Aleksandr aveva con sé la pistola. Inizialmente l’aveva consegnata ad Adeeb, che poi una volta appurato che era un cittadino americano e che lavorava per il governo degli Stati Uniti gliela aveva restituita.
Perciò avrebbe potuto sparare a Massoud. Era un tiratore infallibile e da quella distanza l’avrebbe sicuramente ucciso. Però, sarebbe morto a sua volta: aveva di fronte quattro Mujaheddin, armati di Kalashnikov. Avrebbe potuto eliminarne due, forse tre; ma il quarto lo avrebbe ammazzato. C’era la possibilità che gli sparassero comunque, tuttavia era molto remota: l’attenzione generale sarebbe stata rivolta a Farrin, e la morte di Massoud avrebbe creato sconcerto. Nessuno avrebbe badato a lui, almeno per qualche secondo: il tempo che gli sarebbe servito per scappare.
Fin dall’inizio era stato consapevole che molto difficilmente avrebbe avuto un’occasione per restare solo con Massoud. Per questo aveva portato con sé Farrin. Farrin era stato condizionato a Mosca, nei laboratori del KGB; la personalità di Aleksandr aveva fatto il resto, e l’afghano si era trasformato in una macchina programmata per uccidere. Naturalmente non sarebbe uscito vivo dall’accampamento, ma questo era irrilevante.
Farrin vibrò la pugnalata, mirando al ventre di Massoud. Con incredibile prontezza il capo dei guerriglieri gli afferrò il polso prima di venire colpito. Il coltello sfuggì dalle mani di Farrin.
Aleksandr scosse la testa, furioso. Impugnò la pistola, ma Farrin gli toglieva la visuale. Un istante dopo corse via, lungo il sentiero che aveva individuato mentre aspettava che Massoud arrivasse. I Mujaheddin fecero fuoco, ma lo mancarono. Erano stati tutti colti di sorpresa… tranne Massoud.
Aleksandr scomparve, nascosto dalla sporgenza della montagna. Il sentiero scendeva ripido verso valle. Dopo un centinaio di metri curvava. Aleksandr si fermò. Immaginava che in quel punto ci fossero delle sentinelle. Se Farrin non avesse mancato il colpo, le avrebbe prese alla sprovvista. Dubitava che i Mujaheddin avrebbero abbandonato subito la salma del loro capo: avrebbero pianto e si sarebbero disperati. Comprese di aver commesso un errore. Aveva sottovalutato la forza, l’energia e la prontezza di Massoud.
Udì il rumore dei passi dei guerriglieri che lo stavano inseguendo. Il piano era fallito. No, si disse. C’era sempre una seconda possibilità: era fuori questione che lasciasse l’Afghanistan senza portare a termine il suo compito. Sarebbe stata la prima volta ed era un’eventualità che non voleva nemmeno lontanamente prendere in considerazione. Se avesse raggiunto le linee russe avrebbe potuto indicare con precisione il luogo dove si trovava Massoud in modo che gli Hind lo bombardassero… sempre che questi non si spostasse immediatamente, come era solito fare. Era preferibile agire da solo, decise: in ogni caso, per prima cosa doveva pensare a salvare la pelle.
Ora i passi erano vicinissimi. Sentì gridare. Due afghani comparvero risalendo il sentiero. Come aveva previsto, erano le sentinelle, e probabilmente ce n’erano anche altre. Da dietro, una voce gli intimò di alzare le braccia.
Aleksandr si girò.
Erano in tre.
Si trovava tra due fuochi.
Se lo avessero catturato, lo avrebbero affidato alle donne: lo avrebbero torturato orribilmente e sarebbe morto dopo un’atroce agonia.
Guardò sulla sua destra. C’era un profondo burrone. In fondo all’abisso scorreva un fiume. Gli ultimi raggi del sole al tramonto si riflettevano sull’acqua, traendone vividi bagliori; ma le ombre cominciavano ad allungarsi.
