con profonda rivelazione, verità, saggezza e armonia e….l’eternamente mutevole perfezione.
Bellissime sensazioni!!! Grazie.
Lieta domenica. Aspetto il continuo…
Mehregiah
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movimento, alternarsi di scene, emozioni il tutto legato da un modo di raccontare perfetto. Bello, davvero!
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Adesso capisco il perché di certi giochi dei “Ragazzi”. 🙂
Azione di guerra descritta impeccabilmente, un vero congenio ad orologeria, ma di più ancora é affascinante il rapporto tra Massoud e Monica.
Avrebbe avuto ben d’onde di ignorare le sue parole e tranquillamente schiaffeggiarla, in sovrapprezzo. Eppure da conoscitore dell’animo umano e da fine politico qual’era si accontenta di prestare almeno orecchio ale parole della donna. Che rivela la passionalità del suo carattere che non sempre riesce a contenere come conviene anche l’impulsività dello stesso.
Per Lodge, allora le cose si complicano? Bene! Adesso dovrà dimostrare di che pasta é fatto. Continuare ad amare la moglie sottraendosi alle sirene di una passione travolgente e connotato da un futuro incerto? Oppure essere trascinato dagli eventi del presente e tuffarsi in un gorgo sentimentale?
Il suo é solo mero segno di gratidudine per lo scampato pericolo? Oppure il tarlo della passione ha già mangiato e in profondità?
A noi non rimane che aprire il quaderno e prendere appunti.
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Eggià… prima si fanno le prediche da soli, e poi fanno ugualmente quello che gli pare e piace!
“Siete sicuri di combattere dalla parte giusta?”
Bella domanda. La domanda delle domande, direi.
Chiunque combatta, da qualunque parte stia, è convinto di essere dalla parte giusta: è così a partire dal litigio fra bambini alla guerra fra due popoli.
E questo è il motivo per cui le guerre non potranno mai finire.
Ciao bella, buona notte!
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E poi che succede? Guarda che ti tengo d’occhio, non mi deludere…….
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Sempre più avvincente. Come al solito, quando scrivi tu.
Avrei un buon consiglio per Lodge… ma lascerò che faccia da solo. Ho il presentimento che farà la cosa giusta.
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Tratteggi i personaggi con invidiabile maestria e il plot narrativo piacerebbe molto ad un bravo regista, perché scritto con azione cinematografica spontanea.
Brava Alessandra.
Bacio.
grazia
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@ MEHREGIAH è vero: finora questa è stata la puntata decisamente più movimentata.
Grazie a te, un bacione e l’augurio di una settimana fantastica!
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FANTASIA (di nome e di fatto). Sono lusingata 🙂
Kiss ^^
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@ CAPEHORN mi soffermo sul punto due del tuo commento, dato che hai colto molto bene la personalità di Massoud, che non a caso era il comandante più colto, avveduto e intelligente. Monica è un po’ un peperino 😛
Per quanto riguarda Lodge, la parola ai “Ragazzi” sperando che non eccedano in libagioni ^^
Un caro saluto*
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Le feste sono passate. Adesso é il momento di prenderla con più calma.
Ai “Ragazi” biretta sì, ma … analcolica 🙂
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@ AZALEAROSSA quoto in toto:
“Siete sicuri di combattere dalla parte giusta?”
Bella domanda. La domanda delle domande, direi.
Chiunque combatta, da qualunque parte stia, è convinto di essere dalla parte giusta: è così a partire dal litigio fra bambini alla guerra fra due popoli.
E questo è il motivo per cui le guerre non potranno mai finire.
Meglio di così non potevi dire.
Besos!
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@ SUZIEQ così mi fai venire l’ansia 😀
Buona giornata, cara amica ^^
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NO no, scherzavo, poi ti riesce male ed è proprio l’ultima cosa che voglio…..anche se penso che sia difficile leggere un tuo pezzo “scritto male”…….
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@ BRUMBRU eh eh eh: ho letto la tua risposta nel post precedente 🙂
Speriamo che tu abbia ragione per Lodge. Le ipotesi comunque sono almeno tre.
L-M, L-S, L-M ma poi L-S…
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Che facciamo, ce li giochiamo a mò di schedina?