Aleksandr non sapeva quanto il fiume fosse profondo. Era estate ed era possibile che l’acqua fosse bassa: in questo caso si sarebbe sfracellato al suolo. Ma non esistevano alternative, e poi la sua buona stella non l’aveva mai abbandonato. Trasse un grande respiro e spiccò il balzo.
Precipitò dalla montagna, sotto lo sguardo incredulo dei guerriglieri.
Dopo ciò che le avevano fatto, la simpatia di Monica nei confronti dei ribelli si era ridotta ai minimi termini. Non aveva mai sofferto tanto in vita sua: se ci ripensava le venivano i brividi. Sarebbe stata insincera se avesse affermato che la morte di quei quattro le era dispiaciuta.
Lodge era stato gentile e premuroso, e l’aveva curata con dedizione. In un certo senso, questo era normale dato che lavoravano insieme da anni; però Monica sospettava che ci fosse dell’altro. Sapeva che John amava moltissimo sua moglie, ma negli ultimi giorni ciò non gli impediva di guardarla in maniera strana, soprattutto quando pensava che lei non se ne accorgesse. Lodge l’aveva vista svestita. Possibile che dipendesse da questo? Era un uomo istruito, maturo, responsabile, e sicuramente aveva visto molte donne in costume da bagno o magari nude: la cosa non avrebbe dovuto colpirlo più di tanto. Inoltre, Monica era consapevole di avere un bel corpo; tuttavia c’erano mille ragazze più attraenti di lei e non le risultava che Lodge si lasciasse affascinare da un paio di gambe slanciate, da una massa di riccioli scuri o da una fluente chioma bionda. Ricordava di aver pensato che Sherilyn era graziosa ma non eccezionale, ma che questo non aveva valore considerata la profondità dei sentimenti di Lodge. Eppure l’innato istinto femminile le suggeriva che sì, lui era attratto da lei.
E ne era segretamente compiaciuta.
Mentre si dirigevano a cavallo verso la valle del Panjshir, accompagnati dal taciturno emissario di Massoud, si soffermava spesso a riflettere sul loro rapporto e su quello che sarebbe potuto accadere. John avrebbe cercato di baciarla? E, qualora fosse successo, lei come avrebbe reagito? Lo avrebbe respinto o avrebbe corrisposto al bacio con entusiasmo?
Lo desiderava, pertanto non si sarebbe tirata indietro.
Lodge avrebbe lasciato Sherilyn per lei? Ne dubitava.
Stabilì che era inutile porsi troppe domande. Forse il suo era solo un castello in aria. O forse Lodge la voleva. Chi vivrà vedrà, si disse. Era una filosofia spicciola, però, date le circostanze, era anche la miglior filosofia possibile.
Erano in prossimità della valle, quando furono raggiunti da cinque guerriglieri.
Monica notò che avevano l’aria ostile.
Il tuo omaggio di inizio anno: un’affascinante puta di Matrioska.
Dunque Farrin ha mancato l’obiettivo e Aleksndr è costretto alla fuga. Il progetto è al momento accantonato, ma sarà ripreso. Quando?
Monica riflette sul suo rapporto con John. Un’analisi accurata e intensa, mentre nuove nubi si addensano su di loro. Dopo il fallito attcaco a Massoud qualcosa è cambiato. Riusciranno a riportare la fiducia?
Un bel inizio con una bella puntata.
Un grande abbraccio
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@ NEWWHITEBEAR grazie, carissimo amico!
Il progetto sarà ripreso presto, ora però i riflettori sono puntati su Monica e John.
Un grande abbraccio a te 🙂
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Nell’insieme un bellissimo episodio…
Anche se le cose non sono certo andate come previsto
forse sottovalutando il momento che si era prospettato per
far fuori Massoud… Però bella la suspence di tutto l’insieme
che lascia sempre come un fermo sul più bello…
Mi chiedo come sarà ridotto Alek dopo un volo del genere..
ma sicuramente ne uscirà alla grande…
Più tranquillo l’episodio su Monica che sogna ad occhi aperti
l’affascinante Lodge…
Ti auguro una buona continuazione!
Un gros bisou ma chère et bonne journèe
Michelle
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@ MICHELLE ti ringrazio, amica mia ^^
Beh, posso tranquillamente dirlo: Aleksandr ha sette vite, come i gatti… altrimenti la storia sarebbe già finita.
Invece manterrò il più assoluto riserbo su Monica e Lodge, ca va sans dire.
Je t’embrasse*
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Grande suspense, componente principale che mi affascina…ed è sempre un piacere leggerti.
Alla prossima.
Un abbraccio e buona serata.
Mehregiah
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Dalla storia sappiamo come andò a finire, ma questa storia ha decisamente del verosimile. Non riesco a pensare che il Leone del Panjshir, non sia stato l’oggetto di qualche altro attentanto.
Questo di Alek é decisamente in ottica esatta con i sistemi del KGB.
Tutta la scena é costruita come un orologio sincronizzato.
Sono affascinato.
L’altra faccia della medaglia, più intima e romantica lascia aperte molte possibilità. La diversità di mentalità tra le due donne. Moglie devota da un lato, volitiva, motivata e indipendente dall’altro. In Lodge oltre che la sindrome dell’infemiere, si potranno assommare o sviluppare anche altre e ben più pericolose. La lontananza e l’inevitabile paragone che fa tra le due, in lungo periodo lo costringeranno ad una scelta difficile; di quelle che cambiano completamente la vita e le prospettive.
Anche quì c’é una bella bomba e disinnescarla non é un gioco. Forse é la fase più difficile di tutto il dramma che si sta dipanando in quella martoriata terra.
Ottimo il fatto dell’accoglienza, non proprio caldissima, anzi a questo punto mi preoccuperei.
Meglio non poteva iniziare l’anno.
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@ MEHREGIAH sono contentissima che tu abbia ravvisato della suspense: spero di riuscire a produrne ancora… magari anche in misura maggiore.
Un bacione e un sentito grazie * ____________ *
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@ CAPEHORN i “Ragazzi” (se li chiamo “ragazzi” si offendono) ci hanno dato dentro: birra a fiumi per festeggiare il nuovo anno; e da ciò è nato il possibile… probabile… inverosimile – insomma, non lo so -idillio fra Lodge e Monica.
In quanto ai possibili attentati al Leone del Panjshir, la penso esattamente come te.
Per il resto, grazie di cuore 🙂
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Aleksandr è un temerario che non si ferma dinanzi a nulla: il salto nel vuoto non lo ha spaventato, un vero momento da brivido. Monica è riuscita a salvarsi, la resistenza al dolore le ha permesso che giungesse Lodge a sanarle le ferite, forse nascerà un sentimento fra i due, tutto è probabile. Intrecci in campo spionistico e in campo sentimentale, storia sempre più interessante.
Alla prossima, bravissima Ale, un bacione.
annamaria
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leggere i tuoi racconti è sempre molto piacevole, perchè scorrono emozionando e lasciando quel pizzico di suspance che non ti molla!
avanti col prossimo!!!
buon proseguimento:-)
claudio
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@ ANNAMARIA cara amica, il tuo è un riassunto davvero perfetto: segno di grande attenzione della quale ti ringrazio, così come ti ringrazio per i complimenti.
Un grande abbraccio*
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@ CLAUDIO grazie anche a te, caro!
Il mio massimo impegno è sempre garantito: spero di non deludere con le prossime puntate.
Felice serata ^^
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Non a caso, prima di altri, in quei luoghi andarono i RUSSI, sotto denominazione U.R.S.S….impropria, a mio avviso. Come sempre, brava e capace. Un saluto vero dal vecchio Salvatore…ed AUGURI!
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@ SAR questa è una lunga e complessa storia. Sono d’accordo con te.
Un saluto affettuoso dalla “giovane” Ale, e auguroni a te!
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felice di ritrovarti qui e poterti augurare Buon Anno
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Risposta al mio quesito del post precedente più che soddisfacente ed esauriente.