Sapendo quanto sei dispettosa e quanto ami stupirmi, non mi pronuncio. Saresti capace di fare il contrario… apposta.
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@ GRAZIA ti ringrazio di cuore, carissima!
Bacio a te*
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Uhm… non fosse intervenuto sulla scena Massoud, sono certo che Lodge avrebbe un compito facile 😀 Ma… mi pare che l’afgano abbia colpito Monica piu’ di quanto abbia fatto Lodge… 😐 Vedremo… 😉 Quel che e’ certo e’ che questi sono due americani un po’ atipici, due che, pur svolgendo diligentemente il proprio compito, si interrogano sulla sua correttezza…
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@ WOLFGHOST caro lupo, la tua è una doppia chiave di lettura interessante e originale, in quanto diversa da tutte le altre.
Ho cercato di non rendere stereotipati Lodge e Monica…
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Un bel ritmo si. mi sono un pò perso con i nomi comunque fa nula avvicente. ciao.
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ZEBACHETTI c’è un riassunto: il link è sulla destra del template, nella categoria “riassunti”; poi, comunque, ne scriverò un altro.
Grazie per la lettura e per le tue gentili parole 🙂
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Ciao Alessandra, grazie per la visita:))
Ho letto il tuo testo,miei complimenti.
Non riesco a capire tutto…mi manca
un po ‘di vocabolario, ma vedo che
sei brava!! Un abbraccio e un sorriso
Jussara
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@ SUZIEQ troppo buona 🙂
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JUSSARA ciao, cara!
Grazie ^^
E un bacione*
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Ringrazio io, te, che mi ascolti. Ciaoooo!!!!!!!!!!!!!
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@ SAR è sempre interessante ciò che dici!
Buona giornata 🙂
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@ BRUMBRU però, per Alex Alliston non fu così…
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Vai sul mio blog e leggi la mia risposta sul Post Importazione da splinder su wordpress. Trovi le istruzioni come fare.
Un abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR grazie mille!
Un abbraccio a te ^^
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Bellissimo questo episodio…..
Pensa Ale, sono passata e credevo per un attimo, con
la promessa di ripassare questa sera, a leggere con calma…
ma, malgrado il poco tempo di questo momento, mi è bastato
iniziare a leggere le due prime righe con l’orologio in mano
e invece sei riuscita a tenermi inchiodata alla sedia, sei riuscita
a descrivere splendidamente ogni cosa con un grande talento,
regalando forti azioni e colpi di scena… e senza escludere il
lato intrigante che Monica è riuscita a insinuare … Sia con
Massoud incuriosito dal lasciarla parlare e dell’effetto che ha
fatto a Lodge dopo che l’hind sbandò…
Ora le domande sono tante…..
Ho visto che hai postato qualcosa ma non ho guardato ora devo
proprio andare il lavoro mi chiama .. Mah.. se riesco leggo stasera
a presto! smackkkk
Michelle
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@ MICHELLE non potevi farmi complimento più bello!
Tante domande… ma ci saranno le risposte.
Un bacione, cara amica * __________ *
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@ CAPEHORN conoscendoli, sarà dura 😛
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Davvero? Originale sta per… non ci ho dato allora! 😮
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@ WOLFGHOST per me “originale” è un termine molto positivo 🙂
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Buongiorno, cara Ale, una meravigliosa puntata narrata con ritmo incalzante nella parte dell’improvviso combattimento che mette in risalto le ammirevoli capacità di Monica, donna abile e non solo. Lodge pur conoscendo le doti di Monica, è rimasto notevolmente colpito dalle capacità di difesa della donna, per cui l’ammirazione sta trasformandosi in desiderio. Quando si condivide uno stesso lavoro e si vive gomito a gomito, l’ammirazione nell’intesa professionale può avere un risvolto sessuale.
E’ stata una puntata avvincente che mi ha tenuto inchiodata al video a tal punto da immaginarmi i luoghi e le situazioni, complimenti per la fantasia e la magnifica narrativa.
Ho visto che hai pubblicato un nuovo post, passerò quando avrò un po’ di tempo, sono in arretrato per molte cose: ho avuto giornate abbastanza impegnate.
buona giornata
tante affettuosità
annamaria
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@ ANNAMARIA che bel commento, cara!
Grazie infinite e un bacione ^^
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