A volte il “chi vivrà, vedrà” è l’unica risposta possibile che ci si possa dare, concordo.
P.s.: quello “insincera” non mi piace.
P.p.s.: Sei autorizzata a pensare “ecchissene”
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@ GIAN PAOLO grazie! Ricambio 🙂
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@ BRUMBRU
1 molto bene!
2 concordo anch’io
3 uhm… non mi è molto chiaro il P.s.
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“Sarebbe stata insincera se avesse affermato che la morte di quei quattro le era dispiaciuta.” Io avrei scritto: “Non sarebbe stata sincera… ecc ecc”.
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@ BRUMBRU mmm… forse hai ragione.
Ci penserò.
(Anche se non mi sembra che ci sia una grande differenza).
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Non c’è, infatti. Mi suona meglio, però. Tutto qui.
E poi non mi pare vero di poter trovare qualche specchio su cui arrampicarmi, ogni tanto. 🙂
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avrei detto…
” e meno male che so’ morti …….tacc……….iloro!”…ahahah!!!
mc old.
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@ BRUMBRU eh eh eh 😛
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Per il momento i pensieri di Monica vanno al suo lavoro, visto che rischiano la vita..speriamo che ambedue abbiano il tempo per verificare se c’è qualcosa che possa nascere tra di loro. Bacioni cara ^_^
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@ DOLCELEI lo spero anch’io, cara. E spero che nessuno dei due muoia o rimanga gravemente ferito.
Un abbraccio grande*
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Eccoti! non ho letto la storia a puntate, non posso farlo ora che ho i minuti contati, ma lo farò anche perché sono intenzionata a ricominciare seriamente l’avventura blog! 🙂
un abbraccio e buon anno!
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@ FANTASIA che piacere rivederti, amica mia!
Un bacione e buon anno a te ^^
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To ho intravista per un attimo
da Giusi e sono passata per
lasciarti un abbraccio et un bisou*
Michelle
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@ MICHELLE je t’embrasse * _____________ *
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Wow, che puntata spettacolare, Anne. La cosa più “strana” è che, leggendo, ho dimenticato di stare leggendo il post di un’amica: avevo proprio la sensazione di leggere il libro di un grande scrittore di spionaggio!
Sei davvero bravissima, complimenti sinceri.
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già v’embrassate?
ahahahah!!!
con affetto e simpatia amiche mie!
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ma come anonimo je suisse (…)
mikemcold
le matador…
par blè!!ahahah
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@ HAPPYSUMMER sono veramente lusingata!
Grazie, amica mia ^^
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MIKEMCOLD ciao 🙂
E ben ritrovato!
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Sempre le stesse parole non convengono….BRAVISSIMA! Arrisentirci….
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@ SAR due abbracci per te ^^
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ahahah simpaticissima Monica che si pone domande da ragazzina! 😀
Molto coraggioso il russo! Sicuramente sarà fortunato un’altra volta… scommettiamo? 😉
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@ WOLFGHOST accetto la scommessa, caro lupo 😀
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🙂
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@ BRUMBRU 😛
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Ecco … lo sapevo … offri una birretta ai Ragazzi e loro … volgiono fare il bagno nella botte. 🙂
Per questo giro … acqua minerale naturale … così si depurano . 😀
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@ CAPEHORN condivido in pieno!
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Ecco, ieri avevo commentato per salutarti… oggi ho letto, recupero!
Mi è piaciuta la seconda parte del capitolo, quella romantica sentimentale, ma forse dipende dal fatto che avendo letto solo gli ultimi capitoli mi riesce più facile agganciarmi a quel livello…
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@ FANTASIA tranquilla, cara: i primi capitoli erano una preparazione. Ho visto che hai letto il riassunto, perciò credo che per te sia tutto chiaro.
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🙂 a dirla tutta adesso mi è venuta la curiosità morbosa di andar a leggere il primo capitolo, ho voglia di leggere l’incipit non so perché… so strana forte!
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@ FANTASIA beh, mi farebbe piacere, non lo nego.
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